domenica 25 maggio 2014

L'amante di Lady Chatterley - Citazioni


" Aveva sofferto tanto, che la sua capacità di soffrire, l'aveva, fino a un certo punto, abbandonato. "


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" Si pensa che il mondo sia pieno di possibilità, ma si riducono a ben poche nella maggior parte dei casi. "

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" Ci sono un sacco di buoni pesci nel mare... forse... ma la gran massa sembra sia formata soltanto da sardine e aringhe e, se non si è sardine o aringhe noi stessi, non c'è speranza di trovare molti buoni pesci. "

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" ... anche per essere liberi di pensare bisogna avere del denaro, altrimenti ci si mette di mezzo lo stomaco. "

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" Il senso fisico d'ingiustizia è un sentimento pericoloso, una volta suscitato. "

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" Una donna deve vivere la sua vita, oppure vivrà pentendosi di non averla vissuta. "

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" In alto il vento impigliato nei rami era in collera. Anche lui era imprigionato e tentava di liberarsi ... "

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" Come per molti pazzi, si poteva misurare la sua follia dalle cose di cui non si rendeva conto; dai grandi tratti deserti della sua coscienza. "

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" Ed era orrendo, esistere senza avere vita: senza vita, nella notte, a esistere. "

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" Dare tutto quello che hai ai poveri vuol dire morire di fame noi e loro. "

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"  - Allora perché sei così pallido e triste? -
- Scorpacciata di ricordi e forse paura di me stesso -. "

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" Aveva pensato che una donna avrebbe potuto morire di vergogna, invece era la vergogna a morire. "

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" Bene, tante parole, perché non posso toccarti. Se potessi dormire abbracciato a te, l'inchiostro potrebbe rimanere nel calamaio. "

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Qui la recensione del romanzo

lunedì 19 maggio 2014

Il dominio della regina

Autore: George R.R. Martin
Titolo originale: A feast for crows - Book fourth of a Song of Ice and Fire
Volume: 8 di 12 de "Le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco"

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[attenzione: SPOILER]

Il dominio della regina rappresenta la prima parte di A feast for crows, quarto volume de Le cronache del Ghiaccio e del Fuoco. Il titolo, come le altre volte, o forse più, mi lascia alquanto perplessa per la pressoché totale non attinenza con il contenuto: chi sarebbe la regina? Cersei? Margaery? E potremmo in tali casi parlare di "dominio"? Mah!

Ho già brevemente accennato in altri post alla divisione quanto meno discutibile dei romanzi fatta dalla Mondadori, una divisione che va a nuocere soprattutto all'opera: in questo volume, ancor più che negli altri, ho avvertito un senso di incompiutezza derivante dal fatto che il romanzo è incompiuto. Gli eventi non possono raggiungere l'acme, e la storia viene troncata senza che al lettore giunga il messaggio che l'autore voleva inviargli.

Ma passiamo al contenuto: sin dai primissimi capitoli veniamo trasportati in luoghi che, fin d'ora, conoscevamo solo perché menzionati: Vecchia Città, sede di quella Cittadella in cui i Maestri forgiano le loro catene, e Dorne, nell'estremo sud, patria della Vipera Rossa a cui abbiamo, purtroppo, dovuto dire addio nel volume precedente, ed attuale casa della principessa Myrcella.

Mi è piaciuta tantissimo la presentazione delle Serpi delle Sabbie: tutte -almeno le più adulte-, ben tratteggiate, sembrano proprio quel genere di personaggi che possono portare un bel po' di scompiglio nella storia, a tutto vantaggio del lettore. Spero non restino rinchiuse ancora per molto.

Non mi piace invece tutto ciò che ruota intorno alle isole di Ferro, soprattutto Euron Occhio-di-Corvo, che minaccia di mettere prima o poi i bastoni tra le ruote a Daenerys, con il suo corno con cui è possibile controllare i draghi.

Parecchi capitoli sono dedicati a Cersei, che si dimostra sempre più inadatta a giocare al gioco del Trono, persa ormai nel suo folle egotismo e nell'illusione di poter sostituire il padre, mentre si circonda di una piccola corte personale fatta di individui i meno affidabili possibile.

Anche Brienne, che pur apprezzo molto, è protagonista di più di un POV, ma i capitoli a lei dedicati mi sono spesso sembrati un po' fiacchi, mentre ho apprezzato il fatto che l'autore stia avvicinando sempre più lei e Jaime, seppur solo nei rispettivi pensieri, e benché Brienne stessa continui a ripetersi che vorrebbe solo Renly.

Sam, intanto, parte con il maestro Aemon e Gilly verso Vecchia Città. Il maestro mi fa sempre molta tenerezza, mentre mi ha molto sorpreso la scelta di Jon riguardo ai bambini delle due donne brute. Credo che sia stata l'unica volta in cui avrei voluto leggere un POV di Jon Snow per saperne di più (o per insultarlo mentalmente per ciò che ha fatto).

Arya è finalmente a Bravoos, come avevo sperato qualche volume fa, ma devo ammettere che la Casa del Bianco e del Nero mi inquieta un po', e sono contenta che, in fondo, la piccola non abbia rinunciato del tutto a se stessa. Bellissimi i passaggi in cui ricorda la sua famiglia e la sua infanzia a Grande Inverno.

Belli anche i capitoli dedicati a Sansa, altro membro di casa Stark costretto a rinunciare alla propria identità. La cornice di Nido dell'Aquila mi piace, e nessuno batte Ditocorto quando si tratta di manipolare e corrompere per mantenere il potere.

Grandi assenti Tyrion e Varys, che spero davvero tornino presto, mentre ancora non c'è traccia di Theon (il cui destino è stato già anticipato nella terza stagione della serie tv).

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Quarta di copertina: Tutto sembra andare per il meglio. La guerra dei Cinque re ha finalmente raggiunto una conclusione e la Casa Lannister e i suoi alleati apaiono vincitori. Eppure, nei Sette Regni, qualcosa ancora si agita... Mentre corvi in forma umana si raccolgono per un festino di ceneri, nuovi, temerari complotti vengono orditi e nuove, pericolose alleanze prendono forma. In tutto questo, volti sorprendenti - alcuni noti, altri imprevedibili - emergono dalla sinistra penombra delle lotte e del caos appena conclusi per affrontare le sfide a venire. E' un'epoca in cui i saggi e gli ambiziosi, i traditori e i forti acquisiscono l'abilità, il potere e la magia per sopravvivere ai tempi feroci e terribili che li aspettano. E' un'epoca in cui nobili e comunardi, soldati e stregoni, assassini e profeti, si alleano per mettere in gioco il loro fato... e la loro vita. Al banchetto dei corvi molti sono gli invitati, ma pochi gli eletti.

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Giudizio personale: 4/5  

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Volumi precedenti:

lunedì 12 maggio 2014

Piece 10

Autrice: Hinako Ashihara
Titolo originale: Piece - Kanojo no Kioku
Volime: 10 di 10

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[attenzione: qualche piccolo SPOILER]

Termina, con questo decimo volume, il bel manga di Hinako Ashihara.

Risolte, nei precedenti numeri, tutte le questioni relative ad Haruka, quest'ultima parte si focalizza su Mizuho e sul cambiamento che tutta la vicenda ha portato in lei.
Un cambiamento ormai tangibile, che viene notato sia dai genitori che dagli amici della ragazza.
Mizuho ha deciso infatti di cominciare a vivere sul serio, di venire in contatto con i suoi sentimenti, il che, perché no, le permette anche di commuoversi e piangere in pubblico per una canzone.
La metamorfosi non può prescindere da Narumi, naturalmente, o meglio, dal rapporto che Suga ha, o ha creduto di avere, con lui: dopo aver opposto resistenza, la nostra protagonista si abbandona al dolore, per poi mettere da parte quel frammento, importantissimo, ma ormai passato, della sua vita.
E la "liberazione" dal passato e da un modo di guardare alla vita statico e immodificabile è tutto racchiuso nel significativissimo gesto di Mizuho che getta la macchinina appena comprata dal "fratellone", che invece in tutti quegli anni non è cambiato, e porta avanti la sua visione cinica e pessimistica della vita.

Un bel finale, non "lieto" nel senso canonico del termine - non c'è palesemente futuro per Suga e Narumi -, ma che apre nuovi scenari di vita alla protagonista, ed un goccio "creepy", nel riportare nella vita di tutti - attraverso la mamma di Mizuho - la mefistofelica presenza della signora Narumi.

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Quarta di copertina: Mizuho lascia Nagoya per tornare a Tokyo e si reca a casa di Narumi  il giorno che precede il compleanno del ragazzo: compiuti vent'anni, la madre smetterà di mantenerlo e lui dovrà lasciare la casa in cui vive. Quella notte Mizuho confessa per la prima volta a Narumi i propri sentimenti... 
Il rapporto tra i due è destinato a cambiare.

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Giudizio personale: 5/5

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Giudizio sull'intera opera: Piece è un manga che mi è piaciuto molto; profondo, capace di far riflettere e di mettere in campo dei buoni colpi di scena, ha per me l'ulteriore pregio di avere come protagonisti dei ragazzi con un'età leggermente superiore a quella dei protagonisti della maggior parte dei manga in circolazione.

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Dal manga Piece è stata tratta, in Giappone, una serie TV della durata di 13 episodi.
Lo show non è stato doppiato in italiano, ma i sottotitoli sono facilmente reperibili in rete.


L'adattamento è molto aderente al manga, anche se dà - purtroppo - poco spazio al background personale di Remi.
Piece è stato il primo show giapponese che io abbia mai visto, ed è stato piacevole guardare una storia ambientata in un paese così diverso non solo dal nostro ma dall'intero Occidente, in cui l'architettura, il modo di vestire, muoversi, parlare, mangiare, nonché la mentalità, sono così peculiari.
Se si riesce a sorvolare sulle scelte musicali, sul montaggio a volte un po' approssimativo e su un paio di scene più da anime che da live-action show, ci si può davvero godere una bella storia, interpretata da ragazzi secondo me abbastanza bravi (a cui la Ashihara dedica le ultime due pagine del volume 10 del manga).
L'adattamento riesce a rendere le varie sfumature del corrispettivo cartaceo, e soprattutto la difficoltà di crescere, maturare, e venire in contatto con i propri sentimenti.

La sigla della serie (in cui compaiono tutti i protagonisti) e la relativa traduzione:


You're my missing piece...
Nel momento in cui ho pensato che mi amassi
mi sono spaventato

Love me, love me not
Love me, love me not

Ho potuto facilmente
mentire a me stesso

Love me, love me not
Love me, love me not

Fino a quando
ho visto le tue lacrime
piove a dirotto
Ognuno è un pezzo irregolare
che noi con forza mettiamo insieme
rompendoli e danneggiandoli fra loro
Anche se il mio cuore continua ad inaridirsi
non ho bisogno della risposta giusta
finché sono con te

Qui il sito ufficiale dello show (per chi volesse dilettarsi con il giapponese)

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venerdì 2 maggio 2014

Aggiornamenti

Il portale delle tenebre
Aggiunte scene ed impressioni sulla terza stagione della serie tv.

C'era una volta... fiabe

Autore: Luigi Capuana

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Questa volta, per la mia occasionale "immersione" nel mondo delle fiabe, ho scelto Luigi Capuana, uno tra i più importanti scrittori veristi.

Del volume mi è piaciuta, innanzitutto, la Prefazione dello stesso autore: mi è sembrata molto sincera, genuina, tenera, quasi mi ha dato l'impressione di conoscere quest'uomo che, ad un certo punto della sua vita, si è immerso nel mondo fantastico delle fiabe...

       In quel tempo ero triste ed anche un po' ammalato, con un'inerzia intellettuale che mi faceva               rabbia, e i          lettori non immagineranno facilmente la gioia da me provata nel vedermi, a un          tratto, fiorire nella fantasia        quel mondo meraviglioso di fate, di maghi, di re, di regine, di              orchi, di incantesimi, che è stato il primo            pascolo artistico delle nostre piccole menti.

Le fiabe presentano un linguaggio molto semplice, come d'altronde ci anticipa lo stesso autore nella già citata Prefazione, e presentano caratteristiche tali da farmi pensare alle storie tramandate oralmente: schema ripetitivo, ritornelli, protagonisti molto simili tra loro. In particolare, mi è piaciuto molto che, in luogo di "principessa" e "principe", siano stati usati i vocaboli "Reginotta" e "Reuccio", e mi ha fatto sorridere che gli unici luoghi realmente esistenti menzionati, siano stati la Spagna e il Portogallo, luoghi di provenienza dei più ricchi ed ambiti reali.

Le storie sono molto carine, quasi tutte presentano uno svolgimento piuttosto corposo, ricco di ostacoli e prove da superare, mentre purtroppo la risoluzione appare per lo più affrettata, e sbucata d'improvviso dal nulla.

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Fiabe contenute:
- Spera di sole
- Le arance d'oro
- Ranocchino
- Senza-orecchie
- Il lupo mannaro
- Cecina
- L'albero che parla
- I tre anelli
- La vecchina
- La fontana della bellezza
- Il cavallo di bronzo
- L'uovo nero
- La figlia del re
- Serpentina
- Il soldo bucato
- Ti, tìriti, tì
- Testa-di-rospo
- Topolino
- Il racconta-fiabe
- La Reginotta

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Giudizio personale: 3/5

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E' possibile leggere on-line il libro qui e qui