Autrice: Emma Healey
Lingua: italiano
Titolo originale: Elizabeth is missing
Genere: romanzo
Prima pubblicazione: 2014
Maud è una donna che ha visto oramai più di ottanta primavere, e che sta sprofondando nel terribile baratro della demenza senile.
La sua vita è fatta di post-it su cui annotare fatti che troppo facilmente sfuggono alla memoria, di tè preparati e mai bevuti che si freddano in ogni angolo della casa, di pane tostato ripetutamente mangiato e dimenticato.
Una sola cosa è certa, per lei: c'è qualcosa che deve assolutamente ricordare, qualcosa che i suoi post-it continuano a ricordarle, ovvero che la sua cara amica Elizabeth è scomparsa.
Con la caparbietà di un segugio e la disperazione che nasce dal sentirsi sola e abbandonata nella sua ricerca, Maud si mette di continuo sulle tracce dell'altra donna, dimenticando ogni volta il motivo delle sue uscite, e notando particolari importanti a cui però non riesce ad aggrapparsi.
La scomparsa di Elizabeth le riporta alla mente l'altra grande perdita della sua vita, quella della sorella Sukey, sparita improvvisamente nel 1946 e mai più ritrovata.
Eppure, nell'altalenante memoria di Maud, sembrano esserci davvero tutti gli indizi per risolvere entrambi i casi. Se solo lei riuscisse a ricordare...
Elizabeth è scomparsa è un romanzo che mi ha spezzato il cuore. O, meglio, mi ha spezzato il cuore il modo in cui la storia è raccontata. Gli eventi ci vengono infatti narrati dalla stessa Maud, che continua a dimenticare, meravigliarsi, disperarsi e dimenticare ancora...
Tanto di cappello all'autrice che ha saputo così egregiamente calarsi in una mente tanto provata dalla demenza, e rendere il personaggio di Maud credibile e realistico.
Sono però stata sollevata dal fatto che il racconto degli eventi svoltisi nel passato sia più lineare: ciò alleggerisce il racconto, che altrimenti sarebbe risultato troppo pesante da sopportare, sia emotivamente che a causa dello stile.
Mi ha fatto molta tristezza partecipare al declino di questa donna, soprattutto tenuto conto del fatto che la sua è una orribile patologia da cui nessuno può dichiarasi immune a priori. Ma ho sentito anche molta tenerezza e calore per i sentimenti che legano le due anziane donne, che hanno trovato l'una nell'altra il sostegno e l'affetto nella solitudine della terza età.
Molto interessante la parte del racconto ambientata durante l'adolescenza di Maud, un bello spaccato sulla vita quotidiana del secondo dopoguerra.
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La copertina: mi piace lo sfondo e la cornice che racchiude titolo e nome dell'autrice, ma non capisco il senso della foto delle bimbe, che sembrano due gemelle - mentre tra Maud e la sorella scomparsa vi doveva essere una differenza di età di almeno cinque anni -, e della chiave, che non ha nessun ruolo nella storia (a meno che non ci si riferisca alla chiave che apre la porta della malconcia memoria di Maud, ma sarebbe una spiegazione troppo tirata per i capelli).
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Seconda di copertina: "Elizabeth è scomparsa!" è scritto sui fogli che Maud si ritrova nelle tasche, appiccicati al frigo, vicino al telefono, e per di più scritti a mano con la sua grafia. Maud sta diventando un po' smemorata e la sua presa sulla realtà a volte vacilla. Continua a comprare barattoli su barattoli di pesche sciroppate quando ne ha la dispensa piena, si dimentica di bere le tazze di tè che ha appena preparato, e scrive un sacco di appunti per ricordare a se stessa le cose.
Non si dimentica però della sua amica Elizabeth, scomparsa e probabilmente in pericolo. Ma nessuno sembra darle retta, non sua figlia, non le infermiere che vengono a prendersi cura di lei, non i poliziotti, e nemmeno Peter, l'egoista figlio di Elizabeth. Maud è sospettosa, non ha la minima fiducia nelle loro rassicurazioni ed è determinata a scoprire cosa è successo. Ancora non sa che le sue smemorate ricerche stanno per condurla indietro di cinquant'anni, nell'Inghilterra dell'immediato dopoguerra, alla sua infanzia e a un mistero irrisolto che aleggia come un fantasma sulla sua famiglia: la scomparsa dell'adorata sorella maggiore Sukey. E se il mistero della scomparsa di Sukey contenesse la chiave per ritrovare Elizabeth?
Emma Healey, con un talento impressionante in un'autrice esordiente, intreccia il potere ambiguo dei nostri ricordi con la forza dei sentimenti, in un puzzle misterioso dove i tasselli vengono mescolati di continuo fino all'ultima pagina. E anche se Maud è sempre sul punto di scordare un dettaglio essenziale e la verità sembra sfuggirle per un soffio, voi, statene certi, non vi dimenticherete di lei.
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Giudizio personale: 4/5
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