lunedì 3 settembre 2012

Il Trono di Spade

Autore: George R.R. Martin
Titolo originale: A Game of Thrones - Book one of a Song of Ice and Fire
Volume: 1 di 12 de "Le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco"

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Il fantasy non è il mio genere preferito, ma questo primo volume de Le cronache del Ghiaccio e del Fuoco merita di essere letto.
E' scritto molto bene, la storia è interessante con rari momenti di stanca, il mondo immaginario in cui si muovono i protagonisti è ben descritto e vario.
Innumerevoli i personaggi, ma si riesce a non far confusione tra nomi, titoli e parentele grazie al fatto che più capitoli sono incentrati su ognuno di essi, dal cui nome prendono il titolo.
C'è naturalmente la divisione tra personaggi cattivi e buoni, il che può risultare non troppo originale -come anche alcuni avvenimenti-, tuttavia tali e tanti sono gli intrighi, i tradimenti, i voltafaccia, le storie familiari, che la lettura risulta sempre piacevole.
Davvero molto bello e molto ben scritto il sogno del piccolo Bran; carina l'idea dei cuccioli di meta-lupo trovatelli, dello stesso numero dei figli di uno dei protagonisti, Eddard Stark.

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Retro copertina: In una terra fuori dal mondo, dove le estati e gli inverni possono durare intere generazioni, sta per esplodere un immane conflitto. Sul Trono di Spade, nel Sud caldo e opulento, siede Robert Baratheon. L'ha conquistato dopo una guerra sanguinosa, togliendolo all'ultimo, folle re della dinastia Targaryen, i signori dei draghi. Ma il suo potere è ora minacciato: all'estremo Nord, la Barriera - una muraglia eretta per difendere il regno da animali primordiali e, soprattutto, dagli Estranei - sembra vacillare. Si dice che gli Estranei siano scomparsi da secoli. Ma se è vero, chi sono allora quegli esseri con gli occhi così innaturalmente azzurri e gelidi, nascosti tra le ombre delle foreste, che rubano la vita, o il senno, a chi ha la mala sorte di incontrarli? Il Trono di Spade, primo romanzo della saga "Le cronache del Ghiaccio e del Fuoco", narra di duelli e amori, corti sontuose e lande desolate. E come un vero poema epico intreccia le storie individuali in un grandioso affresco dal ritmo coinvolgente. 

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Giudizio personale: 4/5

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Dall'aprile 2011 va in onda, negli Stati Uniti, la serie televisiva Game of Thrones, trasposizione della saga di George R.R. Martin, prodotta dalla rete HBO (Big love, True blood, Six feet under).


I primi cinque episodi della prima serie coprono la storia raccontata nel primo volume Il Trono di Spade (nella versione originale, accorpato a quello che in Italia ha preso il titolo di Il grande Inverno).
Sin dal pilot è chiaro che la sceneggiatura vuole essere il più possibile aderente al romanzo, anche se proprio nella prima puntata vi sono due scene che si discostano dalla storia originale: nella prima, del tutto assente nel libro, Catelyn trova un lungo capello biondo - à la CSI - nella torre dalla quale è stato gettato Bran; nella seconda, la prima notte di nozze tra Drogo e Daenerys appare molto più brutale di quanto venga raccontata da Martin.


Nel corso dei primi episodi vi sono altre scene assenti nel libro, per lo più dialoghi tra i vari personaggi a scopo didascalico; molto bello un confronto tra re Robert e la regina Cersei (che appare, almeno per il momento, più "umana", mentre Catelyn è più morbida con il figlio bastardo di suo marito Ned).
Le ambientazioni sono davvero bellissime, così come i costumi e qualsiasi altro particolare, tutto piuttosto curato.


Il cast mi piace molto, Joffrey (Jack Gleeson) è anche più mostruoso di come lo avevo immaginato, i ragazzini (Maisie Williams che interpreta Arya e Isaac Hempstead Wright che interpreta Bran) sono bravissimi, e Lena Headey è una splendida Cersei. Ho qualche riserva solo su Jon Snow (Kit Harington), forse per la sua espressione troppo infantile.
Leggere il romanzo prima della visione della serie è un pò come essere messi a parte del "dietro le quinte" (fare il contrario, come mi è capitato con buona parte del secondo volume, può rendere la lettura meno interessante), oltre al fatto che le dinamiche e i sentimenti dei vari personaggi risultano, naturalmente, molto più chiari.
Ciò, però, può provocare anche delle aspettative esagerate, come la scena, da me aspettata con ansia, di Viserys costretto a marciare a piedi dai Dothraki, che mi aveva dato gran soddisfazione nel romanzo, ma mi ha lasciata delusa nella serie tv.

Di seguito, il trailer della prima stagione, e la bella sigla:




3 commenti:

Clody ha detto...

Io la sto adorando questa serie tv... come adoro anche la saga da cui è tratta *__*
Gli attori li trovo eccezionali e anche le piccole differenze rispetto ai romanzi non mi disturbano. C'è da dire che è comunque molto fedele alla saga, probabilmente anche grazie al fatto che c'è lo stesso Martin dietro al "ciak"!

Carmen ha detto...

@Clody: Infatti, credo che la presenza di Martin sia una garanzia! Tu preferisci leggere prima i libri e poi guardare la serie o viceversa?

Clody ha detto...

Io preferisco sempre leggere prima i libri! Mi piace l'effetto sorpresa che invoglia molto di più a continuare la lettura...
Anche se per Il Trono di Spade ho dovuto fare un'eccezione perché ho visto le prime due serie prima di iniziare la saga.
Però vedrò la terza stagione solo dopo essere andata avanti con i libri.