domenica 4 aprile 2010

Colomba - Citazioni



" Sentiva in quella ragazza scialba un tenue calore femminile, come una brace coperta e soffocata dalla cenere che a soffiarci sopra avrebbe potuto tornare a ravvivarsi e si chiedeva se lui avrebbe avuto il fiato necessario per rianimare quel fuoco ".

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" Per me l'amore è anche questo: stare vicini senza dirsi niente ".

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" Come può morire una madre? Come può essere sepolta una creatura dotata della meravigliosa capacità di raccontare storie? ".

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"... il fruscio del vento fra i tronchi che col suo andare e venire, sembra voler imitare il respiro del mare ".

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" Interi discorsi muti, domande, raccomandazioni, promesse, esclusivamente con la forza degli occhi che da soli sapevano superare le proibizioni, le regole, i divieti ".

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" L'aria è umida e fresca e porta dentro di sè il ricordo di una oscurità violenta ".

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" Forse il segreto delle bugie sta [...] nella perfetta sincerità della loro finzione ".

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" Paura forse che quella perfezione venga in qualche modo incrinata da una parola sbagliata, da una luce inattesa, da un movimento inconsulto. [...]. In ogni perfezione c'è la minaccia e il presentimento della fine... ".

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" ...i numeri esprimono l'infinito [...], bisogna lasciarli parlare... ".

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" Sembravano bisognosi l'uno dell'altra ma incapaci di incontrarsi ".



Il bambino di Noè

Autore: Eric-Emmanuel Schmitt
Titolo originale: L'enfant de Noé

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Immaginate l'orrore del nazismo visto da un bambino di sette anni, fino ad allora amato e protetto dalla sua famiglia; un bambino che ci commuove, quando, portato dai genitori a casa di alcuni signori affinché venga nascosto, crede che ciò stia succedendo perché lui stesso è un nobile, e deve stare tra i suoi pari.

Il bambino di Noè è un libro meraviglioso, che ci narra con delicatezza la storia di un bimbo, e di molti altri come lui, scampati alla terribile realtà dei campi della morte grazie ai "giusti", a coloro che hanno rischiato la propria vita, pur di salvare quella degli altri.

Il Noè del nostro racconto è padre Pons, un prete che accoglie, proprio come la figura biblica del titolo, bambini e ragazzi ebrei a Villa Gialla, per metterli al riparo dal diluvio dell'odio nazista.
E ciò che sorprende, di questo prete, oltre all'infinita bontà e umanità, è il fatto che egli tenga tantissimo al fatto che i suoi protetti restino ebrei, non tenta di convertirli al cristianesimo, anzi, rimprovera il piccolo protagonista, Joseph, quando questi gli confida di voler abbandonare la propria fede.

Commoventi le "collezioni", di padre Pons, il quale raccoglie tutto ciò che gli uomini tentano di distruggere e far dimenticare, siano testimonianze dell'esistenza degli ebrei, degli indiani d'America, dei vietnamiti...
Significative le figure di Rudy, il ragazzone di Villa Gialla che si rifiuta di studiare, perché suo padre e i suoi fratelli, laureati, sono tutti morti nei lager, e quella della farmacista, soprannominata "Perdio" a causa delle sue frequenti bestemmie, che però non si tira indietro, quando si tratta di compilare documenti falsi o rubare, per aiutare padre Pons e i suoi ragazzi.

Una storia, insomma, che ha tutto il sapore della favola, e che ci sorprende, e forse, ci fa ancora più male, perché tutto ciò che vi è raccontato è davvero accaduto; Joseph è lo stesso Schmitt, padre Pons è ora uno dei "Giusti delle Nazioni", Rudy vive ad Israele tra guerriglia e violenze quotidiane.
Solo un difetto: è un libro che si legge - e termina - troppo in fretta.

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Quarta di copertina: Belgio, primavera 1945. A Villa Gialla, un collegio-orfanotrofio, i piccoli ospiti sperano di essere riconosciuti dai genitori scampati alla guerra, o di trovare una nuova famiglia. Fra questi bambini c'è Joseph, ebreo che ha cambiato cognome e ha imparato a conoscere i riti cristiani, affidato alle cure di padre Pons per sottrarlo al rischio della deportazione. Un mondo intero rischia di scomparire e padre Pons, proprio come un moderno Noè, vuole salvarlo: il piccolo Joseph viene custodito in una cripta che si trasforma in un'arca magica e assoluta, finchè il diluvio nazista non esaurisce la sua opera di devastazione.
Un romanzo ispirato a una storia vera, un inno ai valori umani dell'amicizia e della solidarietà, un tributo al coraggio di quanti, come padre Pons, sono posseduti dalla follia dei giusti.

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Giudizio personale: 5/5