Autore: David Herbert Lawrence
Titolo originale: Sons and lovers
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Disillusa dalla sua vita matrimoniale e allontanatasi sentimentalmente dal marito, una donna riversa tutto il suo amore sui figli maschi, soprattutto sul secondo, Paul, condizionandogli la vita e rovinando il suo futuro.
L'attaccamento della signora Morel è infatti morboso, esclusivo, egoistico, ed impedisce a qualsiasi donna di tentare di amare -ed essere amata- dal ragazzo.
Il suo condizionamento è così forte e la sua immagine così onnipresente, che Paul stesso, una volta adulto, sente di non potersi legare a nessuno, avverte in sé l'incapacità di dare amore e donarsi a qualcuno che non sia la madre. Il suo destino è quello di un "derelitto" - titolo, peraltro, dell'ultimo capitolo del libro-; neppure la morte dell'adorata mamma lo libera della sua presenza, al contrario, lo svuota, gli fa perdere la passione per l'arte, il piacere di stare con gli amici e quello stesso di vivere.
Figli e amanti, il romanzo più autobiografico di Lawrence - la sua storia personale fino ad un certo punto si sovrappone a quella di Paul Morel - si rivela così molto amaro, a cominciare dal primo capitolo, in cui lo scrittore racconta il fallimento del matrimonio dei coniugi Morel, fino all'ultimo, in cui ci mostra la rovina della vita di un giovane ragazzo.
La prima parte della storia è piuttosto lenta, a mio parere poco interessante, mentre alcuni capitoli della seconda si lasciano leggere con facilità.
Ben costruiti e sfaccettati i personaggi, dal signor Morel, violento e assente, ma che a volte riesce perfino a far tenerezza, allo stesso Paul, che da amorevole e delicato adolescente si trasforma - probabilmente suo malgrado - in un uomo spesso crudele ed egoista.
Tre le figure di donne: la già citata signora Morel, Miriam e Clara.
Probabilmente solo l'ultima potrebbe essere definita immune da uno smisurato egoismo; è un personaggio che inizialmente non riscuote simpatia, ma che poi si scopre a poco a poco, rivelandosi una donna fragile, dolce e scottata da sofferenze passate.
La signora Morel e Miriam fin dal primo sguardo imbracciano invece i fucili: ognuna vede nell'altra una minaccia, e nessuna delle due è disposta a lasciare nulla di Paul all'altra, in una battaglia che prevede una sola vincitrice ma un unico vero sconfitto: Paul stesso, che entrambe avrebbero dovuto amare tanto.
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Retro copertina: "L'idea è la seguente. Una donna di carattere e raffinata esce dalla sua classe, e non trova soddisfazione personale di sorta. Ella ha amato suo marito, e i figli nati da questo amore sono pieni di vitalità. Ma via via che i figli crescono, ella li ama come degli innamorati: prima il maggiore, poi il minore. Questi figli sono spinti nella vita dall'amore ricambiato che provano per la madre. Spinti sempre più innanzi, lontano. Ma come arrivano a essere uomini non possono amare, perché la loro madre è la forza più grande della loro vita, e li tiene... Appena i ragazzi entrano in rapporto con un'altra donna, c'è strappo. William dà il suo sesso a una vanerella insignificante, e sua madre serba l'anima di lui: ma lo strappo lo uccide, perché egli non riesce a capire dov'è riuscito. L'altro figlio trova una ragazza che vuol conquistargli l'anima, e che quindi lotta con la madre. Egli ama la madre (tutti i figli odiano il padre e ne sono gelosi). La lotta tra la madre e la ragazza continua, con il figlio per posta. La madre, a poco a poco, la vince, per via dei legami del sangue. Il figlio decide di lasciare la propria anima tra le mani della madre, e, come aveva fatto William, cerca la passione. La esperimenta. Poi lo strappo riprende a farsi sentire. Ma, quasi inconsciamente, la madre capisce la situazione, e comincia a morire. Il figlio rigetta l'amante e cura la madre moribonda. Al tirar delle somme, egli rimane privo di tutto, trascinato verso la morte".
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Giudizio personale: 3/5
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