domenica 24 marzo 2019

La legge e la signora


Autore: Wilkie Collins

Lingua: italiano

Titolo originale: The law and the lady

Genere: giallo / mystery

Prima pubblicazione: 1875




Dopo aver letto La donna in bianco, continuo a subire il fascino dei romanzi di Wilkie Collins. Questa volta la mia scelta è caduta su La legge e la signora, che mi aveva incuriosito in quanto presentato come uno dei primi gialli in cui una donna, ingannata dal marito, veste i panni di detective. Cosa piuttosto singolare, se pensiamo che la storia è ambientata nel XIX secolo, quando alle donne era richiesto semplicemente di avere un bel faccino, e non vi era dubbio che fossero intellettualmente inferiori agli uomini.

Nonostante le premesse, La legge e la signora si è rivelato avere molto meno mordente de La donna in bianco, e spesso la lettura mi ha annoiato.

Protagonista è Valeria Brinton che, poco dopo le nozze, scopre che il marito Eustace l'ha ingannata, prendendola in moglie sotto falso nome. Il motivo risiede nel fatto che sull'uomo pende un verdetto scozzese: accusato anni addietro dell'avvelenamento della prima moglie, Eustace è stato scagionato solo per mancanza di prove. Il fatto di non essere stato esplicitamente dichiarato innocente, porta l'uomo ad allontanarsi da Valeria una volta venuto allo scoperto il suo segreto, temendo una vita matrimoniale funestata dal sospetto e dalla sfiducia.
Intenzionata a non perdere il marito e a riabilitare il suo nome, Valeria decide, in disaccordo con parenti e conoscenti, di indagare di persona e scoprire così la verità.

La donna contatta amici e avvocati del marito, e legge gli atti del processo, convincendosi che uno dei testimoni in particolare, Miserrimus Dexter, possa essere determinante per la riuscita della sua missione...


Valeria è un personaggio da apprezzare, è caparbia e determinata, e, in modo molto "moderno", non accetta di essere limitata dal proprio sesso, ma prende in mano la sua vita e si batte strenuamente per difendere ciò che le è più caro.

Proprio Miserrimus Dexter, invece, è stato per me l'anello debole. Ho trovato interessantissimi gli atti del processo, e mi è piaciuta molto la caratterizzazione del Maggiore Fitz-David, ma sono stata delusa in quello che avrebbe dovuto essere uno dei personaggi più importanti di tutta la storia. Probabilmente il mio interesse ha raggiunto il picco poco prima dell'entrata in scena dell'uomo, dopo di che è scemato senza sosta.
Miserrimus Dexter ci viene presentato come un personaggio fuori dagli schemi (e con ciò non mi riferisco alla sua disabilità), sul baratro della follia, che avrei visto bene in soffitta con la moglie di Rochester in Jane Eyre.
La sua casa sembra uscita da un romanzo gotico, così come la sua parente-schiava, una fanciulla affetta da ritardo mentale, che viene usata dall'uomo come un giocattolo, e che in cambio lo adora incondizionatamente. Mi è sembrato che, con il personaggio di Dexter, l'autore cercasse il clamore a tutti i costi, e ho trovato questa cosa fastidiosa e noiosa.

Ciò che cercavo era un giallo ben scritto, particolare per i suoi tempi, con una storia interessante che mi rendesse curiosa della verità. Tuttavia, benché la trama sia senza dubbio ben congegnata, l'esperienza di lettura non è stata piacevole quanto mi aspettavo.

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La copertina: elegante come tutte le copertine Fazi che mi è capitato di vedere. La donna del dipinto non si può dire bella, ma credo che si accordi bene con il personaggio di Valeria.

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Trama: La Legge e la Signora, opera della maturità di Wilkie Collins, oltre a presentare diversi elementi della moderna letteratura di genere, è il primo esempio di romanzo poliziesco che ha per protagonista un investigatore donna. La vita matrimoniale di Valeria ed Eustace Woodville inizia sotto cattivi auspici. Un piccolo incidente durante la celebrazione del rito sembra confermare il clima di diffidenza e sospetto che lo ha accompagnato e che cresce ulteriormente quando, durante la luna di miele a Ramsgate, la donna viene a sapere che il vero cognome del marito è Macallan. Tornata a Londra, decisa ad andare fino in fondo, scopre che anni addietro Eustace è stato accusato di aver avvelenato la prima moglie ed è stato assolto per insufficienza di prove. Per salvaguardare il suo matrimonio, Valeria s’improvvisa detective: è convinta dell’innocenza del marito e determinata a ristabilire la verità. Si troverà così ad affrontare problemi ritenuti “inadatti a una donna”, riuscendo a venirne a capo e dimostrando la fondatezza delle proprie azioni, che tutti stigmatizzavano come folli e avventate.

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Giudizio personale: 3/5

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