Autrice: A.M. Homes
Titolo originale: The end of Alice
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La fine di Alice è un libro molto duro, brutale, disturbante.
Un pedofilo in carcere da ventitré anni intrattiene una corrispondenza con una diciannovenne attratta dai ragazzini.
Non si tratta però di un romanzo epistolare, le parole della ragazza che ci vengono riportate fedelmente sono davvero poche, per lo più è l'uomo che racconta, che parla direttamente al lettore, spesso cercando di instillargli dei dubbi sulla propria (del lettore) bontà, sessualità, sul fatto di essere una "brava persona".
La sua narrazione ci rende partecipi della vita dietro le sbarre, i suoi ricordi ci aprono uno spiraglio su di un'infanzia abusata che forse lo ha reso ciò che è, la sua immaginazione ci catapulta nella vita della ragazza che vuole a tutti i costi ghermire un dodicenne.
Molte scene sono piuttosto forti, esplicite, spingono a chiedersi quando finirà.
La corrispondenza con la ragazza sembra infatti "risvegliare" l'uomo da un torpore in cui era caduto da tempo, lo spinge a reagire ai torti subiti in cella, a ricordare ciò che ha fatto prima di essere catturato. E non sono di sicuro ricordi piacevoli di cui essere messi a parte.
La bravura dell'autrice riesce perfino per un attimo a farci umanizzare l'orco, che torna nelle sue vesti di mostro solo al termine del racconto, quando finalmente scopriamo qual è stata la fine di Alice.
E ci spinge a riflettere sul bene e sul male, sulla vulnerabilità dell'essere umano, su quanto poco basti per distruggere la vita di un bambino e pregiudicarne il futuro.
Ed uno degli aspetti più dolorosi è quello che ci fa chiedere cosa abbia reso Alice quella che era prima della sua fine, quali brutalità avesse già subito per provocare a quel modo un pedofilo e farne il proprio rifugio.
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Retro copertina: Un uomo colto e raffinato, detenuto in un carcere di massima sicurezza per un orrendo crimine commesso ventitré anni prima. Una ragazza di buona famiglia che prende a cuore il suo caso e comincia a scrivergli. Potrebbe essere la classica corrispondenza epistolare tra un carcerato e una donna in buona fede che cerca di aiutarlo... E invece tra le righe delle loro lettere si nasconde una comune passione, una perversione sessuale che lega al di là di ogni possibile immaginazione due menti deviate e senza scrupoli. Su tutto, l'ombra del passato dell'uomo, il ricordo del suo crimine atroce. Ed è qui che entra in gioco Alice. Chi è Alice? Vittima innocente o scaltra e sensuale Lolita? E poi: qual è stata la fine, tragica e inconfessabile, di Alice? La penna provocatoria della Homes ci conduce attraverso i meandri della psicologia e della libido umana con un romanzo avvincente e scandaloso che costringe a una continua ridefinizione dei confini tra la normalità e la follia.
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Giudizio personale: 3/5
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