domenica 26 aprile 2020

Mini recensioni [2]

PERSUASION - A SCREENPLAY

Autore: Nick Dear
Lingua: inglese
Prima pubblicazione: 1996

Persuasione del 1995 è l'ottima trasposizione cinematografica di quello che è per me il romanzo più bello di Jane Austen.
E' per questo che, una volta saputo della sua esistenza, mi sono affrettata ad acquistarne lo screenplay.
Si tratta di un volume molto più piccolo di quanto possa sembrare, corredato da alcune foto in bianco e nero tratte dal film - tra cui una molto bella di Ciaran Hinds nei panni del Capitano Wentworth. Il mio unico rammarico è stato proprio il fatto di averlo trovato meno patinato di quanto mi aspettassi, e senza quei contenuti speciali a cui oggi siamo abituati. Tuttavia, dal momento che il volume è stato pubblicato ben 24 anni fa, posso ritenermi del tutto soddisfatta.
E' il primo screenplay che abbia mai letto, ed ho trovato l'esperienza interessante e appagante.
Adatto a chiunque voglia rivivere l'intera storia e le emozioni di Persuasione in modo originale, ponendosi a metà strada tra il romanzo ed il film.

Rating: 5/5

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RICORDO DI JANE AUSTEN E ALTRI RICORDI FAMILIARI

Autore: James Edward Austen Leigh
Lingua: italiano
Prima pubblicazione: 1869

Il Ricordo di Jane Austen scritto dal nipote James Edward è una delle testimonianze più complete e attendibili che possediamo riguardo alla scrittrice inglese.
Ho trovato interessanti le informazioni riguardo al suo background, e, già solo dopo due capitoli, mi sono ritrovata, inaspettatamente, a sentirmi commossa nel leggere della vita di questa donna, soprattutto del suo amore per i bambini.
Ho apprezzato particolarmente le memorie di Anna Lefroy e Caroline Austen poste alla fine del volume.
Da segnalare la quantità di interessati note di cui è corredato il volume tradotto da Giuseppe Ierolli (e qui fruibile gratuitamente).

Rating: 3/5

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LONGBOURN'S SONGBIRD

Autrice: Beau North
Lingua: inglese
Prima pubblicazione: 2015

E' un peccato che non sia riuscita a scrivere un'appropriata recensione per questo romanzo, tempo fa, perché è stato uno dei retelling di Orgoglio e Pregiudizio più interessanti che abbia mai letto.
La storia è ambientata negli anni '40 del Novecento in Sud Carolina, un setting abbastanza originale, nonché un periodo storico piuttosto complicato e da raccontare e da vivere.
La scrittrice è riuscita ad inserire nella storia temi piuttosto importanti, come la violenza domestica e il disturbo post-traumatico, ma senza appesantire troppo il romanzo.
[SPOILER] Interessante e ben scritta la storia tra Lizzie e Fitzwilliam, probabilmente la versione migliore tra quelle raccontate in altri retelling.

Rating: 4/5

domenica 19 aprile 2020

Senza nome



Autore: Wilkie Collins

Lingua: italiano

Titolo originale: No name

Genere: romanzo

Prima pubblicazione: 1862



Inghilterra, XIX secolo. Alle sorelle Norah e Magdalen sembra non mancare nulla: giovinezza, bellezza, spensieratezza, due genitori amorevoli ed un ingente patrimonio. Un'improvvisa tragedia, però, porta con sé delle conseguenze inaspettate, e la vita delle ragazze cambia radicalmente.
Mentre Norah affronta con rassegnazione gli eventi e tenta di ricostruirsi una nuova esistenza, la più giovane Magdalen vede risvegliarsi in lei uno spirito guerriero e un coraggio che la sosterranno nella sua lunga battaglia per riappropriarsi di ciò che le è stato tolto...

Anni fa il riemergere dei romanzi di Wilkie Collins nel panorama letterario italiano mi aveva incuriosito molto, ma già La legge e la signora, letto dopo La donna in bianco, non mi aveva granché entusiasmato.
Senza nome presenta un inizio promettente, che ci fa scoprire che l'autore aveva talento anche nel raccontare scene di armoniosa quotidianità familiare, che mi hanno ricordato un po' i romanzi di Jane Austen.
Tuttavia, proprio quando la storia è entrata nel vivo, e quindi avrebbe dovuto farsi interessante, ho invece cominciato ad apprezzarla meno.
Innanzitutto il focus è quasi completamente su Magdalen, mentre mi sarebbe piaciuto molto curiosare anche nella vita di Norah, relegata invece a personaggio marginalissimo, menzionata di tanto in tanto e recuperata nel finale. Inoltre, la storia paga molto il fatto di essere stata concepita come un racconto da pubblicare a puntate su una rivista: spesso ho avuto l'impressione che i capitoli si trascinassero senza che nulla davvero accadesse, o che gli eventi fossero diluiti per fare in modo che i lettori aspettassero il prossimo episodio. Anche la battaglia di astuzie tra Mr Wragge e Mrs Lecount, veri antagonisti per buona parte del racconto, ad un certo punto annoia per il suo protrarsi che appare infinito. L'inserimento del sonnambulismo e di una "malattia di nervi", tanto cara ai romanzi vittoriani, non ha di certo migliorato le cose.
La prima mi è parsa un facile espediente affinché Magdalen fosse aiutata nella sua ricerca; la seconda, un pretesto affinché la protagonista potesse divenire la fanciulla da salvare.
Purtroppo è stato anche prevedibile cosa sarebbe successo con Noel Vanstone e con il capitano Kirke.


L'elemento più brillante del romanzo sono di sicuro i personaggi, ben caratterizzati e fedeli a se stessi
fino alla fine.
Entrato nella storia di soppiatto, quasi come un fastidio, la canaglia Wragge è diventata presto il mio preferito. Certo il suo modo di vivere è biasimevole, ma ho apprezzato che col tempo riuscisse ad affezionarsi a Magdalen, ed ero sempre incuriosita riguardo a quale sarebbe stata la sua prossima mossa. E' stato molto soddisfacente leggere di ciò che ne era stato di lui, alla fine.
Magdalen, la protagonista, è un personaggio molto forte e determinato. Proprio per questo, e per il fatto di non arrendersi come la sorella, viene tacciata di cattiveria e perversione innumerevoli volte, e, dopo l'inganno, diventa anche un'onta per la propria famiglia. Non so se con le sue vicende l'autore volesse denunciare la condizione della donna ai suoi tempi o dare un messaggio morale, ma di sicuro fa riflettere il modo in cui tutti trattano la ragazza. Probabilmente, se fosse stata un uomo, sarebbe stato giudicato diversamente per non essersi arreso e aver cercato di recuperare ciò che gli era stato ingiustamente tolto.
Altri personaggi molto ben descritti sono l'ipocrita e debole Noel, la scaltra Mrs Lecount e la cara Mrs Wragge.

Da apprezzare la riflessione sul sistema legale dell'epoca, che lasciava completamente sole due ragazze che non avevano nessuna responsabilità per le azioni dei propri genitori.

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La copertina: benché la fanciulla del dipinto non mi faccia pensare a nessuna delle sorelle del romanzo, mi piace molto la pacatezza dell'immagine e la scelta del font e della disposizione del titolo e del nome dell'autore.

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Trama: Senza nome è uno degli esempi più belli di «melodramma contenuto», secondo la definizione di Thomas S. Eliot, dell’opera di Wilkie Collins. Capolavoro di minuziosa osservazione psicologica e allo stesso tempo critica decisa alle storture della società vittoriana, ha un posto di primo piano nella letteratura inglese del secolo scorso. Protagoniste ne sono due sorelle, Magdalen e Norah Vanstone che, per una sfortunata serie di circostanze, alla morte improvvisa dei genitori si trovano private di una cospicua eredità e sono costrette a guadagnarsi da vivere. Sullo sfondo di questa contrastata vicenda, scandita da perizie legali e tradimenti, emergono i personaggi, mirabilmente caratterizzati, di una storia intensamente drammatica, ma anche venata di umorismo. Una strepitosa narrazione, ricca di innumerevoli colpi di scena, in cui ogni elemento si ricollega all’altro in una dinamica continua e incessante. Un romanzo che per tutto il 1862 ha tenuto in sospeso migliaia di lettori che ne seguivano gli sviluppi sulla rivista «All The Year Round» e che rimane ancora oggi un esempio miracoloso del talento del grande autore de La pietra di luna e de La donna in bianco.

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Rating: 2,5/5