Sottotitolo: A continuation of Jane Austen's Pride and Prejudice
Lingua: inglese
Genere: romance
Prima pubblicazione: settembre 2010
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Era da un po' che non leggevo variation austeniane, ed avevo dimenticato quanto potesse essere piacevole e divertente una storia ben scritta.
Charlotte Collins si presenta come un sequel di Orgoglio e pregiudizio incentrato appunto sul
personaggio secondario di Charlotte, che, oramai considerata senza speranze matrimoniali e un peso per la famiglia, nel romanzo originale sceglie di sposare il pomposo ed imbarazzante Mr Collins, sacrificando l'amore sull'altare della protezione e della sicurezza economica.
L'unico romanzo fino ad ora che mi sia capitato di leggere in cui Charlotte riesce a trovare un lieto fine con il marito è quello di Karen Aminadra; per tutti gli altri, evento fondamentale della storia è la morte del nostro caro curato, che lascia finalmente Charlotte libera dalla sua invadente e spiacevole presenza.
Charlotte Collins non è da meno; dopo la dipartita del coniuge, la protagonista riesce a sistemarsi in un cottage di proprietà di Lady Catherine, e gode finalmente di una libertà ed indipendenza mai provate prima.
A sconvolgere la sua nuova vita è l'arrivo della dolce ma superficiale sorella Maria, ansiosa di entrare in società e trovare un uomo di cui innamorarsi.
Charlotte si trova così a fare da chaperone alla vivace sorella minore, che, pur corteggiata da un vicino, perde la testa per Mr Westfield, un giovane americano desiderato da tutte le ragazze della cittadina. L'uomo è a sua volta accompagnato da uno zio, Mr Basford, che Charlotte, un po' richiamando la Elizabeth del romanzo originale, non esita a giudicare male sin dal primo incontro, a causa dei suoi modi poco British da rozzo d'oltreoceano.
A far nascere in lei la speranza di provare il vero amore è invece Mr Edginton, che la segue fino a Londra per approfondire la conoscenza reciproca.
Ma, come in tutte le storie del genere, le cose possono rivelarsi ben diverse da quel che sembrano...
Il romanzo mi è piaciuto molto soprattutto nella sua prima parte, ho trovato Charlotte e in particolare Maria molto in linea con i personaggi originali; numerose scene sono state divertenti, ed è stato molto gradevole immergersi in una piccola cittadina inglese con tutto il suo corredo di balli, pettegolezzi e buon maniere, ma anche con il suo carico di pregiudizi e condanne.
Ho apprezzato molto il fatto che l'autrice si sia soffermata sulla condizione della donna ai tempi della Reggenza: Mrs Eff, ad esempio, è una vedova come Charlotte, ma, non essendo stata fortunata e lungimirante come lei, si ritrova, dopo la morte del marito, a dover diventare una serva per sopravvivere; la stessa Charlotte, dopo uno scandalo che la vede protagonista, purché incolpevole, pensa di percorrere la stessa strada, trovandosi costretta ad abbandonare il suo amato cottage e la cittadina che ormai considera casa sua; ancora, Maria, per aver rifiutato una proposta di matrimonio, è bandita dalla sua cerchia di amicizie e si vede spinta ad una vacanza forzata a Londra affinché, con il tempo, un altro pettegolezzo concentri le attenzioni della gente su un soggetto diverso.
Un altro punto interessante è il risveglio sentimentale di Charlotte: da donna pratica e piuttosto cinica e disillusa nei confronti dell'amore, ella, anche grazie agli esempi di Elizabeth e Jane, comincia a credere che la felicità nel matrimonio sia possibile, e che lei stessa possa provare, un giorno, la gioia di amare ed essere amata. Ne risulta una Charlotte molto tenera, per cui non si può fare a meno di fare il tifo.
Naturalmente, come è ovvio, il suo lieto fine arriverà, ma solo dopo una disavventura piuttosto pericolosa e che rischia di uccidere definitivamente in lei la speranza e la fiducia negli uomini.
E' proprio questa la parte della storia che mi ha convinto meno: ho trovato il ricatto ai danni della protagonista troppo violento e crudele; probabilmente si tratta di situazioni che potevano verificarsi nella realtà del tempo, ma che di sicuro Jane Austen non avrebbe mai inserito in uno dei suoi romanzi.
Nonostante ciò, ho trovato Charlotte Collins una storia veramente godibile, con il pregio di far riflettere e, perché no, far nascere o rafforzare la speranza nell'amore.
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Trama: When Charlotte Lucas married Mr. Collins in Jane Austen's Pride and Prejudice, she believed herself to be fortunate indeed. Her nuptials gained her a comfortable home and financial security. If she acquired these things at the expense of true love, it did not matter one whit. To Charlotte, love in marriage was nothing more than a pleasant coincidence. As the years of her marriage dragged by, Charlotte began to question her idea of love as she suffered continual embarrassment at her husband's simpering and fawning manners. When Mr. Collins dies, finally relieving everyone of his tedious conversation, she must work feverishly to secure her income and home. She gives no further thought to the possibility of love until her flighty sister Maria begs her to act as her chaperone in place of their ailing parents. Hoping to prevent Maria from also entering an unhappy union, Charlotte agrees, and they are quickly thrust into a world of country dances, dinner parties, and marriageable gentlemen. While attending the Westerham winter ball, Maria dances with her bumbling friend Mr. Card, while Charlotte has a flirtatious conversation with Mr. Edgington, a relative of her proprietress Lady Catherine de Bourgh. Charlotte and Maria also become acquainted with Mr. Westfield, a polished American gentleman, and his chaperone, the somewhat disheveled Mr. Basford. Charlotte experiences both hope and dread when she observes the tender glances that pass between Maria and Mr. Westfield. But when an unprincipled gentleman compromises Charlotte's reputation, her romantic thoughts disappear at the prospect of losing her independence. As she struggles to extricate herself from her slander, her situation reveals both the nature of each gentleman and of true love.
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Giudizio personale: 4/5
2 commenti:
Great review! I enjoyed this sequel that showed what it was like for Charlotte and the life of poorer widows. I thought the author did a good job of making them feel like Austen's Charlotte and Maria, too.
@Sophia: Thank you Sophia!!!
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