Lingua: italiano
Sottotitolo: La solitudine di una regina
Titolo originale: Marie Antoinette. The journey
Genere: saggio
Prima pubblicazione: 2001
---
Quella di Maria Antonietta, lo sanno tutti, è una storia senza lieto fine.
Sia lei che il marito, diventato poi Luigi XVI, salirono al trono quasi per uno scherzo del destino: a causa del vaiolo che sfigurò una sorella promessa al delfino, l'una; per la prematura morte del fratello maggiore, l'altro. Fu così che due ragazzi giovani, inesperti, sottovalutati, poco avvezzi agli intrighi politici e, almeno nel caso di Luigi, con una scarsa autostima, si ritrovarono ad essere sovrani di una nazione che, dopo qualche tempo, si sarebbe violentemente sollevata contro di loro.
Maria Teresa d'Austria |
Ne viene fuori il ritratto di una donna piuttosto sola, non all'altezza della potente madre, l'imperatrice Maria Teresa, e dopotutto non interessata alla manovre politiche, né propensa a favorire la sua terra natia a scapito della nuova patria. Di certo le pressioni subite dalla famiglia di origine, come testimoniano le lettere provenienti dall'Austria, furono tante: in esse è lampante il fatto che Maria Antonietta fosse vista semplicemente come pedina sullo scacchiere politico, nonché come strumento per mettere al mondo i futuri sovrani di Francia. E' raro leggere di un interessamento verso la sua persona da parte dei familiari, e suona quanto meno meschino da parte del fratello, erede al trono imperiale e con una sola figlia, premere su Maria Antonietta, già madre di un maschio e una femmina, affinché dia alla luce un altro figlio, che sostituisca il delfino in caso di morte prematura.
Maria Antonietta con i figli Maria Teresa Carlotta, Luigi Giuseppe, Luigi Carlo e la culla vuota di Sofia Elena Beatrice, morta prima di compiere un anno. |
Naturalmente la parte più penosa è quella riguardante la Rivoluzione. Non avevo mai letto un resoconto così chiaro e crudo che mi facesse riflettere sulla profonda violenza dell'evento, di cui di solito si predilige il ruolo di apripista ai valori di liberté, égalité, fraternité.
Maria Antonietta, che era stata sentita dalla popolazione come una straniera, sospettata di favorire l'Austria e accusata di ogni nefandezza - le vignette satiriche e offensive che la ritraevano regina di lussuria avrebbero spezzato chiunque -, naturalmente non fu risparmiata dai rivoltosi: spaventata nella propria casa, tenuta prigioniera, privata degli affetti, fu perfino accusata di aver molestato il figlio, e condannata da un tribunale dopo un processo che anche alcuni tra gli stessi fautori della Rivoluzione giudicarono una farsa.
Così la regina di Francia per caso, che aveva trovato nella passione per gli abiti e le acconciature che oggi ci paiono ridicole, il rimedio a una vita passata in gran parte in solitudine in un paese ostile, se ne andò via, pare, con i capelli diventati improvvisamente bianchi, attraverso quella che fu uno dei simboli della Rivoluzione francese, la ghigliottina, ignara anche del destino che attendeva i figli ancora in vita (e che fu ben penoso, soprattutto per il maschietto).
Il volume è un saggio interessantissimo, dalla scrittura coinvolgente, e corredato al centro da una serie di ritratti che ci permettono di conoscere più da vicino la regina di Francia e la sua famiglia.
---
La copertina: mi piace molto. Il ritratto utilizzato è quello dell'artista francese Elizabeth Vigée-Lebrun, che ci restituisce l'immagine di una Maria Antonietta nella sua maturità, ed in cui spicca il rosso del velluto che ricopre i mobili e il blu dell'abito della regina.
Mi piace in generale l'impostazione delle copertine Oscar storia della Mondadori, purtroppo recentemente cambiata in quello che mi sembra un design vecchio e per nulla attrattivo:
La nuova copetina |
---
Quarta di copertina: La figura magnifica e tragica di Maria Antonietta, figlia di Maria Teresa d'Austria e moglie di Luigi XVI di Francia, continua a suscitare sentimenti contrastanti: fu solo una vittima innocente? Influenzò gli eventi della Rivoluzione dell'89? In questa appassionante biografia Antonia Fraser ricostruisce l'itinerario di formazione personale e politica dell'infelice regina, liberando il personaggio dagli stereotipi e restituendola alla sua dimensione umana e storica.
Le ricerche della Fraser non hanno trascurato nulla, dal costume europeo dell'Ancien Régime all'ambiente politico-economico e a quello dell'apparato cortigiano, dalla cerchia di amici e di consiglieri, dei quali viene indagata la psicologia, al coro di voci dei testimoni coevi che raccontano ognuno una parte della vicenda. Con lo stile di narratrice di razza che le è proprio, l'autrice descrive le grandi decisioni, gli errori di giudizio, gli slanci, le potenti aspirazioni individuali di Maria Antonietta, una donna sopraffatta dai grandi sconvolgimenti della Storia.
---
Giudizio personale: 5/5