giovedì 28 febbraio 2019

Corpi senza volto


Autrice: Tess Gerritsen

Lingua: italiano

Titolo originale: The sinner

Genere: mystery / crime

Prima pubblicazione: 2003





Ero abbastanza curiosa di leggere uno dei romanzi di Tess Gerritsen, essendo incappata in alcune scene della serie TV Rizzoli & Isles, ispirata proprio alla serie della scrittrice americana.

In questo volume, la detective Jane Rizzoli e la patologa Maura Isles si ritrovano ad indagare sull'omicidio di due suore, nonché sul mistero di un cadavere reso irriconoscibile. I due casi, a prima vista non correlati, si riveleranno poi strettamente connessi non solo tra loro, ma ad una realtà ben più terribile.
Sul fronte personale, Maura dovrà fare i conti con i sentimenti suscitati in lei dal ritorno dell'ex-marito, mentre Jane dovrà decidere come affrontare un evento inaspettato...

Ammetto di non essere una grande estimatrice dei romanzi gialli, e probabilmente anche per questa
ragione non ho trovato la storia molto avvincente. Ho apprezzato la descrizione della vita claustrale e quel timido sbocciare di sentimenti tra Maura e padre Brophy, ravvisabile anche nelle poche righe dedicate alle loro interazioni.


Pensavo che avrei trovato interessanti gli elementi orizzontali della storia, ovvero le vicende private delle due protagoniste, ma anche su questo fronte devo purtroppo ammettere di essermi annoiata. Non sono riuscita a sentirmi interessata. E l'amicizia tra le due, a quanto pare vero perno della serie TV, sembra, almeno per il momento, appena abbozzata.

Riguardo allo stile, non mi è piaciuto. Amo molto le metafore, ma mi sembra che l'autrice ne faccia un uso eccessivo, appesantendo ulteriormente la narrazione.
La storia è sicuramente ben congegnata, ma credo proprio che questo sarà la mia prima e unica incursione nel mondo di Rizzoli & Isles.

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La copertina: mi piace la scelta del blu come colore predominante. L'immagine della donna mi fa pensare a Maura; per il resto, l'immagine non è molto pertinente al contenuto.

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Quarta di copertina: Boston, pochi giorni a Natale. La città è imbiancata dalla neve, serrata dal gelo in attesa delle festività. Maura Isles, patologa della polizia metropolitana soprannominata la «Regina dei Morti», viene convocata dal detective Jane Rizzoli a ora tarda, nella cappella del convento di Nostra Signora della Divina Luce. A terra giacciono due corpi massacrati: la novizia Camille e l'anziana suor Ursula. Per la giovane non c'è nulla da fare, ma sorella Ursula viene trasportata d'urgenza in ospedale. Forse, se riprende conoscenza, potrà fornire qualche indizio... Jane Rizzoli sta per scendere di nuovo all'inferno, sulle tracce di un feroce assassino.

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Giudizio personale: 3/5

sabato 23 febbraio 2019

Mini recensioni [1]

MARIA LUCAS

Autrice: Jennifer Becton
Lingua: inglese
Prima pubblicazione: novembre 2010

Maria Lucas è un brevissimo racconto che si pone in coda a quello che a sua volta è un sequel dell'austeniano Orgoglio e pregiudizio, Charlotte Collins. Tuttavia, mentre quest'ultimo mi era piaciuto molto, la storia che dovrebbe completare le vicende mi è sembrata del tutto inutile ed insoddisfacente: l'autrice, infatti, aveva già lanciato degli hint alla fine del romanzo principale, affinché il lettore capisse che le cose sarebbero andate per il meglio tra Maria e suo marito.
Il racconto non aggiunge nulla di nuovo, ed è anche piuttosto noioso.

Giudizio personale: 2/5

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A PERPETUAL ESTRANGEMENT

Autrice: Alice B. Ryder
Lingua: inglese
Prima pubblicazione: novembre 2016

Ero molto contenta di aver trovato un retelling di Persuasione, il mio romanzo austeniano preferito, e per di più ambientato ai giorni nostri, il tipo di setting che prediligo.
Purtroppo A perpetual estrangement è uno dei più brutti romanzi che abbia mai letto.
Lo stile è pessimo e volgare, la storia noiosa e ridicola. Inoltre trovo sempre assurdo quando i protagonisti di questo tipo di libri si ritrovano a leggere gli stessi romanzi di Jane Austen, senza porsi la minima domanda sul fatto che stiano vivendo i medesimi eventi.
Quanto meno, Mr Elliott è ben rappresentato.

Giudizio personale: 2/5

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SWAY

Autrice: Melanie Stanford
Lingua: inglese
Prima pubblicazione: dicembre 2015

Retelling di Persuasione che ero ansiosa di leggere. Molto ben scritto ed organizzato, di sicuro migliore di molti altri, a giudicare dal giudizio personale dato a caldo. Eppure... non sono mai riuscita a scrivere una recensione su questo romanzo, perché dopo averlo terminato non mi era rimasto nulla. Probabilmente a causa dell'ambientazione musicale, che non preferisco, o per i flashback, che raccontano la storia tra i due protagonisti dall'inizio, mentre in ogni retelling di Persuasione io voglio immergermi immediatamente nel tumulto di emozioni provocato dal ritorno di Frederick Wentworth, e godermi il racconto di una insperata seconda chance.

Giudizio personale: 4/5

domenica 17 febbraio 2019

The other Mr Darcy


Autrice: Monica Fairview

Lingua: inglese

Genere: Sequel

Prima pubblicazione: 2009





Disperata per le nozze di Darcy ed Elizabeth, Caroline Bingley si rifugia in biblioteca, dove però la sua esternazione di dolore trova un inaspettato testimone nell'altro Mr Darcy, Robert, un cugino del facoltoso proprietario di Pemberley, proveniente da Boston.
Per Caroline si tratta non solo dell'uomo la cui presenza l'ha fatta sentire umiliata nel momento peggiore della sua vita, ma, per una lady qual è lei, anche del meno desiderabile e più rozzo scapolo del circondario. Un americano, non certo un gentleman inglese!
Sarà solo quando si ritroverà in un finto fidanzamento proprio con Robert Darcy, che Caroline imparerà a conoscerlo ed amarlo, nonché a scoprire ed amare se stessa...


The other Mr Darcy è un romanzo leggero e gradevole, che si legge in fretta. Non è memorabile, ma mi ha aiutato ad uscire da un brutto book slump (si dirà così?) che mi affliggeva da mesi.

Essendo la protagonista della storia, naturalmente Caroline è amabile. A me è bastato che mostrasse genuino affetto per Jane, per stare dalla sua parte. Tuttavia, benché il suo cambiamento all'inizio del romanzo sia credibile e gradevole, con il procedere degli avvenimenti esso si fa troppo marcato e quasi irritante, rendendo pressoché irriconoscibile un personaggio già così trasformato.
Inoltre un paio di cose mi hanno lasciato perplessa: innanzitutto, Caroline soffre profondamente per le nozze di Darcy, che più di una volta viene indicato come "il suo vero amore". Nel romanzo originale non mi era mai sembrato che la donna fosse sinceramente innamorata di Fitzwilliam. Piuttosto, mi è sempre parso che fosse innamorata della prospettiva di diventare la signora di Pemberley, la ricca e ammirata Mrs Darcy. Inoltre, in Orgoglio e pregiudizio, Caroline è l'unica a chiamare Elizabeth, "Eliza". In questo romanzo, invece, non solo la voce narrante, ma chiunque altro si riferisce a lei in quel modo.


Riguardo agli altri personaggi, devo ammettere di essere contenta che appaiano molto poco, soprattutto Elizabeth, perché l'autrice non è molto brava a mantenerli aderenti agli originali. Ciò che mi è spiaciuto di più è stato però il non sentire quasi nulla nei confronti della storia d'amore tra i due protagonisti. Non sono riuscita ad appassionarmi. Interessante, invece, il percorso di crescita di Caroline.

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La copertina: mi piace moltissimo! Ho apprezzato la scelta dei colori, delle immagini, dei font e la loro disposizione.

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Quarta di copertina: When Caroline Bingley collapses to the floor and sobs at Mr Darcy's wedding, imagine her humiliation to discover that a stranger has witnessed her emotional display. Miss Bingley, understandably, resents this unknown gentleman very much, even if he is Mr Darcy's Amrican cousin.

Mr. Robert Darcy is as charming as Mr. Fitzwilliam Darcy is proud, and he is stunned to find a beautiful young woman weeping brokenheartedly at his cousin's wedding. Such depth of love, he thinks, is rare and precious. For him, it's love at first sight. Alas, regaining her good graces seems an impossible mission, and he is left to hope that someday their paths will cross again.

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Giudizio personale: 3/5

sabato 9 febbraio 2019

Elizabeth è scomparsa


Autrice: Emma Healey

Lingua: italiano

Titolo originale: Elizabeth is missing

Genere: romanzo

Prima pubblicazione: 2014




Maud è una donna che ha visto oramai più di ottanta primavere, e che sta sprofondando nel terribile baratro della demenza senile.
La sua vita è fatta di post-it su cui annotare fatti che troppo facilmente sfuggono alla memoria, di tè preparati e mai bevuti che si freddano in ogni angolo della casa, di pane tostato ripetutamente mangiato e dimenticato.
Una sola cosa è certa, per lei: c'è qualcosa che deve assolutamente ricordare, qualcosa che i suoi post-it continuano a ricordarle, ovvero che la sua cara amica Elizabeth è scomparsa.

Con la caparbietà di un segugio e la disperazione che nasce dal sentirsi sola e abbandonata nella sua ricerca, Maud si mette di continuo sulle tracce dell'altra donna, dimenticando ogni volta il motivo delle sue uscite, e notando particolari importanti a cui però non riesce ad aggrapparsi.

La scomparsa di Elizabeth le riporta alla mente l'altra grande perdita della sua vita, quella della sorella Sukey, sparita improvvisamente nel 1946 e mai più ritrovata.
Eppure, nell'altalenante memoria di Maud, sembrano esserci davvero tutti gli indizi per risolvere entrambi i casi. Se solo lei riuscisse a ricordare...

Elizabeth è scomparsa è un romanzo che mi ha spezzato il cuore. O, meglio, mi ha spezzato il cuore il modo in cui la storia è raccontata. Gli eventi ci vengono infatti narrati dalla stessa Maud, che continua a dimenticare, meravigliarsi, disperarsi e dimenticare ancora...

Tanto di cappello all'autrice che ha saputo così egregiamente calarsi in una mente tanto provata dalla demenza, e rendere il personaggio di Maud credibile e realistico.
Sono però stata sollevata dal fatto che il racconto degli eventi svoltisi nel passato sia più lineare: ciò alleggerisce il racconto, che altrimenti sarebbe risultato troppo pesante da sopportare, sia emotivamente che a causa dello stile.
Mi ha fatto molta tristezza partecipare al declino di questa donna, soprattutto tenuto conto del fatto che la sua è una orribile patologia da cui nessuno può dichiarasi immune a priori. Ma ho sentito anche molta tenerezza e calore per i sentimenti che legano le due anziane donne, che hanno trovato l'una nell'altra il sostegno e l'affetto nella solitudine della terza età.

Molto interessante la parte del racconto ambientata durante l'adolescenza di Maud, un bello spaccato sulla vita quotidiana del secondo dopoguerra.

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La copertina: mi piace lo sfondo e la cornice che racchiude titolo e nome dell'autrice, ma non capisco il senso della foto delle bimbe, che sembrano due gemelle - mentre tra Maud e la sorella scomparsa vi doveva essere una differenza di età di almeno cinque anni -, e della chiave, che non ha nessun ruolo nella storia (a meno che non ci si riferisca alla chiave che apre la porta della malconcia memoria di Maud, ma sarebbe una spiegazione troppo tirata per i capelli).

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Seconda di copertina: "Elizabeth è scomparsa!" è scritto sui fogli che Maud si ritrova nelle tasche, appiccicati al frigo, vicino al telefono, e per di più scritti a mano con la sua grafia. Maud sta diventando un po' smemorata e la sua presa sulla realtà a volte vacilla. Continua a comprare barattoli su barattoli di pesche sciroppate quando ne ha la dispensa piena, si dimentica di bere le tazze di tè che ha appena preparato, e scrive un sacco di appunti per ricordare a se stessa le cose. 
Non si dimentica però della sua amica Elizabeth, scomparsa e probabilmente in pericolo. Ma nessuno sembra darle retta, non sua figlia, non le infermiere che vengono a prendersi cura di lei, non i poliziotti, e nemmeno Peter, l'egoista figlio di Elizabeth. Maud è sospettosa, non ha la minima fiducia nelle loro rassicurazioni ed è determinata a scoprire cosa è successo. Ancora non sa che le sue smemorate ricerche stanno per condurla indietro di cinquant'anni, nell'Inghilterra dell'immediato dopoguerra, alla sua infanzia e a un mistero irrisolto che aleggia come un fantasma sulla sua famiglia: la scomparsa dell'adorata sorella maggiore Sukey. E se il mistero della scomparsa di Sukey contenesse la chiave per ritrovare Elizabeth? 
Emma Healey, con un talento impressionante in un'autrice esordiente, intreccia il potere ambiguo dei nostri ricordi con la forza dei sentimenti, in un puzzle misterioso dove i tasselli vengono mescolati di continuo fino all'ultima pagina. E anche se Maud è sempre sul punto di scordare un dettaglio essenziale e la verità sembra sfuggirle per un soffio, voi, statene certi, non vi dimenticherete di lei.

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Giudizio personale: 4/5