domenica 22 maggio 2016

Le situazioni di lui & lei - voll. 20 - 21

Autrice: Masami Tsuda
Titolo originale: Kareshi kanojo no jijyo

Il volume 20 de Le situazioni di lui & lei è quello in cui trovano un'adeguata conclusione le storyline introdotte precedentemente, e che prepara all'epilogo finale dell'ultimo numero.
Il colpo di scena con cui si era concluso il 19° volume, vede qui una risoluzione senza spargimenti di sangue e a cui consegue l'uscita di scena di uno dei personaggi più molesti.
Trova finalmente una definizione anche il rapporto di Soichiro con il padre, e vi è un riavvicinamento tra i due fratelli Arima dopo anni di lontananza.
La seconda parte del manga dà invece la parola a Shizune, madre adottiva di Soichiro, i cui ricordi si avvalgono di tavole molto carine.
In questo numero risulta molto più evidente - benché il processo sia stato graduale - il look da "adulti" dei personaggi principali, da mettere in relazione di sicuro con la loro crescita fisica, ma anche con la loro maturazione psicologica e con lo straordinario evento che sconvolgerà la loro vite.Un evento, comunque, da cui - quasi tutti - i genitori dei ragazzi non sembrano essere sconvolti.
Mi piace molto, a questo punto, che a Yukino sia data comunque la possibilità di studiare, e che Soichiro possa disporre liberamente del suo futuro.




Dopo gli importantissimi eventi narrati negli ultimi numeri, mi sono approcciata al volume 21, l'ultimo de Le situazioni di lui & lei covando grandi aspettative... naturalmente deluse.
In realtà avrei dovuto prevedere un volume più leggero, in cui si potesse tirare il respiro dopo tutte le rivelazioni precedenti. Che facesse, come ho scritto sopra - ma a posteriori - da epilogo.
In questo numero, infatti, si cerca di indagare meglio Asaba, rimasto un po' ai margini della storia negli ultimi tempi e poi, dopo una breve incursione della zia Eiko, tutti i ragazzi protagonisti della storia prendono una propria strada, che li porterà inevitabilmente ad allontanarsi gli uni dagli altri. Mentre il loro posto, a scuola, viene preso dalla nuova generazione, impersonata da Kano, la sorella minore di Yukino.
Nell'atto finale, l'autrice ci catapulta nella storia ben sedici anni dopo gli eventi di cui abbiamo letto, e lo fa prendendo inizialmente in giro il lettore sulle sorti di lui e lei (ammetto che a me sarebbe piaciuto molto se le cose fossero andate davvero in quel modo).
Possiamo così fare una capatina nelle vite dei due protagonisti - ma che tristezza, Soichiro padre più che altro assente - e dei loro ex compagni di liceo.
Sono rimasta un po' perplessa per ciò che è stato scelto per Asaba, che alla fine si è rivelato un personaggio di gran lunga migliore di quello che pensassi (e che probabilmente ho bistrattato nelle recensioni). Non sono sicura che mi piaccia ciò che è stato lasciato in serbo per lui.

Benché Le situazioni di lui & lei non mi abbia del tutto conquistata e, per alcuni aspetti, non mi abbia sempre del tutto convinta, mi è dispiaciuto lasciare definitivamente tutti i suoi personaggi, dopo averli visti praticamente crescere sotto i miei occhi.
Credo che ciò significhi che la storia ha fatto il suo dovere.

---

[attenzione: SPOILER]

Volume 20: Finalmente si scoprono le vere motivazioni che hanno spinto Reiji a tornare in Giappone. Intendeva uccidere la vera madre di Soichiro per salvarlo dalla "catena di dolore" della famiglia Arima! Venendo a conoscenza del profondo affetto di suo padre, Soichiro viene finalmente liberato dalle tenebre che imprigionavano la sua mente e il suo cuore. I fatidici dieci giorni passati insieme a Reiji lo hanno cambiato, regalando un futuro di serenità anche a Soji e Shizune. Quel giorno, Yukino...

Giudizio personale: 3/5

--

[attenzione: SPOILER!]

Volume 21: Arima e Yukino annunciano a tutti la gravidanza e il loro cambio di prospettive professionali. Genitori e amici rimangono sorpresi, ma fanno le loro felicitazioni. Poi, arriva la primavera in cui le strade si dividono! 
L'episodio di Asaba che non era stato raccontato! Arima detective! Yukino medico! Gli amici di lui & lei sedici anni dopo...!

Giudizio personale: 4/5

---

Volumi precedenti:
- 1 a 3
- 4 a 6
- 7 a 10
- 11 a 15
- 16 a 19

domenica 8 maggio 2016

Andersen - Fiabe

Autore: Hans Christian Andersen
Lingua: italiano
Genere: fiaba
Prima pubblicazione fiabe: 1835-1870

---

La raccolta di fiabe di Hans Christian Andersen è stato uno dei primi libri che io abbia letto - e poi riletto - da bambina.
Ricordo ancora chiaramente quanto mi spaventasse Le scarpette rosse, quanto mi rattristasse La sirenetta, e quanto fossi incuriosita dalla Regina della neve, per lo più assente dalla fiaba che porta il suo nome.

Rileggere lo stesso volume da adulta, analizzando alcune delle fiabe più importanti, è stata un'esperienza molto interessante.

Innanzitutto ho ritrovato uno stile veramente unico, che sembra il solo adatto al racconto di una fiaba. 
Inoltre, cosa di cui evidentemente non mi ero accorta da bambina, la religione è ampiamente presente, anche nella fiaba che allora preferivo, I cigni selvatici - la storia di una ragazzina che resta muta per tutto il tempo che le occorre a confezionare delle camicie di rovi per i suoi undici fratelli tramutati in cigni -. Si tratta probabilmente della religione protestante, che giustifica alcune scelte, personalmente non condivisibili, come quella dell'amputazione dei piedi della piccola Karen ne Le scarpette rosse, rea di essere stata superba indossando proprio quelle scarpette in chiesa e non curandosi di nient'altro.

Molte fiabe sono agrodolci o chiaramente tristi, come Il tenace soldatino di stagno; L'ombra; Il baule volante; altre mi hanno fatto sorridere per la loro critica così lucida e ancora così attuale della società (E' proprio vero!; La famiglia felice); altre mi sono sembrate pura poesia, magari deludendomi giusto alla fine (La vecchia casa).

Anche questa volta la figura della Regina della neve mi ha affascinata, anche se si tratta di un personaggio poco presente e poco caratterizzato. La storia - che invero ho trovato abbastanza disorganica - si focalizza in realtà sul percorso di crescita e maturazione dei due protagonisti, ed anche in questo caso un posto di primaria importanza è occupato dalla fede.


Storia di una madre, che a tratti risulta cruda e sconvolgente, si è invece rivelata essere l'estrinsecazione delle fasi del lutto.
Sempre tenera la storia del brutto anatroccolo, con quel senso di rivincita finale che fa sempre piacere. In essa ritroviamo il tema del diverso e dell'emarginazione, la difficoltà dell'essere accettati per ciò che si è. Tali questioni dovevano essere molto care allo scrittore, che nel corso della sua vita dovette sperimentare per lungo tempo la discriminazione a causa delle sue condizioni economiche e del suo aspetto fisico.

La fiaba che più ha visto cambiare il mio parere grazie alla rilettura, è stata però La sirenetta. Come ho già scritto, la storia originale non mi era mai piaciuta, e non avevo nemmeno mai apprezzato molto la trasposizione della Disney.
C'è però da dire che ho rivalutato il personaggio della piccola sirena.


La giovane protagonista potrebbe avere una vita lunga e felice in fondo al mare, insieme ai suoi simili, ma rifiuta tutto ciò: desidera qualcosa di diverso, qualcosa di più. La sirenetta è curiosa, vuole conoscere, vedere altre persone, luoghi, modi di vivere. Vuole essere l'artefice del proprio destino, anche se ciò dovrà provocarle molta sofferenza. Il suo amore per il principe e il desiderio di essere la sua sposa derivano innanzitutto dal fatto che un matrimonio con un essere umano le darà ciò che, in quanto sirena, non le sarà mai consentito avere: un'anima.
E' un personaggio che corre dei rischi, ha coraggio, si assume la responsabilità delle proprie azioni. Alla fine, rifiuta di rovinare la vita di qualcun altro per salvare la propria.
E questa è una gran bella lezione.

---

Quarta di copertina: Nato nel 1805 i una delle tante isole che comprendono la Danimarca, di padre ciabattino e di madre lavandaia, Hans Christian Andersen esordì come scrittore di fiabe a trent'anni. Erano le storie che aveva ascoltato da bambino: Andersen riprendeva le fila dell'infanzia per tessere la sua nuova tela, sull'onda della memoria.
Andersen ha tirato fuori i suoi racconti, pagina per pagina, dalla propria fantasia e dalla propria vita. Esse risentono degli umori, delle illusioni, delle passioni dello scrittore. Eppure parlano a tutti. In esse vibra, accanto alla sua personalità, la parola profonda dell'anima danese: un complesso indefinibile - è stato scritto - di bonarietà, modestia, monellerie, ingenua fierezza popolana, serenità nelle sorti avverse.
Ma a parte il loro valore letterario, a che cosa servono oggi le fiabe di Andersen? Esse toccano, nel bambino, la molla dell'immaginazione: gli insegnano ad affrontare la realtà con occhio spregiudicato, ad inventare dei punti di vista per osservarla, sino a scorgere l'invisibile, proprio come Andersen "vedeva" un'intera vicenda sulla punta di un ago da rammendo.

---

Fiabe contenute nel volume:

Fiabe popolari
- L'acciarino
- Il piccolo Claus e il grande Claus
- La principessa sul pisello
- Il compagno di viaggio
- Il baule volante
- I cigni selvatici
- Il guardiano di porci
- Mignolina
- Gian Babbeo
- Quel che fa il babbo è sempre ben fatto

Le grandi novelle
- La sirenetta
- L'usignolo
- I vestiti nuovi dell'imperatore
- Il brutto anatroccolo
- La regina della neve
- Le scarpette rosse
- Storia di una madre
- L'ombra

Storie di cose
- Il tenace soldatino di stagno
- I fidanzati
- L'ago da rammendo
- La pastorella e lo spazzacamino
- Il vecchio lampione
- La vecchia casa
- Il solino
- Il lino
- Il folletto del droghiere
- Cinque in un baccello
- Il porcellino salvadanaio
- Penna e calamaio
- L'uomo di neve
- La monetina d'argento
- Il bucaneve
- La margheritina
- Le vicende del cardo
- Le candele

Storie di animali
- Gente balzana
- I vicini di casa
- La famiglia felice
- E' proprio vero!
- Il gallo del tetto e il gallo del pollaio
- Nel recinto delle anatre
- Il farfallone
- Il rospo

Proverbi e modi di dire
- Ole Chiudilocchio
- Ogni cosa al suo posto!
- Non era buona a nulla
- Brodo di stecchino
- Lo scarabeo
- Riposto ma non dimenticato

---

Giudizio personale: 3/5

---

Molte fiabe di Hans Christian Andersen sono state trasposte innumerevoli volte in film a cartoni animati.
Tra questi, precedente di un anno l'ormai famosissimo Frozen della Disney, è La regina delle nevi, un lungometraggio (80') russo che mette in scena l'omonima storia dello scrittore danese.


Il fatto che il film volesse essere il più possibile aderente alla fiaba originale mi aveva molto incuriosito, ma, dopo un inizio abbastanza promettente, l'ho trovato veramente noioso.

In questa versione Gerda e Kai, i bambini protagonisti, non sono vicini, ma fratelli, figli dell'ultimo mago che avrebbe potuto contrastare la temibile Regina delle Nevi. Questa (la cui vera identità sarà svelata alla fine), ha deciso di eliminare qualsiasi artista esistente, e di rendere la terra un posto freddo e inospitale.


I bambini scoprono della loro parentela nell'orfanotrofio in cui vengono maltrattati e costretti a lavorare, poco prima che Kai sia rapito da un emissario della Regina, un troll mutaforma.
L'inserimento di questo personaggio e della donnola di Gerda permette di avere nel film gli immancabili aiutanti animali, protagonisti delle scene più comiche e divertenti.


Gerda, alla ricerca di Kai, incontra numerosi personaggi, come la venditrice di fiori, il re dal regno diviso e i suoi figli (al centro di alcune delle scene più godibili dell'intero film), i pirati, la donna eschimese, la maggior parte dei quali rappresentano dei nemici da sconfiggere per riprendere il viaggio.
Tuttavia queste varie "avventure" cominciano e terminano in un lampo; ho avuto l'impressione che la povera Gerda fosse solo sballottata da un personaggio all'altro nell'attesa di provare a sconfiggere la poco affascinante Regina delle Nevi.


Lo specchio, oggetto fondamentale della fiaba, è presente ma con ben altre funzioni, mentre grandi assenti sono i suoi frammenti e il loro deleterio effetto.

La storia, così com'è realizzata, perde tutto il significato di percorso di crescita e maturazione posseduto da quella originale, e riesce a salvarsi solo sul finale, dove si pone esplicitamente l'accento sul valore della famiglia, degli affetti e sull'accettazione del diverso.

Nulla da ridire sulla grafica 3D e soprattutto sui colori. Bellissimi i paesaggi e le scene con i fiori.

A questo lungometraggio fa seguito La regina delle nevi 2, che ho deciso caldamente di evitare.

domenica 1 maggio 2016

The last of the Firedrakes

Autrice: Farah Oomerbhoy
Sottotitolo: Tha Avalonia chronicles #1
Lingua: inglese
Genere: fantasy
Prima pubblicazione: agosto 2015

---

The last of the Firedrakes è un buon fantasy che fa delle descrizioni il suo punto di forza.
L'autrice riesce infatti a rendere meravigliosamente il mondo in cui si ritrova catapultata la giovane Aurora, un mondo che non è semplicemente medievale, ma riassume in sé vari aspetti del nostro passato, come il Rinascimento.
E' sicuramente notevole la descrizione del mercato delle fate, così bello che sarei stata felice se tutto il romanzo avesse solo descritto nei più piccoli particolari il luogo, le merci, i venditori.

La storia prende in realtà le mosse nel nostro mondo, in cui la sedicenne Aurora sta vivendo un periodo piuttosto difficile: orfana dei genitori adottivi, è ospitata a malincuore dagli zii, maltrattata dalla cugina e presa di mira a scuola.
Ben presto, però, la vita della ragazza cambia per sempre: complice lo zio, lo spaventoso Lord Oblek la rapisce per consegnarla alla malvagia Morgana, che, sembra, abbia in passato ucciso i suoi genitori e desidererebbe liberarsi anche di Aurora, l'ultima dei Firedrake e l'unica che potrebbe strapparle il trono conquistato con il tradimento e la violenza.

Nella cella in cui è temporaneamente rinchiusa, Aurora incontra Kalen, un ragazzo del popolo delle fate (chiamate Fae nel romanzo) che diventerà suo amico, e sarà salvata dal misterioso Rafe, che diventerà il suo interesse amoroso.

La sua fuga dalla prigione di Oblek ci permetterà di conoscere meglio il mondo parallelo di Avalonia, i regni in cui è diviso, nonché la famiglia di Aurora e la scuola di magia di Evolon, che mi ha ricordato a tratti quella di Harry Potter.

Il romanzo presenta molti elementi tipici del genere: la magia innanzitutto, l'eroe/eroina (in questo caso Aurora) che potrebbe salvare il regno; un malvagio big bad; un potente amuleto; varie prove da superare; un percorso di crescita che porterà infine, si spera, alla maturità e all'amore.

Benché il romanzo mi sia piaciuto molto, non ho empatizzato con l'eroina, che spesso pecca di stupidità e immaturità (il fatto che abbia solo sedici anni non può sempre esserne la scusante). Inoltre viene ripetuto un po' troppo spesso quanto sia a dir poco affascinata da Rafe e, soprattutto, deve sempre essere salvata! Ogni volta che si caccia nei guai, è lì pronto qualcuno per aiutarla; avrei preferito che qualche volta riuscisse a cavarsela da sola, o semplicemente che la storia potesse andare avanti senza che lei facesse delle scelte stupide (come seguire i Blackwater di notte).

Nonostante ciò, la storia è piuttosto piacevole e le descrizioni sono veramente evocative.

Nota: essendo il primo di una trilogia, il romanzo termina con un cliffhanger.

---

Trama: 16-year-old Aurora Darlington is an orphan. Mistreated by her adopted family and bullied at school, she dreams of running away and being free. But when she is kidnapped and dragged through a portal into a magical world, suddenly her old life doesn't seem so bad. 

Avalonia is a dangerous land ruled by powerful mages and a cruel, selfish queen who will do anything to control all seven kingdoms--including killing anyone who stands in her way. Thrust headlong into this new, magical world, Aurora's arrival sets plans in motion that threaten to destroy all she holds dear. 

With the help of a young fae, a magical pegasus, and a handsome mage, Aurora journeys across Avalonia to learn the truth about her past and unleash the power within herself. Kingdoms collide as a complicated web of political intrigue and ancient magic lead Aurora to unravel a shocking secret that will change her life forever.

---

Giudizio personale: 4/5