sabato 24 aprile 2021

Eroi - Lo scudo di Talos

 
Autore: Valerio Massimo Manfredi

Romanzi compresi: Lo scudo di Talos; Le paludi di Hesperia; L'armata perduta

Lingua: italiano

Genere: romanzo di ambientazione storica

Prima pubblicazione: 2011 (raccolta); 1992 (Lo scudo di Talos)


Eroi è una raccolta di tre romanzi scritti da Valerio Massimo Manfredi.

Il primo di essi, Lo scudo di Talos, è la storia di un ragazzo che, abbandonato dai genitori spartiati a causa di un difetto anatomico ad un piede, viene salvato da Kritolaos, un ilota che lo alleva come proprio nipote.
Gli iloti sono un popolo da secoli assoggettato agli spartiati. Vivono come schiavi, senza mai dimenticare, tuttavia, il proprio passato di gente libera. Talos cresce ascoltando i racconti di Kritolaos su quello che crede essere il popolo a cui appartiene, e ben presto comprende che il nonno, ed egli stesso, potrebbero fare la differenza per il destino degli iloti...

La prima parte de Lo scudo di Talos non si può definire originale: è la "classica" storia del ragazzo che, nonostante le proprie limitazioni, è destinato a grandi cose.
Comincia invece a diventare interessante quando il focus si sposta sulle battaglie, e il ritmo si fa più serrato.

Mi è piaciuta molto la caratterizzazione del protagonista una volta conosciute le proprie origini, la resa della perdita del senso di appartenenza e del suo sentirsi smarrito, perennemente diviso.
Commovente il personaggio di Kritolaos, anche lui "classico" esempio di vegliardo saggio, detentore della storia e custode di grandi segreti da trasmettere al ragazzo designato.
Tasto dolente, invece, le donne. Che in una storia del genere ve ne siano pochissime, è ancora comprensibile, che siano quasi totalmente prive di parola, no. La madre adottiva di Talos è poco più di un'ombra che sbriga le faccende all'interno della casa; non ha più spessore la madre biologica, mentre Antinea esiste solo in funzione del protagonista.

Lo stile è semplice pur servendosi spessissimo di termini specifici; bella l'onomatopea "Thanatos, Thanatos, Thanatos", che sta ad indicare ad un tempo il rumore degli zoccoli di un cavallo al galoppo, e la sensazione del protagonista che stia per sopraggiungere la morte; forse troppo moderni i dialoghi, ma questa è un'impressione che ricevo ogni volta che leggo un romanzo di ambientazione storica.
Notevole la resa dell'anelito alla libertà di un popolo  - quello degli iloti - che non si spegne nemmeno dopo più di cento anni.
Suggestivo il finale.

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La copertina: ottima la scelta del grigio che vira ora al bianco, ora al rame, ora al verde, interrotto dal rosso dell'elmo. Bellissima l'illustrazione.

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Trama: Talos, lo storpio, è cresciuto tra gli iloti. Pastore tra i pastori. Brithos, l'intrepido, è stato allevato per essere guerriero. Nobile tra i nobili. Due fratelli separati in nome della legge più crudele di Sparta. Ma per vie tortuose il fato li riavvicina, li schiera fianco a fianco nella lotta contro gli invasori persiani. Atene e Sparta, la gloriosa vittoria di Maratona e l'eroico sacrificio delle Termopili: la grande storia dei greci fa da cornice a una splendida e tormentata storia familiare. Un romanzo di passioni politiche e di affetti, di coraggio e di avventura. Un libro per rivivere il tempo degli dei e degli eroi.

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Rating: 4/5

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