lunedì 15 giugno 2020

I ragazzi di Jo


Autrice: Louisa May Alcott

Lingua: italiano

Titolo originale: Jo's Boys, and How They Turned Out: A Sequel to "Little Men"

Genere: romanzo

Prima pubblicazione: 1886



I ragazzi di Jo chiude definitivamente la storia della famiglia March cominciata con Piccole donne.
Il romanzo si propone di seguire tutti gli allievi incontrati in Piccoli uomini nel loro percorso di crescita fino all'età adulta.
Purtroppo, diversamente dal volume precedente, che sin dalle prime pagine riusciva a trasmettere l'atmosfera calda e familiare di Plumfield, I ragazzi di Jo risulta per lo più arido, stentato e noioso.
È sicuramente la storia della quadrilogia più moralista e intrisa di religiosità, tanto che ho spesso pensato che ne avrebbe giovato molto se almeno alcuni dei sermoni dell'autrice fossero stati eliminati.

Delle vecchie conoscenze, Fritz ed Amy diventano molto marginali, mentre Meg viene descritta come una madre che sa cos'è meglio per i propri figli, tanto da imporre loro le proprie decisioni e le conseguenti sofferenze.
Nessuno dei più giovani riesce a fare tenerezza, nemmeno le piccole Bess e Josie. Mi ha spesso infastidito che la prima, che, pur non avendo spessore non è comunque un personaggio sgradevole, fosse chiamata "principessa" e considerata migliore e più preziosa di tutti gli altri ragazzi, solo perché figlia del ricco Laurie. La seconda, pur in un certo senso ammirevole per la determinazione con cui persegue i propri sogni, non riesce comunque a far breccia ed è assolutamente dimenticabile.

Tutti i ragazzi sono spinti in un modo o nell'altro dagli adulti a diventare dei piccoli borghesi, a
sposarsi e mettere su famiglia. In altre parole, a "sistemarsi". 
Alcune delle coppie non sembrano le meglio assortite, in primis quella costituita da Tom e dalla ragazza diventata fidanzata quasi per caso, e spero che con questo l'autrice volesse trasmetterci che non sempre ciò che sembra "giusto" e ben fatto dalla famiglia o dalla società rispecchia i veri desideri del cuore.
Riguardo a Dan, la sua storia è probabilmente la più interessante, anche se fondamentalmente triste. Le scelte operate per il suo personaggio dalla scrittrice possono sembrare troppo crudeli per un lettore moderno, ma, se contestualizzate, risultano perfettamente in linea con la mentalità del tempo.

Qui e lì l'autrice tenta di portare avanti qualche idea femminista, riuscendoci però poco o male.

Pur appesantita dai vari sermoni, l'unico personaggio che trattiene una scintilla di vitalità è proprio Jo, materna con tutti i "suoi" ragazzi e spesso divertente quanto negli altri romanzi.

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La copertina: piuttosto bruttina, non rispecchia le descrizioni dei ragazzi, così come non le rispecchiano le illustrazioni all'interno del volume.

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Trama: Le tre sorelle March sono ormai signore, ma il loro spirito non è stato smussato dal tempo: sono ancora vivaci, curiose, piene di vita. E i ragazzi di Plumfield, il collegio che ha accolto bambini soli e sbandati, hanno davvero bisogno di tutta la saggezza di Jo per crescere e lasciare il nido.

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Rating: 2/5

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Della stessa autrice:
- Piccole donne
- Le piccole donne crescono
- Piccoli uomini

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