mercoledì 30 ottobre 2019

Come il vento tra i mandorli



Autrice: Michelle Cohen Corasanti

Lingua: italiano

Titolo originale: The almond tree

Genere: drammatico / fiction storica

Prima pubblicazione: 2012




Questo romanzo è un continuo pugno nello stomaco.
Comincia con la morte di una bambina, continua con una famiglia costretta a lasciare la propria casa e la propria terra, e prosegue con altre morti e ingiustizie, tanto che, durante i primi capitoli, mi sono chiesta se volessi davvero proseguire con la lettura.
E sono felice di averlo fatto. Perché Come il vento tra i mandorli permette di capire cosa accadde, a partire dagli anni cinquanta del Novecento, tra ebrei e palestinesi, cosa significò per innumerevoli famiglie arabe perdere affetti, ricordi e fonti di sostentamento.
Perché una storia, pur se inventata, può aiutare a comprendere gli eventi molto più di qualche scarno paragrafetto presente sui libri di storia.

Protagonista è Ichmad, che, all'inizio del romanzo, è solo un bambino che vede il proprio mondo devastato da qualcosa che non riesce a spiegarsi, e si ritrova a capo di una famiglia sempre più povera, disperata, e piena di odio e rancore nei confronti degli ebrei. Suo punto di riferimento è il padre, che, seppur ingiustamente arrestato, lo sprona a seguire i suoi sogni e a mettere da parte ogni risentimento ed astio.

Pur se punteggiata da disgrazie - e forse quella di Nora l'autrice avrebbe potuto risparmiargliela - la
vita di Ichmad è quindi votata alla tolleranza, alla speranza e alla volontà di spezzare la catena di odio che soffoca i due popoli.

L'ultima parte della storia, ambientata nel 2009, ci mette di fronte alle condizioni della popolazione della striscia di Gaza, e alla totale mancanza di prospettive e speranze per il futuro dei suoi giovani - per cui l'arco narrativo del nipote di Ichmad è facilmente prevedibile, ma lascia anche il lettore con un gran senso di impotenza -.

Di sicuro uno degli aspetti migliori del romanzo è il rapporto tra Ichmad e il suo insegnante ebreo, che ci mostra come l'amicizia tra popoli diversi possa essere possibile e che in fondo, anche quando tutto sembra irrimediabilmente distrutto, l'umanità è capace di riportare alla luce quella speranza data ormai per scomparsa.

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La copertina: molto belli i fiori e il contrasto tra il loro colore tenue e quelli più forti degli abiti del bambino.

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Quarta di copertina: Palestina, metà degli anni cinquanta. Mentre il conflitto arabo-israeliano infiamma, Ichmad, dodici anni, un talento non comune per la matematica e un'ammirazione sconfinata per Albert Einstein, scopre per la prima volta cosa siano la violenza e la paura. La sua famiglia viene costretta dall'esercito israeliano a trasferirsi in un misero fazzoletto di terra rallegrato soltanto da una pianta di mandorlo, unica fonte di sostentamento e ristoro. Ma i problemi non sono finiti: quando il padre di Ichmad viene imprigionato con l'accusa di aver nascosto delle armi, spetta al primogenito prendersi cura della madre e dei fratelli. Ichmad deve trovare un lavoro, e in fretta. Suo unico conforto, il mandorlo in fondo al giardino. Anno dopo anno, ingiustizia dopo ingiustizia, i suoi fratelli soccombono all'odio verso Israele, invece Ichmad lotta per dare un senso a ciò che lo circonda e, grazie alla sua intelligenza matematica, vince una borsa di studio per l'università. Intanto il mandorlo resta lì, in fondo al giardino d'infanzia. Mentre la Storia fa il suo corso. Mentre Ichmad, ormai adulto, riesce a emigrare negli Stati Uniti nonostante l'opposizione della famiglia. Mentre capisce cosa siano l'amore e il lutto, la rabbia e il perdono. E, riappropriandosi delle proprie radici, finalmente ricomincia a sognare.

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Giudizio personale: 5/5

sabato 5 ottobre 2019

Il campo dell'arcobaleno


Autore: Inio Asano

Titolo originale: 虹ヶ原ホログラフ

Lingua: italiano

Genere: manga / drammatico

Volume: unico

Prima pubblicazione: 2003


Il campo dell'arcobaleno è un manga affascinante, ma anche piuttosto complesso da comprendere, soprattutto se si è a digiuno di mitologia e cultura giapponese.

La storia ruota intorno a Suzuki e alle altre persone che popolano il suo mondo, e che l'autore ci mostra in varie età della vita, in un alternarsi di linee temporali che è una delle caratteristiche più interessanti del manga.

I temi sono decisamente adulti. Asano, infatti, sembra scavare nei recessi più bui dell'animo umano, raccontandoci di omicidi, abusi, stupri, pedofilia e indifferenza, tanto che a volte il viaggio in quel mondo crudele ed estremo - che è comunque il nostro - mi è sembrato troppo pesante da sopportare.

Anche solo accennare alla trama equivarrebbe a spoilerarne degli aspetti, tanto risultano strettamente intrecciati tutti i fili di cui è intessuta la storia. E' possibile, però, dire che si tratta di un racconto sì, crudo, ma anche intriso di saggezza e, inaspettatamente, di speranza.


Tutti i personaggi che popolano il manga sono stati segnati da eventi passati, ma soprattutto dal modo in cui li hanno affrontati, e dalle scelte che hanno compiuto. Alcuni sono cresciuti, cambiati, e hanno cercato di migliorarsi, altri non hanno potuto farlo, altri ancora si sono cristallizzati in una forma mentis che non permette loro di andare avanti, o si sono nascosti dietro cinismo ed ipocrisie. Il messaggio di speranza che l'autore ci lascia è proprio questo: possiamo, in ogni momento, "svegliarci", riprendere in mano la nostra vita e scegliere di superare il nostro passato, perdonandoci, perdonando, o lasciarci fagocitare e immobilizzare da ciò che ci è accaduto.

Il tratto è chiaro e pulito, le tavole non sono mai caotiche, ma ricche di particolari, per cui bisogna fare molta attenzione, e magari, tornare indietro per riguardarne qualcuna, riconoscere dei lineamenti di un volto, un oggetto, capaci, da soli, di far chiarezza su un aspetto della storia.


Consiglio la lettura di questa analisi approfondita e interessante, nonché del tutto chiarificatrice, per godere appieno della storia de Il campo dell'arcobaleno.

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La copertina: interessante come quelli che, a prima vista, potrebbero sembrare dei fili d'erba del campo del titolo, si rivelano poi dei disordinati scarabocchi su cui volano alcune farfalle.

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Trama: C'è qualcosa di misterioso nell'infanzia, un legame che sembra non spezzarsi mai, ricordi che fanno male, memorie offuscate, storie di un passato che la mente distorce e, a volte, un'eccessiva fiducia, come se quello che ci è capitato da bambini fosse l'unica verità a cui credere.
E poi ci sono i giochi del destino, che incastra esistenze disperate di uomini e donne che non riescono a volersi bene. E un numero eccezionale di farfalle, avvistamenti spaventosi.
Un manga solo per adulti, che dimostra che il fumetto ha la stessa dignità di qualsiasi altra opera d'arte.
Un volume unico di Inio Asano.

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Giudizio personale: 4/5