Autore: Irvin D. Yalom
Lingua: italiano
Titolo originale: The gift of therapy
Genere: saggio
Prima pubblicazione: 2002
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Irvin Yalom è uno psichiatra con un'esperienza di oltre quarant'anni nel campo della psicoterapia. E' conosciuto dal grande pubblico soprattutto per i suoi romanzi, come La cura Shopenhauer.
Il dono della terapia, tuttavia, non è uno di essi: si tratta di un saggio che offre, attraverso capitoli piuttosto brevi, preziosi consigli ed esperienze personali riguardanti appunto la terapia.
Citando le parole dello stesso autore: "La terapia e il rapporto analista-paziente sono [...] l'argomento proprio di questo libro, ma in una maniera appunto così originale che l'esperienza terapeutica vi appare come una sorta di avventura, e analisti e pazienti vi sono raffigurati come singolari "compagni di viaggio" anziché come distaccati guaritori e infelici che soffrono".
Yalom, infatti, non si pone su di un piedistallo, né in quanto insegnante né in quanto terapeuta, ma risulta estremamente umano nei confronti dei suoi pazienti, da cui più volte ammette di aver imparato molto, e confida inoltre vari episodi della propria vita in cui, esattamente come chiunque altro, non è stato "immune dalle intrinseche tragedie dell'esistenza".
Nel parlare della terapia, l'autore punta molto proprio sull'umanità e sul rapporto con il paziente, criticando l'estrema standardizzazione della terapia, che negli Stati Uniti si vuole sempre più breve, ma ugualmente efficace, mentre essa "è un'esplorazione profonda [...] del corso e del significato della vita", ed in quanto tale richiede tempo, fiducia nei confronti del terapeuta e preparazione da parte di questi.
I singoli capitoli trattano ognuno un tema diverso, come la morte e il significato della vita, avendo comunque sempre al centro il rapporto con i pazienti, di cui spesso vengono riportate le storie o stralci di sedute.
E' di sicuro un agile manuale utile per gli addetti ai lavori, ma anche per chi è o è stato paziente, o semplicemente è incuriosito da questo aspetto della medicina.
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La copertina: è una delle più belle che abbia mai visto. Adoro la finestra aperta e il modo in cui la luce si concentra soprattutto in alto a sinistra.
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Descrizione: «I consigli di questo libro scrive Irvin Yalom nellintroduzione al volume sono
tratti da annotazioni relative a quarantacinque anni di pratica clinica. Esso rappresenta un mélange particolare di idee e tecniche che ho trovato utili nel mio lavoro.
Queste idee sono così personali, presuntuose e qualche volta originali che difficilmente il lettore potrà trovarle altrove».
La terapia e il rapporto analista-paziente sono, come indica il titolo, largomento proprio di questo libro, ma in una maniera appunto così originale che lesperienza terapeutica vi appare come una sorta di avventura, e analisti e pazienti vi sono raffigurati come singolari «compagni di viaggio» anziché come distaccati guaritori e infelici che soffrono.
Unendo labilità di narratore al rigore dello studioso, lautore di Le lacrime di Nietzsche
racconta i casi clinici più difficili che gli siano mai capitati rileggendoli alla luce di
un passo di Freud o di Schopenhauer, rivela il consiglio di un vecchio amico grazie al quale superò una delusione di gioventù, attinge alle pagine di Hermann Hesse per parlare di malattia e di guarigione.
«Guidato dalla passione per il compito» e messi da parte i consigli che gli suscitavano «meno entusiasmo», Yalom invita i lettori a seguirlo attraverso ottantacinque temi centrali della terapia contemporanea. Rimuovere gli ostacoli e andare avanti, ad esempio. Evitare le diagnosi. Non avere paura di sbagliare. Sviscerare il senso della parola «casa».
Riflettere sui sogni che ci tengono svegli, e ricordare che se il terapeuta ha molti pazienti, il paziente ha un solo terapeuta.
Scritto «con lo stile di O. Henry e lumorismo di Isaac Singer» (San Francisco Chronicle),Il dono della terapia è un viaggio unico ed emozionante al termine del quale la terapia apparirà come un itinerario complesso, un cammino arduo e non privo di trappole, tuttavia sempre ricco di soste appaganti e affascinanti scoperte. Unintima collaborazione che, citando le parole di Reiner Maria Rilke, poeta caro a Yalom, è in grado di dare a tutti noi gli strumenti per affrontare «ciò che cè di irrisolto nei nostri cuori».
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Giudizio personale: 4/5
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