Autrice: Sarah Price
Sottotitolo: An Amish retelling of Jane Austen's Mansfield Park
Lingua: inglese
Genere: clean romance
Prima pubblicazione: settembre 2016
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Quinto per uscita dopo i retelling degli altri classici più noti della stessa autrice, è, con grande sorpresa, il mio preferito finora (non in assoluto in quanto per me manca ancora all'appello Sense and sensibility).
La storia comincia con la descrizione delle condizioni in cui versa la famiglia della protagonista Fanny, ancora decenne, in Colorado, in una comunità Amish non molto prospera né promettente.
Ho amato il primo capitolo, per lo stile e il modo in cui la vicenda è introdotta, con la povera Fanny che si ritrova di punto in bianco mandata via dalla sua casa per andare incontro a un destino incerto a Mount Hope, in Ohio.
Il romanzo prosegue in modo abbastanza aderente all'originale, con dei piccoli cambiamenti dovuti alla nuova ambientazione, che ben si presta all'adattamento di un libro scritto nel XIX secolo.
Fanny cresce così nella casa dell'abbiente famiglia Bontrager, con i due cugini nati dal primo matrimonio dello zio, le due cugine Miriam e Julia e la zia Martha, qui caduta in uno stato di profonda prostrazione e depressione a causa del carattere prepotente del marito e delle pesanti ingerenze della sorella Naomi, vedova del vescovo, nella gestione della casa.
Fanny cresce sentendosi non voluta, sfruttata dalle indolenti cugine, ma amata almeno da Elija, il suo Bontrager preferito.
Il silenzio e l'umiltà della protagonista sono compensati da un'acuta capacità di osservazione, che le permette di accorgersi delle condizioni sempre più critiche della zia Martha, del carattere superficiale delle cugine, e, soprattutto, di smascherare immediatamente i fratelli Coblentz, Mary ed Henry.
La prima è causa di tremendo dolore per Fanny, che si accorge, sola, che la ragazza non è interessata ad Elija, il quale ad un certo punto è davvero innamorato di lei, bensì solo alla sua futura eredità.
Il secondo è qui ritratto in modo anche peggiore rispetto all'Henry originale: non solo è un ragazzo sfrontato che non segue le regole della comunità e flirta con entrambe le sorelle Bontrager, ma non pare nemmeno interessato a Fanny, quanto piuttosto alla sfida di conquistarla; non si cura dei suoi bisogni, non la ascolta, non tiene la porta aperta per lei proprio quando sta cercando di affascinarla.
Purtroppo nella storia manca del tutto l'apparizione di Henry in casa Price - che aspettavo con molta curiosità -, cosa forse non adattabile al mondo Amish.
Mi è piaciuto molto come l'autrice ha descritto i rapporti di Fanny con la sua famiglia d'origine: il breve incontro con il fratello prima prediletto, William, finisce per risultare molto triste, in quanto la protagonista si rende conto che ormai non sono altro che estranei l'uno per l'altra, mentre il ritorno della ragazza in Colorado mi ha fatto quasi palpare tutto lo squallore di quella casa isolata e la mancanza di calore e affetto in una famiglia povera e senza speranze di miglioramento.
Come gli altri volumi della serie, il romanzo ci permette di conoscere più da vicino gli usi e costumi delle comunità Amish, e questa storia in particolare ci fa assistere a un battesimo, una cerimonia con cui i giovani adulti scelgono di vincolarsi alla chiesa - quindi alla vita Amish - dopo il rumschpringe, il periodo in cui è a loro permesso vivere nel mondo al di fuori della comunità.
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Trama: When her father can no longer provide for his large family, Fanny Price is sent away from her small Amish community in Colorado to live with her aunt’s family in Mount Hope, Ohio. Fanny immediately feels out of place at the Bontrager farm but finds a friend in her aunt’s stepson, Elijah Bontrager.
As time passes, Fanny begins to long for their friendship to blossom into something more, but her hopes are dashed when Elijah starts to court someone else. With her uncle pressuring her to marry a man who can take her off his hands, Fanny must learn to rely on God for her future.
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Giudizio personale: 4/5
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Della stessa serie:
- First Impressions: an Amish tale of Pride and Prejudice
- The matchmaker: an Amish retelling of Jane Austen's Emma
2 commenti:
I thought this was a really good story, too, Carmen. I liked how she wrote the characters and mashed it up with the Amish world. Yes, that was sad how she and William drifted apart because they were separated. And Aunt Naomi was so mean.
Loved the ending with Elijah.
Nice review!
@Sophia Rose: Thanks for stopping by and leaving a comment! You're always so kind! I think the author did a great job in retelling M.P. as an Amish story, too. And I like this Elijah very much!
Bye!
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