Titolo originale: A storm of swords - Book three of a Song of Ice and Fire
Volume: 5 di 12 de "Le Cronahce del Ghiaccio e del Fuoco"
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[attenzione: SPOILER]
Tempesta di spade è il primo dei tre volumi in cui è stato diviso, per questa edizione, il libro terzo delle Cronache del Ghiaccio e del Fuoco, e questa volta bisogna dire che la divisione pesa molto. Il romanzo ha infatti il sapore di un abbozzo, tutte le storie - che non sono poche - cominciano senza giungere ad una conclusione, seppur momentanea.
Divisioni a parte, le Cronache sono comunque sempre godibili; in questa tranche si accentua la "diaspora" dei fratelli Stark; mai come questa volta, infatti, mi sono parsi così lontani gli uni dagli altri. Un cerchio sembra stringersi intorno a Robb che, vincitore non senza qualche sorpresa di ogni battaglia abbia combattuto, vede crollare a poco a poco attorno a sé il suo preziosissimo castello di alleanze. I capitoli che lo riguardano sembrano trasudare angoscia, e ciò è naturalmente da ascrivere alla bravura di Martin quale narratore.
Non mi aspettavo per nulla i piani matrimoniali messi a punto per Sansa, anche se delle eventuali nozze con Tyrion potrebbero col tempo non risultare così terribili come sembrano a prima vista, e portare qualche sconvolgimento nella trama delle alleanze.
Non nascondo di aver provato pena anche per l'algida e crudele Cersei, ritrovatasi di nuovo, e improvvisamente, a fare da pedina nel gioco politico, manovrata da un padre a cui sembra che importi solo del potere e del figlio Jaime.
Questi si ritrova a fare da controparte alla mastodontica Brienne in una sorta di "strana coppia" a tratti tragicamente comica, ma che, dopo la cattura dei due da parte del detestabile Vargo Hoat e dei Guitti Sanguinari, vede lo Sterminatore di Re diventare addirittura gentile e preoccuparsi per la donzella che lo accompagna.
Questi si ritrova a fare da controparte alla mastodontica Brienne in una sorta di "strana coppia" a tratti tragicamente comica, ma che, dopo la cattura dei due da parte del detestabile Vargo Hoat e dei Guitti Sanguinari, vede lo Sterminatore di Re diventare addirittura gentile e preoccuparsi per la donzella che lo accompagna.
Oltre la Barriera, Ygritte diventa un po' più simpatica di quanto non fosse nel volume precedente, ma di solito tutti i capitoli che riguardano Jon Snow sono per me piuttosto noiosetti.
La parte migliore del libro è probabilmente quella che riguarda Daenerys, soprattutto dopo il suo arrivo ad Astapor. Mi piacciono sempre molto le descrizioni di nuove città, soprattutto di quelle al di là del Mare Stretto, dove la fantasia di Martin si sbizzarrisce ancor più che altrove. Inoltre sono stati proprio i capitoli dedicati alla Targaryen ad emozionarmi maggiormente: ho trovato terribili le condizioni di vita e l'addestramento riservati ai ragazzi destinati a diventare Immacolati; sono rimasta incredula e sbigottita nel leggere che Daenerys avrebbe dato via uno dei suoi draghi, e che quel drago sarebbe stato Drogon; mi hanno fatto arrabbiare i "Buoni Padroni", mi hanno entusiasmato gli avvenimenti che concludono il volume. L'ultimo capitolo, infatti, mi è piaciuto tantissimo; se anche tutti quelli che lo avevano preceduto mi avessero annoiato a morte, le ultime pagine sarebbero valse la lettura dell'intero libro.
Ciò che Daenerys fa con i suoi draghi mi è sembrata una sorta di vendetta contro tutti coloro che umiliano la dignità umana, ed inoltre ha mostrato contemporaneamente il lato "buono" della regina, quello che non riesce a restare a guardare di fronte alle ingiustizie, ma anche quello più violento e sanguinario.
E "Dracarys" è diventata la mia nuova parola preferita!
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Quarta di copertina: Dopo la morte di re Renly Baratheon gli avversari che si contendono il Trono di Spade sono ridotti a quattro; il gioco di alleanze, inganni e tradimenti si fa sempre più spietato, sempre più labirintico, e l'ambizione dei contendenti non ha limite. E con il "popolo libero" dei bruti, un pericolo ancora più spaventoso si avvicina: gli Estranei, guerrieri soprannaturali che non temono la morte. Perché l'hanno già conosciuta...
Ambientato in una terra di sinistra magia e violenza, ma anche di eroismo e passione, Tempesta di Spade è il quinto romanzo della saga "Le cronache del Ghiaccio e del Fuoco": un ciclo di romanzi epici e avvincenti, un grandioso affresco fantasy dal ritmo coinvolgente e rapinoso.
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Giudizio personale: 4/5
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Volumi precedenti:
Il Trono di Spade
Il Grande Inverno
Il Regno dei Lupi
La Regina dei Draghi
E "Dracarys" è diventata la mia nuova parola preferita!
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Quarta di copertina: Dopo la morte di re Renly Baratheon gli avversari che si contendono il Trono di Spade sono ridotti a quattro; il gioco di alleanze, inganni e tradimenti si fa sempre più spietato, sempre più labirintico, e l'ambizione dei contendenti non ha limite. E con il "popolo libero" dei bruti, un pericolo ancora più spaventoso si avvicina: gli Estranei, guerrieri soprannaturali che non temono la morte. Perché l'hanno già conosciuta...
Ambientato in una terra di sinistra magia e violenza, ma anche di eroismo e passione, Tempesta di Spade è il quinto romanzo della saga "Le cronache del Ghiaccio e del Fuoco": un ciclo di romanzi epici e avvincenti, un grandioso affresco fantasy dal ritmo coinvolgente e rapinoso.
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Giudizio personale: 4/5
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Volumi precedenti:
Il Trono di Spade
Il Grande Inverno
Il Regno dei Lupi
La Regina dei Draghi
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