Lingua: italiano
Titolo originale: 悪人
Genere: mystery / slice of life
Prima pubblicazione: aprile 2007
Voce narrante: Erika Urban
La giovane Ishibashi Yoshino è stata uccisa.
Il suo corpo è stato ritrovato al valico di Mitsuse, e da allora le indagini hanno scavato nella sua vita, fornendo alla stampa una quantità di informazioni tale, da fare della ragazza una vittima non solo di omicidio, ma della crudeltà dell'opinione pubblica.
Indagando nella sua sfera privata e in quella dei due giovani sospettati dell'assassinio, l'autore ci dimostra che non sempre le cose sono ciò che sembrano, tuttavia spesso, nel giudicare, gli esseri umani non possono accettare la scala di grigi, ma solo il bianco e il nero...
L'uomo che voleva uccidermi è un audiolibro lungo 11 ore e 49 minuti, ma che mi è parso lunghissimo - mentre scopro che in realtà il formato cartaceo consta di poco più di 300 pagine... -, e che verso la fine ho ascoltato a velocità aumentata perché terminasse in fretta.
Benché l'assassinio della giovane Yoshino sia l'evento che dà il via al romanzo, esso non è il fulcro della storia, che è piuttosto uno slice of life, uno spaccato di vita, in cui entriamo nelle giornate dei personaggi coinvolti, per un motivo o l'altro, nella vicenda.
E tutti loro hanno delle vite miserabili e infelici, caratterizzate dalla solitudine e dall'incomunicabilità.
Per questo motivo il romanzo ha prosciugato le mie energie; alla fine mi sentivo spossata, senza speranze.
Tutte le vicende sono in qualche modo tristi, ma quella che più mi ha colpito è stata quella della nonna che viene così subdolamente frodata e poi trattata con violenza nonostante la sua età e le sue condizioni, anche se il suo personaggio è stato l'unico, alla fine, a creare una crepa nell'universo pessimista e negativo del romanzo. L'acquisto di quella sciarpa, e il suo significato, è stato davvero un raggio di sole, di cui si aveva bisogno.
Notevoli alcuni aspetti della trama, come la prontezza dell'opinione pubblica nello scagliarsi contro una ragazza che è stata uccisa, o il chiaro concetto che coloro che risultano innocenti possono albergare l'anima di un mostro, ancora peggiore di quella di chi commette crimini.
Ed è triste pensare a come sarebbe stata diversa l'esistenza dell'assassino, a quanta felicità avrebbe potuto avere nella sua vita, se solo un incontro non fosse avvenuto, o un altro si fosse verificato prima.
Ancora più triste la concezione che la giovane - influenzabile - Mitsuyo finisce per avere di lui, e che conserverà per tutta la vita.
La storia, visto il genere, non presenta grandi colpi di scena, eccetto due plot twist che cercano di confondere il lettore riguardo all'identità dell'assassino.
Per una volta, bello il titolo scelto per l'edizione italiana, il cui senso si comprende solo alla fine della storia.
- Nel 2010 dal romanzo è stato tratto un film dal titolo Villain.
La voce narrante: purtroppo non mi è piaciuta. L'ho trovata irritante, e il fatto che la lettrice pronunciasse nel modo sbagliato i nomi giapponesi ha contribuito a peggiorare l'esperienza di ascolto.
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La copertina: bella. Mi piace la scelta dei colori e il fatto che il riflesso della ragazza non corrisponda a ciò che dovremmo vedere, in linea con il carattere del romanzo.
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Trama: In una fredda sera di dicembre, Ishibashi Yoshino saluta le amiche per andare a incontrare il suo ragazzo in un parco di Hakata, nella città di Fukuoka. Il mattino successivo, il cadavere della giovane viene rinvenuto nei pressi del valico di Mitsuse, un luogo impervio e inquietante: è stata strangolata. Chi ha ucciso Yoshino? Chi è l’uomo che doveva incontrare al parco? Perché la cronologia delle chiamate e dei messaggi del suo telefono cellulare racconta una storia diversa da quella che conoscono gli amici e i familiari? La morte violenta di una giovane innesca un intreccio di narrazioni accomunate dal senso di solitudine, dalla difficoltà di vivere in una società sempre più complessa, dalla desolazione dei paesaggi urbani, dall’incapacità di amare.
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Rating: 3/5
Voce narrante: 2/5
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