Autore: Henry Sienkiewicz
Titolo originale: Quo vadis?
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[attenzione: SPOILER]
Il romanzo narra la storia di un soldato romano, Vinicio, che si innamora perdutamente di un ostaggio ligio, la giovane e bellissima Callina, chiamata Ligia.
In principio l'uomo tenta di prenderla con la forza, ma viene respinto.
Ligia, cresciuta in una casa romana, è stata allevata dalla madre adottiva come cristiana, ed è proprio dai cristiani del Trastevere che la giovane scappa per evitare di diventare concubina di Vinicio, o, peggio, vivere al Palatino alla corte del perverso Nerone.
Per cercare l'amata, Vinicio entra così in contatto con la comunità cristiana, ed ascolta le parole dell'apostolo Pietro. In lui si verifica uno straordinario mutamento, che lo porta gradualmente, da giovane viziato, violento ed irascibile, a diventare un fervido amante di Cristo e della dottrina cristiana.
Quando tutto sembra volgere per il meglio, ed i due giovani, riappacificatisi, sono ormai promessi, scoppia a Roma il terribile incendio, dal quale solo quattro dei quattordici quartieri si salveranno. Per sviare i sospetti da Nerone - presentato nel libro come il "mandante" dell'incendio -, della tragedia sono incolpati i cristiani, che vengono perseguitati, catturati e massacrati nei modi più terribili nel circo di Roma.
L'apostolo Pietro, spinto dai fedeli, si appresta a lasciare la città, ma durante il cammino vede il Signore, al quale chiede: "Quo vadis, Domine?" (Dove vai, Signore?).
Cristo gli risponde che sta tornando a Roma, per essere crocifisso di nuovo.
Pietro capisce allora di dover tornare indietro e condividere i supplizi del suo gregge. Una volta in città, infatti, viene crocifisso a testa in giù.
Cristo gli risponde che sta tornando a Roma, per essere crocifisso di nuovo.
Pietro capisce allora di dover tornare indietro e condividere i supplizi del suo gregge. Una volta in città, infatti, viene crocifisso a testa in giù.
Naturalmente anche Ligia e il fedele quanto forte schiavo Ursus sono catturati, e per loro Nerone ha in serbo un supplizio particolare: la ragazza viene legata alle corna di un feroce toro, il quale viene lasciato entrare nell'arena, dove si trova Ursus. Il ligio, alla vista della sua signora in pericolo, abbatte l'animale spezzandogli le corna a mani nude.
La plebe spettatrice è così entusiasta che Nerone è costretto a concedere la grazia ai due.
Ligia viene condotta in Sicilia da Vinicio, dove i due possono finalmente cominciare una vita insieme.
La plebe spettatrice è così entusiasta che Nerone è costretto a concedere la grazia ai due.
Ligia viene condotta in Sicilia da Vinicio, dove i due possono finalmente cominciare una vita insieme.
Ammetto di aver intrapreso la lettura di Quo vadis? in un momento di profonda astinenza da libri; il capolavoro -ora posso con ragione chiamarlo così- di Sienkiewicz era da anni ospite di una delle librerie di casa senza aver mai suscitato il minimo interesse da parte mia.
Mi aspettavo un polpettone didascalico con pagine pesanti quanto mattoni, ed invece mi sono dovuta ricredere.
Mi aspettavo un polpettone didascalico con pagine pesanti quanto mattoni, ed invece mi sono dovuta ricredere.
La Roma di Nerone è rappresentata in modo affascinante; la lettura risulta piacevole; ai personaggi è dato il giusto spessore, ed è interessante essere "spettatori" delle dinamiche interpersonali del tempo.
Ho trovato sorprendente -seppur terribile, considerando anche che si tratta di un episodio realmente accaduto- la descrizione dei supplizi subiti dai cristiani nell'arena; emozionante e commovente l'immagine del padre che, coperto di pelli d'animali per essere più "appetibile" per i leoni, stringe a sé il figlioletto...
come pur emozionante risulta la descrizione dell'incendio di Roma, e la ricerca di Vinicio tra i vicoli in fiamme e la disperazione del popolo.Ho trovato sorprendente -seppur terribile, considerando anche che si tratta di un episodio realmente accaduto- la descrizione dei supplizi subiti dai cristiani nell'arena; emozionante e commovente l'immagine del padre che, coperto di pelli d'animali per essere più "appetibile" per i leoni, stringe a sé il figlioletto...
Molto molto piacevole la figura di Petronio, balzato dai libri di letteratura del liceo direttamente tra le pagine di Sienkiewicz, che ce lo presenta tristemente ironico, consapevole, eppur profondamente amante della vita -tanto da volerla lasciare a modo suo-, facendolo risultare uno dei personaggi più gradevoli del libro.
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Giudizio personale: 5/5
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Giudizio personale: 5/5