venerdì 25 dicembre 2009

Ritratto in seppia

Autrice: Isabel Allende
Titolo originale: Retrato en sepia

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E' ufficiale: adoro Isabel Allende.
Ritratto in seppia è bellissimo, è un libro che non lasci finché non è finito, e quando è finito, vorresti che continuasse ancora per un pò.

La storia si svolge tra San Francisco, quartiere cinese compreso, e il Cile, senza dimenticare una capatina in Europa; abbraccia più generazioni, così come la Allende ci ha abituato, e scava nell'animo di ogni personaggio, rendendoli vivi e pulsanti. Si sorride, si ride con la nonna Paulina, ci si arrabbia, ci si intenerisce...

Un libro meraviglioso!

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Quarta di copertina: Figlia di tutti e di nessuno, Aurora del Valle cresce prima con i nonni materni, poi sotto la guida dell'anticonformista nonna paterna, Paulina del Valle, che le apre, quasi per caso, il mondo della fotografia. Con la passione della neofita, Aurora fissa al lampo di magnesio gruppi di famiglia, case, paesaggi, personaggi, finchè non si rende conto di poter leggere attraverso questi "ritratti in seppia" non solo la realtà visibile ma anche le verità più riposte, i sentimenti più segreti. L'immersione nel passato segue quasi per istinto, automatica. Tutto viene a galla: nodi del sangue, passioni, avventure, intrecci, storie di famiglia e storie del mondo. Con magnifica sapienza, Isabel Allende ci offre una straordinaria saga famigliare che fonde personaggi già apparsi in La figlia della fortuna e La casa degli spiriti. Ritratto in seppia si rivela, insomma, come il secondo capitolo di una ideale trilogia, di un unico grande ininterrotto narrare che copre più di un secolo di storia.

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Giudizio personale: 5/5

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