giovedì 28 marzo 2019

My daughter's secret


Autrice: Nicole Trope

Sottotitolo: The truth will tear your family apart

Lingua: inglese

Genere: romanzo

Prima pubblicazione: marzo 2019



Un altro incisivo e toccante romanzo di Nicole Trope. In un periodo in cui stavo leggendo meno e più lentamente del solito, ho divorato questo libro, per altro non in italiano, in soli tre giorni. Il tutto grazie allo stile dell'autrice e alla sua capacità di creare delle trame a cui è difficile non appassionarsi.

Questa volta si tratta di una storia molto dolorosa, che non lascia speranze, come invece poteva accadere con Forgotten.
La vicenda si apre con il suicidio di Julia, bellissima ventenne universitaria, trovata impiccata sotto il portico di casa la notte di Halloween. Sua madre, Claire, circa otto anni prima era riuscita a liberare se stessa e i suoi tre bambini da un marito violento, di cui era costante vittima di abusi fisici e psicologici.

Il suicidio della figlia spinge Claire ad interrogarsi di continuo sui propri errori di madre, a scavare nei ricordi e a cercare risposte. Risposte che cominciano a palesarsi in una scatola di lettere trovata nel dormitorio di Julia, e grazie alle quali la donna comincia a mettere insieme i pezzi di un terribile puzzle: la ragazza intratteneva una relazione con un uomo molto più grande di lei che, dopo averla irretita e sedotta, per qualche motivo inizialmente non chiaro, le ha mostrato il suo lato peggiore, spingendola infine al suicidio...


My daughter's secret è un romanzo difficile, crudele, direi. I mostri, qui, sono ben due: il primo marito di Claire e l'uomo di Julia. Non so dire se siano stati più dolorosi i ricordi delle violenze dell'uno, o le lettere e i messaggi dell'altro.
Nel suo incessante torturarsi sui motivi del gesto della figlia, Claire ricorda vari episodi di violenza domestica, che sono un vero pugno nello stomaco e mi hanno più volte spezzato il cuore. D'altro canto, le lettere e i messaggi mi hanno prima provocato disgusto verso un uomo che si stava palesemente approfittando di una giovane ragazza vulnerabile e immatura, poi rabbia profonda, per le sue parole crudeli e l'assenza assoluta non tanto di quell'amore tanto professato, ma del semplice rispetto per la vita umana, e poi dolore per Julia e la situazione insostenibile e tormentosa in cui si era venuta a trovare. Pur essendo ella consenziente, infatti, anch'io, come Claire, che continua a definirla "my little girl", "my beautiful child", non sono riuscita a considerarla altro che una ragazzina, che in quei momenti avrebbe solo avuto bisogno della sua mamma.

Purtroppo l'identità dell'uomo con cui Julia aveva una relazione è stata abbastanza prevedibile, ma mi è piaciuto il modo in cui Claire ne viene finalmente a conoscenza. Da quel punto in poi, però, avrei preferito che la storia scorresse più velocemente. Inoltre, benché alla fine mi sia piaciuto che Claire scelga se stessa, non ho condiviso il fatto che lasci perdere ciò che concerneva Julia: avrei voluto almeno la promessa di una denuncia e di indagini per omicidio o induzione al suicidio (semmai tale reato esista anche in Australia).

Riguardo allo stile della scrittrice, lo definirei "cinematografico". Il suo modo di raccontare, infatti, riesce a creare nella mente del lettore immagini vive e vivide di ciò che accade. Da ricordare in particolare, a questo proposito, la scena in ospedale, quando a Claire viene detto della morte di Julia e tutto il mondo intorno a lei diventa ovattato e sfocato, per poi ripopolarsi di nuovo, a mano a mano, di immagini e suoni.

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La copertina: mi piace l'accostamento di colori e la semplicità dei font scelti.

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Trama: In the middle of the night, Claire wakes up to discover that her beloved daughter, Julia, is dead – and life, as she knows it, is over.

Searching for answers, Claire stumbles upon a pile of letters, hidden under Julia’s bed in an old, battered shoebox, and feels closer to her daughter than ever before. They tell her that Julia was happy, that she was thriving at university, that she was in love. 

But as the letters go on, Claire starts to feel uneasy at something hidden between the lines. Even as she grieves, she must prepare to face a shocking discovery. Because Julia was hiding a terrible secret – and when it’s uncovered, it will devastate a family already torn apart by tragedy.

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Giudizio personale: 4/5 

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Della stessa autrice:
- Blame
- Forgotten

domenica 24 marzo 2019

La legge e la signora


Autore: Wilkie Collins

Lingua: italiano

Titolo originale: The law and the lady

Genere: giallo / mystery

Prima pubblicazione: 1875




Dopo aver letto La donna in bianco, continuo a subire il fascino dei romanzi di Wilkie Collins. Questa volta la mia scelta è caduta su La legge e la signora, che mi aveva incuriosito in quanto presentato come uno dei primi gialli in cui una donna, ingannata dal marito, veste i panni di detective. Cosa piuttosto singolare, se pensiamo che la storia è ambientata nel XIX secolo, quando alle donne era richiesto semplicemente di avere un bel faccino, e non vi era dubbio che fossero intellettualmente inferiori agli uomini.

Nonostante le premesse, La legge e la signora si è rivelato avere molto meno mordente de La donna in bianco, e spesso la lettura mi ha annoiato.

Protagonista è Valeria Brinton che, poco dopo le nozze, scopre che il marito Eustace l'ha ingannata, prendendola in moglie sotto falso nome. Il motivo risiede nel fatto che sull'uomo pende un verdetto scozzese: accusato anni addietro dell'avvelenamento della prima moglie, Eustace è stato scagionato solo per mancanza di prove. Il fatto di non essere stato esplicitamente dichiarato innocente, porta l'uomo ad allontanarsi da Valeria una volta venuto allo scoperto il suo segreto, temendo una vita matrimoniale funestata dal sospetto e dalla sfiducia.
Intenzionata a non perdere il marito e a riabilitare il suo nome, Valeria decide, in disaccordo con parenti e conoscenti, di indagare di persona e scoprire così la verità.

La donna contatta amici e avvocati del marito, e legge gli atti del processo, convincendosi che uno dei testimoni in particolare, Miserrimus Dexter, possa essere determinante per la riuscita della sua missione...


Valeria è un personaggio da apprezzare, è caparbia e determinata, e, in modo molto "moderno", non accetta di essere limitata dal proprio sesso, ma prende in mano la sua vita e si batte strenuamente per difendere ciò che le è più caro.

Proprio Miserrimus Dexter, invece, è stato per me l'anello debole. Ho trovato interessantissimi gli atti del processo, e mi è piaciuta molto la caratterizzazione del Maggiore Fitz-David, ma sono stata delusa in quello che avrebbe dovuto essere uno dei personaggi più importanti di tutta la storia. Probabilmente il mio interesse ha raggiunto il picco poco prima dell'entrata in scena dell'uomo, dopo di che è scemato senza sosta.
Miserrimus Dexter ci viene presentato come un personaggio fuori dagli schemi (e con ciò non mi riferisco alla sua disabilità), sul baratro della follia, che avrei visto bene in soffitta con la moglie di Rochester in Jane Eyre.
La sua casa sembra uscita da un romanzo gotico, così come la sua parente-schiava, una fanciulla affetta da ritardo mentale, che viene usata dall'uomo come un giocattolo, e che in cambio lo adora incondizionatamente. Mi è sembrato che, con il personaggio di Dexter, l'autore cercasse il clamore a tutti i costi, e ho trovato questa cosa fastidiosa e noiosa.

Ciò che cercavo era un giallo ben scritto, particolare per i suoi tempi, con una storia interessante che mi rendesse curiosa della verità. Tuttavia, benché la trama sia senza dubbio ben congegnata, l'esperienza di lettura non è stata piacevole quanto mi aspettavo.

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La copertina: elegante come tutte le copertine Fazi che mi è capitato di vedere. La donna del dipinto non si può dire bella, ma credo che si accordi bene con il personaggio di Valeria.

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Trama: La Legge e la Signora, opera della maturità di Wilkie Collins, oltre a presentare diversi elementi della moderna letteratura di genere, è il primo esempio di romanzo poliziesco che ha per protagonista un investigatore donna. La vita matrimoniale di Valeria ed Eustace Woodville inizia sotto cattivi auspici. Un piccolo incidente durante la celebrazione del rito sembra confermare il clima di diffidenza e sospetto che lo ha accompagnato e che cresce ulteriormente quando, durante la luna di miele a Ramsgate, la donna viene a sapere che il vero cognome del marito è Macallan. Tornata a Londra, decisa ad andare fino in fondo, scopre che anni addietro Eustace è stato accusato di aver avvelenato la prima moglie ed è stato assolto per insufficienza di prove. Per salvaguardare il suo matrimonio, Valeria s’improvvisa detective: è convinta dell’innocenza del marito e determinata a ristabilire la verità. Si troverà così ad affrontare problemi ritenuti “inadatti a una donna”, riuscendo a venirne a capo e dimostrando la fondatezza delle proprie azioni, che tutti stigmatizzavano come folli e avventate.

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Giudizio personale: 3/5