Lingua: italiano
Genere: umoristico
Prima pubblicazione: giugno 2014
Voce narrante: Renata Bertolas
Ho avuto un rapporto altalenante con questo libro: l'ho trovato divertentissimo fino alla rapina, ho avvertito un calo di interesse nella parte centrale, e poi la storia - e il mio piacere nell'ascoltarla - sono migliorati, anche se non hanno raggiunto il livello dei primi capitoli.
Il motivo del calo nella parte centrale è stata una certa noia che ho provato durante le scene con il rapinatore, ma soprattutto due battute su autismo e Anna Frank nello stesso capitolo, tra l'altro tra i meno riusciti. A quel punto ho pensato seriamente di abbandonare l'ascolto, e tutt'ora mi appaiono come dei gravi nei in un romanzo altrimenti godibilissimo e divertente. Ciò che mi ha fatto persistere è stato il considerare le due "battute" come un'espressione del cinismo, della superficialità e dell'indifferenza verso gli altri della contessa - che, manco a dirlo, ha cominciato da allora a starmi meno simpatica - piuttosto che del pensiero dell'autore.
L'ultima parte ha riacquistato punti con una found family e un lieto fine - elementi per i quali ho un debole - molto ben riusciti.
La voce narrante: una contessa perfetta! Una lettrice bravissima!
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La copertina: piuttosto particolare, mi piace.
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Trama: Algida, sarcastica e decisamente snob, la contessa Maria Vittoria dal Pozzo della Cisterna, discendente diretta dell’ultimo grande casato torinese, potrebbe trascorrere le sue giornate addentando deliziose frolle fresche di pasticceria e sorseggiando coppe di champagne millesimato. Si ritrova invece a mangiare Gocciole e pessimo gelato da discount per colpa di una crisi economica che ha colpito persino la sua famiglia, costringendola a vendere proprietà, pignorare mobili e decimare il personale. A servizio, ormai, è rimasto solo Orlando, maggiordomo con la forte passione per le poesie di William Blake, devoto e sempre presente. Nel momento in cui un’intera generazione di trentenni cerca di rottamare la gerontocrazia al potere, Emanuele, il figlio della contessa, tanto bello quanto cretino, concorre a prosciugare il misero conto in banca di famiglia portando il casato al collasso. Prossima ormai alla bancarotta, Maria Vittoria decide di salvare il suo patrimonio e la sua villa. Per riuscirci è disposta a tutto, persino a organizzare un sequestro di persona. Il suo.
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