lunedì 6 agosto 2018

Enemies in love


Autrice: Alexis Clark

Sottotitolo: A German POW, a Black Nurse, and an Unlikely Romance

Lingua: inglese

Genere: saggio / storia

Prima pubblicazione: maggio 2018



In Enemies in love, la storia d'amore tra un'infermiera di colore e un prigioniero di guerra tedesco, deportato negli Stati Uniti, è lo spunto per un interessante saggio sui trattamenti riservati agli afro-americani nell'esercito, che si trattasse di soldati o infermiere.

E' questa un'ulteriore pagina che si aggiunge alla vergognosa storia del razzismo, dell'apartheid e delle leggi Jim Crow.
Una pagina, però, che mi era quasi totalmente sconosciuta, e che non ha mancato di turbarmi.
L'autrice, infatti, pone l'accento sul fatto che i bianchi americani, ufficiali dell'esercito e civili, trattassero di gran lunga meglio i prigionieri tedeschi, appartenenti ad un popolo in quel momento nemico, piuttosto che i propri connazionali "rei" di avere la pelle scura. Se, infatti, ai soldati era praticamente preclusa la possibilità di una carriera e i loro luoghi di svago erano attentamente separati da quelli dei bianchi, la situazione delle donne non era migliore. Innanzitutto, pur avendo bisogno di infermiere, l'esercito negò per anni l'entrata di un elevato numero di infermiere di colore specializzate, destinando le poche che riuscirono a farcela, alla cura dei soli soldati neri e, ormai alla fine della guerra, ai campi che ospitavano prigionieri tedeschi, pensando che, tra i due gruppi, non avrebbero mai potuto instaurarsi rapporti di amicizia o cameratismo.


Nel profondo sud, inoltre, dove il razzismo era più radicato e le leggi Jim Crow seguite alla lettera, alle infermiere nere non era consentito frequentare locali pubblici, cosa che le condannava all'isolamento e alla frustrazione.

Tutto ciò ci porta a riflettere, con orrore, sulla somiglianza tra l'ideologia hitleriana della razza ariana superiore, e quella americana, di un popolo che pur combatteva il nazismo, ma che contemporaneamente considerava le persone di pelle scura, cittadini di seconda classe.


"... the liberties they fought for weren't extended to them."


" Germans learned from their American occupiers that white supremacy was a shared value in both American and German cultures." 


Proprio in un campo di detenzione per prigionieri tedeschi, si incontrarono e innamorarono i due "nemici" del titolo, Frederick, paracadutista amante della musica, ed Elinor, statuaria infermiera.
Dei due ci viene descritto il background familiare: anaffettivo per lui, sempre alla vana ricerca della considerazione e dell'apprezzamento di un padre assente e rigido; anomalo per quei tempi per lei, cresciuta in una comunità in cui la sua famiglia era rispettata e stimata.
L'autrice non ci narra un idillio, ma piuttosto la verità ricostruita attraverso svariate testimonianze: le difficoltà incontrate dalla coppia a causa del colore della pelle di Elinor; i tradimenti di Frederick; la distanza della coppia dai due figli, lasciati soli ad affrontare un mondo ostile.
In particolare, ho trovato interessante la parte in cui viene narrato il tentativo della famiglia di vivere in Germania, tentativo miseramente fallito a causa del rifiuto della società nei confronti delle coppie miste e dei loro figli.
A questo proposito, vi fu addirittura, dopo la guerra, il "Brown baby plan", un programma di adozione che trasferiva i bambini nati da donne tedesche e soldati afro-americani negli Stati Uniti, affinché i piccoli, outsider nel proprio paese e destinati a crescere negli orfanotrofi, fossero adottati da famiglie di colore e potessero così avere una vita migliore.


Ho trovato Enemies in love molto interessante, tuttavia non posso dire che mi abbia tenuto incollata alle pagine. Credo che se non fosse presentato solo come una storia d'amore, ma come ciò che è, ovvero principalmente un saggio - e un ottimo saggio, direi - potrebbe attirare una fetta di lettori più adatta, maggiormente interessata e ricettiva. Io stessa avrei scelto comunque di leggere il libro, ma in un momento diverso.

--

La copertina: senza infamia e senza lode. Mi piacciono la foto e il font, ma se si voleva dare l'impressione dello scorcio di un album fotografico, credo che l'impresa sia riuscita solo a metà: l'immagine sembra circondata da metallo piuttosto che da carta.

---

Trama: A true and deeply moving narrative of forbidden love during World War II and a shocking, hidden history of race on the home front
This is a love story like no other: Elinor Powell was an African American nurse in the U.S. military during World War II; Frederick Albert was a soldier in Hitler’s army, captured by the Allies and shipped to a prisoner-of-war camp in the Arizona desert. Like most other black nurses, Eleanor pulled a second-class assignment, in a dusty, sun-baked—and segregated—Western town. The army figured that the risk of fraternization between black nurses and white German POWs was almost nil.

Brought together by unlikely circumstances and racist assumptions, Elinor and Frederick should have been bitter enemies; but instead, at the height of World War II, they fell in love. Their dramatic story was unearthed by journalist Alexis Clark, who through years of interviews and historical research has pieced together an astounding narrative of race and true love in the cauldron of war.

Based on a New York Times story by Clark that drew national attention, Enemies in Love paints a tableau of dreams deferred and of love struggling to survive, twenty-five years before the Supreme Court’s Loving decision legalizing mixed-race marriage—revealing the surprising possibilities for human connection in one of history’s most violent conflicts.

---

Giudizio personale: 3/5

Nessun commento: