domenica 15 marzo 2020

Piccoli uomini


Autrice: Louisa May Alcott

Lingua: italiano

Titolo originale: Little men

Genere: romanzo

Prima pubblicazione: 1871



Piccoli uomini è il terzo romanzo della quadrilogia di Louisa May Alcott, cominciata con il più popolare Piccole donne.
La storia è incentrato su Plumfield, la scuola gestita da Jo e da suo marito Fritz Bhaer e che ospita, oltre ai loro bambini e ai gemelli di Meg, ragazzi per lo più provenienti da situazioni disagiate.

Sin dalle prime pagine l'autrice riesce a trasmettere la calda e accogliente atmosfera della casa.
Quello che Jo e Fritz sono riusciti a creare è infatti non semplicemente un collegio, ma una vera a propria famiglia, in cui gli allievi si sentono amati e protetti, ed in cui sanno di poter sempre trovare un punto di riferimento ed insegnamenti di vita.

Quello che risulta sempre più chiaro andando avanti con le lettura, è che, pur essendo la storia

ambientata alla fine dell' '800, i giovani protagonisti non sono poi così diversi dai ragazzi che ci circondano ogni giorno. E' vero, non giocano ai videogame e non passano del tempo davanti alla TV, ma, come in ogni epoca, hanno bisogno di qualcuno che li ami e li capisca, sono curiosi del mondo, soffrono nel perdere le amicizie e, ancor di più, la fiducia di coloro che li hanno accolti.

Jo e Fritz li allevano con amore, preferendo il dialogo alle punizioni e alle costrizioni, e cercano di crescere dei "piccoli uomini" che sapranno trovare la propria strada nella vita e che saranno, soprattutto, delle persone oneste.

Uniche bambine della scuola sono Daisy e Nan, e mi ha piacevolmente sorpreso il fatto che, mentre la prima viene prevedibilmente descritta come una piccola donna il cui futuro la vedrà probabilmente moglie e madre, per la seconda si prospetta invece una carriera da medico, non usuale ai tempi in cui è ambientato il romanzo.
Uno dei personaggi su cui maggiormente si concentra la storia è Dan, colui che sembra un "ragazzaccio" e che pare non poter far parte della serena famiglia di Plumfield. L'integrazione appare per lui ad un certo punto addirittura impossibile, eppure, grazie alla perseveranza dei Baher e alla capacità di Jo di lasciare andare quello che è diventato per lei come un figlio, il ragazzo riesce ad abbattere i propri muri e a fidarsi finalmente di se stesso e degli altri, incanalando le sue innumerevoli doti in qualcosa di costruttivo e soddisfacente.

Non mancano piccoli cameo dei personaggi già conosciuti negli altri romanzi: Meg, Amy e la sua bambina, e soprattutto Laurie, sorta di angelo custode del collegio.

La storia non è certo di quelle che tengono svegli la notte per sapere cosa succederà, ma avvolge come un caldo abbraccio, e risulta soddisfacente per tutti quelli che hanno amato Jo March in Piccole donne e Le piccole donne crescono.

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Trama: Il romanzo è ambientato nel collegio di Jo e Fritz Baher a Plumfield. L'istituto ospita 12 bambini di varie età: insieme ai due figli di Jo e Fritz, Rob e Terry, ci sono i nipotini di Jo, Daisy e Demi Brooks, e i nipoti di Fritz, Franz e Emil. Dick Brown e Dolly, nonostante i loro piccoli handicap, si inseriscono perfettamente nel gruppo, Ned Barkeer è uno spaccone, Bill Ward soffre dei postumi di una malattia, Tommy Bangs è piuttosto discolo, Dan è un ragazzaccio e Nan un'orfanella. Le avventure di questi bambini proseguono nel successivo romanzo della Alcott I ragazzi di Jo.

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Rating: 4/5

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