domenica 2 maggio 2021

Doppio sogno

 

Autore: Arthur Schnitzler

Lingua: italiano

Titolo originale: Traumnovelle

Genere: racconto breve

Prima pubblicazione: 1926




Fridolin e Albertine sono una coppia come tante. Qualcosa, però, si incrina, quando entrambi si raccontano ciò che agli occhi dell'altro può apparire come un tradimento.
Fridolin , soprattutto, è particolarmente turbato dalla confessione della moglie.
Uscito di casa per lavoro, è restio a tornarne, e vive così una notte i cui eventi sembrano essere solo frutto di un sogno, ma le cui conseguenze, a quanto sembra, si dimostrano più che reali...

Doppio sogno è un racconto molto breve, da cui nel 1999 è stato liberamente tratto il film Eyes wide shut, con gli allora coniugi Nicole Kidman e Tom Cruise, e che purtroppo ho guardato troppo tempo fa per poter parlare di similitudini e differenze con la sua controparte cartacea.

Che è certo un racconto singolare, onirico, che qualche volta lascia smarriti come smarrito è Fridolin, durante quella notte in cui è più che mai lontano dalla propria moglie e dalla sicurezza della quotidianità.
Il racconto di Albertine sembra avergli aperto gli occhi su un mondo di possibilità, rappresentato da tutte le donne che incontra in quelle ore e con le quali potrebbe davvero, questa volta, tradire e vendicarsi.

La città che il giovane medico attraversa è buia, misteriosa e labirintica come l'inconscio umano, e in quanto tale nasconde realtà del tutto ignote a coloro che la vivono alla luce del sole.
E così come non può accettare le proprie pulsioni e la propria parte irrazionale, Fridolin non può ammettere, neppure con se stesso, che gli eventi di quella notte siano accaduti davvero. 
Allora la paura,  il senso di colpa, la vergogna, lo sommergerebbero. La consapevolezza, il risveglio, sarebbero dei fardelli troppo pesanti da sopportare. 
Ed ecco allora la scelta di seppellire tutto nel profondo, nel vago, per tornare dalla moglie, alla loro casa e al loro matrimonio, alla vita sicura e razionale che ha sempre vissuto.

Pur essendo breve, Doppio sogno è un racconto non semplice, dagli innumerevoli livelli di lettura, che invita il lettore a riflettere sulle proprie certezze  - o a scardinarle - e continua a proporre spunti di riflessione anche a lettura ormai ultimata.

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La copertina: ben strutturata, essenziale. La foto della donna in pelliccia non mi sembra del tutto calzante al racconto, ma è ormai divenuta "classica" per la copertina di Doppio sogno, e non riuscirei ad immaginarne una diversa.

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Trama: Un ballo in maschera, due misteriose figure in domino rosso, uno straniero insolente, qualche parola incomprensibile e allusiva: queste apparizioni gettano, una sera, «un’ombra di avventura, di libertà e di pericolo» nella vita di un medico e di sua moglie, giovani, belli e chiusi in un’ovattata felicità domestica. Da quel momento essi entrano, senza saperlo, in un intreccio speculare di peripezie notturne tanto inverosimili da sembrare oniriche e di sogni tanto invadenti da sembrare fatti reali: e, per tutti e due, i desideri segreti occuperanno la scena, per una notte, con una violenza e una fascinazione tali che li trascineranno inermi con sé, tra la voluttà e l’angoscia. Come in un film di von Stroheim, dalla Vienna borghese e tranquilla emergono inquietanti personaggi, le maschere dilagano, si aprono porte segrete, si svelano esseri equivoci, incombono giudici oscuri e feroci. Alla fine, un fascio di fredda luce clinica illuminerà il corpo bianco ed esanime di una sconosciuta, e in essa il protagonista riconoscerà «il cadavere pallido della notte passata, destinato irrevocabilmente alla decomposizione». Non senza, però, aver anche irrevocabilmente mutato la vita del giovane medico e della sua compagna. Insieme al Ritorno di Casanova e alla Signorina Else, il Doppio sogno (1926), racconto chiaroveggente e immerso in un incanto surreale, è una delle riuscite supreme di Schnitzler, ormai sempre più spesso riconosciuto, in questi ultimi anni, come uno dei grandi narratori psicologici della letteratura moderna, per il sorprendente spessore e la temibile lucidità delle sue storie, che sembrano aver dato fin dall’inizio per sottintese le scoperte della psicoanalisi.

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Rating: 4/5

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