sabato 28 agosto 2021

Morte di una moglie perfetta - I casi di Hamish Macbeth (audiolibro)

Autrice: M.C. Beaton

Lingua: italiano   Genere: giallo

Titolo originale: Death of a perfect wife

Prima pubblicazione: novembre 1989

Voce narrante: Daniele Barcaroli

A Lochdubh, nelle Highlands scozzesi, arrivano i coniugi Thomas. La moglie, Trixie, sconvolge da subito la sonnacchiosa vita del villaggio: fonda club, promuove stili di vita salutari,  mette in crisi matrimoni e diventa un modello per le altre donne. Per tanti è la moglie perfetta, per molti altri qualcuno di cui sbarazzarsi volentieri...

Morte di una moglie perfetta è il quarto romanzo dedicato alle indagini di Hamish Macbeth, ma può essere tranquillamente letto senza conoscere i precedenti (tra l'altro non ancora disponibili in italiano).

La storia è piuttosto semplice, si legge - o ascolta - in breve tempo, e non riserva grandi colpi di scena, ma ciò, piuttosto che andare a suo sfavore, ne fa piuttosto un romanzo rilassante.
Complice anche la bella ambientazione scozzese, nonché la prosa chiara e fluida.

Hamish è un giovane uomo, unico poliziotto del villaggio, che è perfettamente soddisfatto della propria vita; non ha ambizioni di grandezza, gli piace vivere a Lochdubh e non gli viene in mente di lasciarlo nemmeno quando Priscilla, la ragazza di cui è invaghito, lo accusa di essere un codardo e di non voler far carriera.


Si tratta di un personaggio interessante, che in un mondo in cui tutti cercano di primeggiare e sembrano avere gran fretta, è felice della propria vita, dei ritmi lenti del villaggio, e non si vergogna di ammetterlo. Ho apprezzato anche la resa del suo rapporto con Priscilla, soprattutto verso la fine del romanzo.

Veramente brava la scrittrice nel delineare, con poche pennellate, il personaggio di Trixie, e nel suscitare nel lettore irritazione e fastidio ogni volta che la donna è presente sulla scena.
Piacevole anche la rappresentazione degli abitanti del villaggio, che tuttavia avrei voluto fossero indagati meglio.

La voce narrante: piacevole e rilassante, adatta all'atmosfera del romanzo.

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La copertina: mi piace molto, bella l'illustrazione e ancor più belli i colori.

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Trama: Alto, magro, capelli rossi, occhi azzurri e ciglia lunghe, Hamish Macbeth sembra (e forse è) pigro, sembra (ma forse non è) confuso, sembra (e forse è) poco ambizioso, più interessato a restare nel suo villaggio con cani, pecore e galline che non a trasformarsi in un poliziotto cittadino in carriera. Hamish sta pregustando le delizie dell'estate delle Highlands, ma quando l'amata Priscilla ritorna a Lochdubh al braccio di un nuovo fidanzato iniziano i guai, che si intensificano quando nubi di moscerini invadono il paese e definitivamente esplodono quando si trasferisce nel villaggio Trixie Thomas, esempio di domestica perfezione. Ben presto Trixie convince le altre signore a farsi portatrici di pasti sani, a schierarsi contro il consumo di alcol e tabacco e a pulire le case in modo maniacale. Ben presto gli uomini del villaggio insorgono e Macbeth deve risolvere un nuovo crimine: il misterioso avvelenamento della moglie perfetta.

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Rating: 4/5
Voce narrante: 4/5

domenica 15 agosto 2021

L'uomo che voleva uccidermi (audiolibro)



Autore: Yoshida Shūichi

Lingua: italiano

Titolo originale: 悪人

Genere: mystery / slice of life

Prima pubblicazione: aprile 2007

Voce narrante: Erika Urban



La giovane Ishibashi Yoshino è stata uccisa.
Il suo corpo è stato ritrovato al valico di Mitsuse, e da allora le indagini hanno scavato nella sua vita, fornendo alla stampa una quantità di informazioni tale, da fare della ragazza una vittima non solo di omicidio, ma della crudeltà dell'opinione pubblica.
Indagando nella sua sfera privata e in quella dei due giovani sospettati dell'assassinio, l'autore ci dimostra che non sempre le cose sono ciò che sembrano, tuttavia spesso, nel giudicare, gli esseri umani non possono accettare la scala di grigi, ma solo il bianco e il nero...

L'uomo che voleva uccidermi è un audiolibro lungo 11 ore e 49 minuti, ma che mi è parso lunghissimo - mentre scopro che in realtà il formato cartaceo consta di poco più di 300 pagine... -, e che verso la fine ho ascoltato a velocità aumentata perché terminasse in fretta.

Benché l'assassinio della giovane Yoshino sia l'evento che dà il via al romanzo, esso non è il fulcro della storia, che è piuttosto uno slice of life, uno spaccato di vita, in cui entriamo nelle giornate dei personaggi coinvolti, per un motivo o l'altro, nella vicenda.
E tutti loro hanno delle vite miserabili e infelici, caratterizzate dalla solitudine e dall'incomunicabilità.
Per questo motivo il romanzo ha prosciugato le mie energie; alla fine mi sentivo spossata, senza speranze.

Tutte le vicende sono in qualche modo tristi, ma quella che più mi ha colpito è stata quella della nonna che viene così subdolamente frodata e poi trattata con violenza nonostante la sua età e le sue condizioni, anche se il suo personaggio è stato l'unico, alla fine, a creare una crepa nell'universo pessimista e negativo del romanzo. L'acquisto di quella sciarpa, e il suo significato, è stato davvero un raggio di sole, di cui si aveva bisogno.  


Notevoli alcuni aspetti della trama, come la prontezza dell'opinione pubblica nello scagliarsi contro una ragazza che è stata uccisa, o il chiaro concetto che coloro che risultano innocenti possono albergare l'anima di un mostro, ancora peggiore di quella di chi commette crimini.
Ed è triste pensare a come sarebbe stata diversa l'esistenza dell'assassino, a quanta felicità avrebbe potuto avere nella sua vita, se solo un incontro non fosse avvenuto, o un altro si fosse verificato prima.
Ancora più triste la concezione che la giovane - influenzabile - Mitsuyo finisce per avere di lui, e che conserverà per tutta la vita.

La storia, visto il genere, non presenta grandi colpi di scena, eccetto due plot twist che cercano di confondere il lettore riguardo all'identità dell'assassino.

Per una volta, bello il titolo scelto per l'edizione italiana, il cui senso si comprende solo alla fine della storia.

  • Nel 2010 dal romanzo è stato tratto un film dal titolo Villain.

La voce narrante: purtroppo non mi è piaciuta. L'ho trovata irritante, e il fatto che la lettrice pronunciasse nel modo sbagliato i nomi giapponesi ha contribuito a peggiorare l'esperienza di ascolto.

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La copertina: bella. Mi piace la scelta dei colori e il fatto che il riflesso della ragazza non corrisponda a ciò che dovremmo vedere, in linea con il carattere del romanzo.

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Trama: In una fredda sera di dicembre, Ishibashi Yoshino saluta le amiche per andare a incontrare il suo ragazzo in un parco di Hakata, nella città di Fukuoka. Il mattino successivo, il cadavere della giovane viene rinvenuto nei pressi del valico di Mitsuse, un luogo impervio e inquietante: è stata strangolata. Chi ha ucciso Yoshino? Chi è l’uomo che doveva incontrare al parco? Perché la cronologia delle chiamate e dei messaggi del suo telefono cellulare racconta una storia diversa da quella che conoscono gli amici e i familiari? La morte violenta di una giovane innesca un intreccio di narrazioni accomunate dal senso di solitudine, dalla difficoltà di vivere in una società sempre più complessa, dalla desolazione dei paesaggi urbani, dall’incapacità di amare.

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Rating: 3/5
Voce narrante: 2/5

mercoledì 11 agosto 2021

Eroi - L'armata perduta

 
Autore: Valerio Massimo Manfredi

Romanzi compresi: Lo scudo di Talos; Le paludi di Hesperia; L'armata perduta

Lingua: italiano

Genere: romanzo di ambientazione storica

Prima pubblicazione: 2011 (raccolta); 2007 (L'armata perduta)


Eroi è una raccolta di tre romanzi scritti da Valerio Massimo Manfredi.

L'ultimo, L'armata perduta, è basato sull'Anabasi di Senofonte, e racconta l'avventura dei diecimila mercenari greci ingaggiati da Ciro il giovane allo scopo di sconfiggere il fratello Artaserse e diventare il nuovo Gran Re dei Persiani. 

L'impresa ebbe inizio nel 401 a.C. e vide fronteggiarsi l'esercito dell'Impero, molto più numeroso, e quello composto da spartani e asiatici che, pur riuscendo in un'impresa impossibile, dovette però considerarsi sconfitto una volta morto Ciro.
I Diecimila intrapresero, così, un'avventura altrettanto pericolosa e dall'esito altrettanto incerto, ovvero il ritorno a casa, reso difficile dai continui attacchi delle tribù selvagge, dall'esercito del Gran Re, e probabilmente anche dallo stesso stato di Sparta, che avrebbe forse ottenuto solo svantaggi dal ritorno degli uomini.
L'autore, infatti, inserisce nella storia l'ipotesi, presumibilmente corrispondente al vero, di un coinvolgimento di Sparta nell'impresa di Ciro. Coinvolgimento tenuto attentamente segreto con lo scopo di continuare i buoni rapporti con Artaserse, nel caso questi fosse uscito vincitore dalla battaglia.

La storia è narrata dalla giovane siriana Abira, che l'ha vissuta in prima persona avendo seguito l'uomo di cui si era innamorata, e riuscendo così a vivere avventure e visitare luoghi di cui le sarebbe stato impossibile fare esperienza se fosse rimasta nel proprio villaggio. 

Le scene di battaglia sono il punto forte della narrazione, di sicuro il mio preferito, anche se vi è qualche momento di stanca quando sembra che gli assalti delle tribù selvagge non facciano che ripetersi sempre allo stesso modo. Interessantissima anche la questione politica dietro a tutta la faccenda.
Mi è piaciuto molto leggere della vita nell'accampamento, delle interazioni tra i soldati, del loro coraggio e delle loro fragilità.
Ho anche apprezzato il fatto che, in un romanzo scritto da un uomo, è più volte sottolineato come gli uomini stessi tendano ad ignorare l'intuito e l'intelligenza delle donne, che potrebbero invece aiutarli nelle situazioni più difficili.

Le mie uniche rimostranze riguardo a questo romanzo, che credo sia il migliore tra i tre raccolti in Eroi, sono il linguaggio utilizzato, che risulta chiaramente troppo elevato per una ragazza ignorante qual è la narratrice Abira, e il finale da fiaba, che stride con il carattere più realistico e avventuroso della storia (e che è in un certo senso "preparato" dal comportamento dell'amato Xeno nei confronti di Abira).


Eroi è un'ottima raccolta per chi ama il romanzo di ambientazione storica. Le tre opere contenute sono molto dissimili e riescono a soddisfare le diverse inclinazioni dei lettori. 
Lo scudo di Talos è infatti un romanzo di formazione, ma anche la storia della liberazione di un popolo da secoli oppresso, che si fonde con la leggenda e un pizzico di fantasy; Le paludi di Hesperia hanno un sapore epico, immaginando cosa sia successo agli eroi di ritorno dalla guerra di Troia; L'armata perduta, infine, è il racconto avventuroso di un'impresa impossibile portata avanti da uomini coraggiosi.

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La copertina: ottima la scelta del grigio che vira ora al bianco, ora al rame, ora al verde, interrotto dal rosso dell'elmo. Bellissima l'illustrazione.

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Trama: Una delle più epiche avventure dell'età antica: la lunghissima marcia, attraverso incredibili pericoli e peripezie, che diecimila mercenari greci dopo la disfatta del principe persiano Ciro, sotto le cui insegne si erano battuti, contro il fratello Artaserse alle porte di Babilonia - compiono per tornare in patria. È l'impresa gloriosa e tragica documentata nel IV secolo a.C. da Senofonte nell'Anabasi, che proprio Valerio Massimo Manfredi ha studiato e tradotto negli anni '80. Ma in questo romanzo le atrocità della guerra e l'eroismo di ogni soldato, il fasto e le crudeli bizzarrie della corte persiana, le insidie di una natura selvaggia e le amicizie più indissolubili sono narrate in una prospettiva completamente inedita: dalla voce di una donna, la bellissima siriana Abira, che per amore di Xenos lascia ogni cosa e condivide il destino dei Diecimila. Attraverso gli occhi di Abira, le donne diventano le protagoniste della grande Storia.

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Rating: 4/5

domenica 1 agosto 2021

The family across the street


Autrice: Nicole Trope

Lingua: inglese

Sottotitolo: The most perfect families can hide the most terrible secrets...

Genere: romanzo / mystery / thriller psicologico

Prima pubblicazione: agosto 2021



È una torrida mattina d'estate.
La casa dei West ha qualcosa di strano: le finestre sono ancora chiuse e i bambini non sono usciti per andare a scuola, né si sentono le loro voci. Lo pensa l'anziana vicina Galdys, e lo pensa Logan, che avrebbe dovuto consegnare un pacco, e il cui tono della padrona di casa non smette di preoccuparlo.

Ma chi crederebbe all'impicciona del quartiere e a un ex-galeotto tatuato?
Intanto, per Katherine e i suoi gemellini va in scena un incubo...

Come nei romanzi precedenti, anche in The family across the street Nicole Trope affronta una delle situazioni più terribili in cui ci si possa trovare, e di cui purtroppo ascoltiamo di tanto in tanto le tristi conseguenze al telegiornale: quella dell'uomo che prende in ostaggio la donna che dovrebbe amare, ma a cui vuol farla pagare perché non si sente da lei amato, o non amato abbastanza, o perché non accetta che il loro rapporto sia finito.
È quanto accade a Katherine e ai suoi figli di cinque anni, una mattina che avrebbe dovuto essere routinaria come le altre, mentre i vicini sono rintanati in casa per proteggersi dalle elevatissime temperature.

Quando ho scelto di leggere il romanzo, fuorviata in questo senso anche dalla trama, pensavo che la storia avrebbe raccontato i vari eventi culminanti, poi, nella tragedia finale.
Invece tutti i capitoli, eccetto gli ultimi, rappresentano un'istantanea di ciò che sta accadendo nella bella casa dei West. Sin dall'inizio siamo catapultati nell'azione, sappiamo che qualcuno è in pericolo, che qualcun altro ha una pistola.
L'autrice, con la bravura di sempre, riesce a creare un background per ogni personaggio, anche per la giovane mamma che si chiede cosa stia succedendo e che non ha alcun ruolo negli eventi, diluendo così all'estremo la risoluzione della storia.

E questo fa in modo che The family across the street risulti molto angosciante, tanto che spesso non sono riuscita a leggere più di un capitolo in un intero giorno. Volevo che l'agonia di quella donna e di quei bimbi finisse, ma allo stesso tempo non volevo ritrovarmi ancora in quell'incubo.


Ho trovato interessante quanto fossero simili il passato di Logan e quello dell'uomo che minaccia Katherine e i bambini, e quanto invece sia diverso il presente dei due, con l'uno che ha combattuto e combatte ogni giorno per riuscire a vivere una vita serena e normale, e l'altro che invece sceglie di mettere fine a tutto con un'arma da fuoco.
Ed è molto realistico e fa arrabbiare quanto Logan sia a priori (mal) giudicato a causa degli innumerevoli tatuaggi che ricoprono il suo corpo, e come debba temere di essere scambiato per colpevole, quando cerca di chiedere aiuto per Katherine.

Un colpo da maestro il plot twist finale, che non mi aspettavo e che fa riconsiderare tutta la storia.


" The idea that our relationship is over is not something I can accept. I didn't accept it."

" if I cannot have the life I wanted, then no one gets to have a life."

" It isn't my fault that we're here. "

" I couldn't stand the idea of her not loving me anymore "

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La copertina: non la trovo adatta. Avevo immaginato diversamente la casa in base alle descrizioni, e il fatto che sembri notte non correla con la storia, che prende le mosse al mattino.

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Trama: Sometimes, the most perfect families are hiding the most terrible secrets. How well do you know the people next door…?

Everybody wants to live on Hogarth Street, the pretty, tree-lined avenue with its white houses. The new family, The Wests, are a perfect fit. Katherine and Josh seem so in love and their gorgeous five-year-old twins race screeching around their beautiful emerald-green lawn.

But soon people start to notice: why don’t they join backyard barbecues? Why do they brush away offers to babysit? Why, when you knock at the door, do they shut you out, rather than inviting you in?

Every family has secrets, and on the hottest day of the year, the truth is about to come out. As a tragedy unfolds behind closed doors, the dawn chorus is split by the wail of sirens. And one by one the families who tried so hard to welcome the Wests begin to realise: Hogarth Street will never be the same again.

A completely gripping, twist-packed psychological thriller, perfect for fans of Liane Moriarty, Sally Hepworth and Lisa Jewell.

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Rating: 4/5

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