domenica 29 aprile 2012

Il Maestro e Margherita

Autore: Michail Bulgakov
Titolo originale: Master i Margarita

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Ho passato le prime 300 pagine di questo libro a pensare che l'avrei lasciato perdere, e le ultime 200 ad amarlo profondamente.
Nella prima parte (la storia è divisa in due parti e un Epilogo) lo stile non mi piaceva, l'atmosfera era claustrofobica -e qui mi riferisco soprattutto alle condizioni di vita dei moscoviti-, facevo fatica a distinguere i personaggi -indicati a volte con il nome, altre con il cognome, altre con quelli che credo fossero diminutivi, in russo-, mi chiedevo perché stare lì a leggere delle innumerevoli disgrazie provocate dal diavolo che ha deciso di andare a far danni a Mosca. Notevoli sono risultati però i capitoli del Libro di Ponzio Pilato (una vera storia nella storia), soprattutto il primo.
La seconda parte è più incentrata sul Maestro e sulla Margherita del titolo, in un'atmosfera a tratti fiabesca e da cartoon, che include l'allucinato e meraviglioso Ballo di Satana (il quale riesce anche a diventare simpatico).
E viene da chiedersi se il diavolo sia sceso sulla terra non solo per preannunciare l'arrivo di mali peggiori -e qui i riferimenti alla storia russa si sprecano- ma anche -soprattutto?- per riavvicinare due persone che si amavano, ma che si erano perse forse per sempre, e per riportare la fantasia e l'irrazionalità in una società imbavagliata e irrigidita dall'ingiustizia e dalle costrizioni.

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 Retrocopertina: " Il Diavolo è il più appariscente personaggio del grande romanzo postumo di Bulgakov. Appare un mattino dinanzi a due cittadini, uno dei quali sta enumerando le prove dell'inesistenza di Dio. Il neovenuto non è di questo parere. [...] Ma c'è ben altro: era anche presente al secondo interrogatorio di Gesù da parte di Ponzio Pilato e ne dà ampia relazione in un capitolo che è forse il più stupefacente del libro. [...] Poco dopo, il demonio, in veste del professore di magia nera Woland, si esibisce al Teatro di varietà di fronte a un pubblico enorme. I fatti che accadono sono così fenomenali che alcuni spettatori devono essere ricoverati in una clinica psichiatrica. [...] Un romanzo-poema o, se volete, uno show in cui intervengono numerosissimi personaggi, un libro in cui un realismo quasi crudele si fonde o si mescola col più alto dei possibili temi: quello della Passione, non poteva essere concepito e svolto da un cervello poeticamente allucinato. E' qui che [...] Bulgakov si congiunge con la più profonda tradizione letteraria della sua terra: la vena messianica, quella che troviamo in certe figure di Gogol' e di Dostoevskij e in quel pazzo di Dio che è il quasi immancabile comprimario di ogni grande melodramma russo ".

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Giudizio personale: 4/5

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Master and Margarita è un interessante sito dedicato al romanzo di Bulgakov, con una parte dedicata alla storia, una al contesto, una ai temi e allo stile, ai personaggi, alle locations, allo scrittore, agli adattamenti, ognuna con numerose sotto sezioni. Quella dedicata agli adattamenti, ad esempio, si occupa dei film e delle serie tv, degli adattamenti per il teatro, dei poster teatrali, delle musiche ispirate al romanzo, delle comic strips, delle copertine dei libri e delle illustrazioni (davvero numerose).


domenica 15 aprile 2012

Citazioni varie / 1

" Se nel mondo esiste il Male assoluto, allora, certamente, ci dev'essere il Bene assoluto... ".

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" Non c'è niente di inutile. Nella vita non si arriva da nessuna parte, [...], si cammina e basta ".
Qui la scheda del libro

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" Il denaro non è tutto, diceva, basta averne a sufficienza! ".

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" ...consapevolezza che la vera felicità è impossibile ma, nello stesso tempo, è un nostro incessante bisogno ".
Qui la scheda del libro 

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" Nella vita arriva il momento per ogni cosa. [...]. Per ciò che desideriamo, e anche per ciò che non desideriamo affatto ".
Qui la scheda del libro

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" ...il passato gioca sempre una parte importante nei vostri turbamenti ".
Qui la scheda del libro



sabato 14 aprile 2012

Quello che resta

Autrice: Pamela Aidan
Titolo originale: These three remain
Volume: 3 di 3

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Quello che resta è il capitolo finale della trilogia di Fitzwilliam Darcy, gentiluomo, cominciata con Per orgoglio o per amore e proseguita con Tra dovere e desiderio.
In quest'ultima parte troviamo un Darcy che nel romanzo originale abbiamo solo potuto immaginare, un uomo distrutto dal fatto di aver ingannato l'amico Bingley e soprattutto sofferente per la mancanza della sua amata Elizabeth.
La storia comincia con Darcy ed il cugino Fitzwilliam in viaggio verso Rosings Park, ed è un piacere incontrare di nuovo Lady Catherine de Bourgh traboccante di orgoglio e presunzione, la debole figlia Anne -a cui la Aidan riesce a dare un pò più di spazio di quanto non ne avesse nel romanzo originale-, la novella signora Collins, e soprattutto il sempre inopportuno signor Collins.
Naturalmente la parte migliore della storia è quella in cui Darcy ed Elizabeth finalmente si incontrano e passano del tempo insieme, a Rosings prima e a Pemberley poi, incontri intervallati dalla disastrosa dichiarazione dell'uomo, che vede crollare tutto il suo mondo e le sue convinzioni -nonché il suo orgoglio- quando si trova di fronte ad un rifiuto, che non aveva neppur minimamente contemplato.
Ciò permette al nostro eroe di maturare e cambiare, di guardare il mondo -e la stessa Elizabeth- con occhi diversi.
Il suo desiderio di coronare il proprio sogno d'amore -che sa, gli porterà innumerevoli difficoltà a livello sociale e familiare- lo spingono anche a trattare con il nemico di sempre Wickham, per ritrovare il quale la Aidan mette in piedi una storia di spionaggio un pò troppo forzata e inopportuna, a mio parere, che richiama le atmosfere di Tra dovere e desiderio, così come la serata a casa di Lady Sylvanie a cui si reca Darcy. In questo caso, pare proprio inverosimile che l'uomo non si accorga di essere tra dei traditori, e che sia stato invitato lì solo per essere raggirato, come se la scrittrice, ogni volta che si allontana dalla storia originale, debba cadere in un genere letterario diverso e goticheggiante.
Malgrado questi due episodi, il libro risulta molto gradevole, al livello del primo volume, riuscendo a mostrarci il "dietro le quinte" del romanzo originale.

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Quarta di copertina: Fitzwilliam Darcy ed Elizabeth Bennet: una delle storie d'amore più romantiche di tutti i tempi, finalmente raccontata dal punto di vista di lui.

"In quell'attimo, Darcy seppe di essere sconfitto, vide tutta la sua nobile risoluzione dissiparsi come fumo nel vento di fronte alla visione calda e luminosa colta nei vividi raggi del sole del mattino. Elizabeth! Il cuore nel petto esultò contro tutte le sue precauzioni. Prima che potesse ordinargli di fermarsi, gli occhi radiosi di lei, profondi e carichi di acume, lampeggiarono su di lui da sotto il loro frangiato velame, incontrando i suoi -trattenendo i suoi- con tanta franchezza che il respiro gli si mozzò nel petto... ".

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Giudizio personale: 4/5

venerdì 13 aprile 2012

La scogliera

Autrice: Edith Wharton
Titolo originale: The reef

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La scogliera è uno dei romanzi meno conosciuti di Edith Wharton. In esso ritroviamo lo splendido stile della scrittrice, che brilla soprattutto in due capitoli dedicati alla vita della protagonista femminile, Anna Leath.
Questa è una donna estremamente sensibile, ma del tutto ingenua riguardo il mondo e quasi incapace di far fronte ai propri sentimenti.
E' per questo che, pur innamorata di George Darrow, finì per sposare un altro uomo. Rimasta vedova in giovane età, Anna può finalmente avere una seconda possibilità con George.
Ma, a causa della sua indole, lo allontana prima di arrendersi ai propri sentimenti, e nel frattempo Darrow intreccia una brevissima storia con una ragazza, Sophy Viner, che ritrova poi proprio a casa di Anna come istitutrice della bambina di questa. Viene così a crearsi un triangolo, che poi si complica in un "quadrato", in quanto Sophy risulta essere fidanzata con il figliastro di Anna.
La giovane donna è probabilmente il personaggio che mi è piaciuto di meno, sempre in bilico tra ingenuità e malizia, generosità ed egoismo.
Il segreto tra lei e Darrow viene presto a galla, e, se ai giorni nostri la storia potrebbe facilmente avere un finale lieto,  agli inizi del '900 probabilmente così non sarà, perché la tenera ma rigida Anna non fa che oscillare tra il desiderio di coronare finalmente il suo sogno d'amore, e l'ossessione di sapere che un'altra donna ha vissuto con Darrow ciò che lei non ha ancora mai avuto.
Il finale è infatti aperto, e questo è probabilmente un pregio e un difetto della storia, in quanto permette al lettore di immaginare come si evolveranno gli eventi, ma può anche lasciare un piccolo vuoto che sa di delusione.

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Quarta di copertina: George Darrow, funzionario dell'ambasciata statunitense di Londra, e Anna Leath, sua vecchia fiamma, ancor giovane e piacente, si rincontrano dopo anni di lontananza e sembrano destinati a non lasciarsi mai più. Fra questi due perfetti rappresentanti dell'alta e raffinata borghesia americana che, prigioniera del proprio ipocrita conformismo, vive in Europa come su un'isola incantata, tra salotti, teatri e ricevimenti, si frappone, quasi un fulmine a ciel sereno, Sophy Viner, giovane di estrazione popolare piena di entusiasmo e sincerità che getta lo scompiglio non solo nell'animo di George, ma anche in quello di Anna.

Un inquietante triangolo amoroso è al centro di questo romanzo, tra i meno noti della Wharton, che rivela una straordinaria capacità introspettiva e una consumata sapienza narrativa.

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Giudizio personale: 3/5

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Qui le citazioni dal romanzo

domenica 1 aprile 2012

Il rifugio - Citazioni

" Conoscete tutti quel posto: è quello dove ci siete solo voi, e forse Dio, se ci credete. Naturalmente forse Dio è lì anche se non ci credete. Lui è fatto così. Non lo chiamano il Grande Impiccione per niente ".


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" E' facile lasciarsi risucchiare dal gioco del "se solo", e assecondarlo significa scendere la china della disperazione ".


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" A volte l'onestà porta a complicazioni incredibili ".


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" La Grande Tristezza gli si strinse intorno, e trovò quasi rassicurante quella sensazione di soffocamento. Quel dolore, lo conosceva. Ci si era abituato, era quasi un amico ".


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" ...è necessario dare così tanto valore alla paternità, a causa dell'enormità della sua assenza ".


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" ...il dolore ha la capacità di tarparci le ali e di impedirci di volare. [...]. E se la cosa resta irrisolta a lungo, puoi arrivare a dimenticare che sei stato creato per volare ".


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" Non puoi dominare il futuro, perché non è neppure reale, né mai lo diventerà ".


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" Sei una splendida, distruttiva confusione, [...] ma [...] non sei qui per essere giudicato ".


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" ...se mai tu fossi stato da biasimare, il suo amore è più forte di quanto sarebbe mai potuta essere la tua colpa ".


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" Si domandò chi sarebbe diventato, visto che [...] stava scegliendo di vivere ogni giorno senza il senso di colpa e la disperazione cui aveva consentito di togliere colore a ogni aspetto della sua vita ".


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" La maggior parte delle strade non porta in alcun luogo ".


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" Le responsabilità e le aspettative sono alla base della colpa, della vergogna e del giudizio... ".


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" Quando perdoni qualcuno lo liberi dal giudizio... ".


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" Respira in me... profondamente / ché io possa vivere e respirare / e tienimi stretta per farmi addormentare / nel tuo abbraccio serenamente ".