martedì 28 aprile 2015

Il diario di Mr Darcy

Autrice: Amanda Grange
Titolo originale: Mr Darcy's diary

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Il diario di Mr Darcy è la storia di Orgoglio e Pregiudizio vista attraverso gli occhi, o meglio, le pagine di diario, del protagonista maschile.

E' uno dei primi romanzi austeniani di cui abbia mai sentito parlare, nonché uno dei pochissimi tradotti in italiano che non contenga elementi gotici o soprannaturali.
Di solito mi piacciono i libri in forma di diario o di raccolta epistolare, ma in questo caso, soprattutto all'inizio, e soprattutto per quanto riguarda i dialoghi, il modo di raccontare mi è sembrato un po' inverosimile. C'era naturalmente la necessità di far conoscere al lettore tutta la storia, ma credo che una persona sottintenderebbe di certo degli eventi durante la stesura del proprio diario, e non riporterebbe i dialoghi come se stesse scrivendo un romanzo.

Malgrado ciò, il libro è stato piacevole; oltre a tutte le scene tra i due protagonisti a Netherfield, che adoro sempre, la mia parte preferita, che ho apprezzato veramente molto, è stata quella riguardante il cambiamento di Darcy dopo la disastrosa dichiarazione ad Hunsford ed il netto rifiuto di Elizabeth. Non si è trattato di una metamorfosi subitanea, ma di un fatto piuttosto graduale, che abbiamo potuto seguire attraverso le riflessioni del protagonista e la sua raggiunta consapevolezza nei riguardi di se stesso e del mondo che lo circonda.
E poi, che sorpresa leggere di un Darcy che addirittura, per un attimo, pensa che sarebbe possibile un matrimonio con Caroline! Questa è davvero in linea con il personaggio originale: volgare nei suoi tentativi di "accaparrarsi" Darcy - e Pemberley -, ipocrita nel voler dimenticare le sue origini e oltremodo molesta nelle frecciatine contro Elizabeth.

Mi ha stupito positivamente anche il racconto dei fatti concernenti Lydia e Wickham: per me il nome dell'ufficiale è sinonimo di noia, che spesso viene molto amplificata nei retelling, qual è proprio Il diario di Mr Darcy.
Invece gli eventi dedicati alla ricerca e al ritrovamento della coppia non occupano troppo spazio, e soprattutto sono verosimili (ed in ciò il romanzo si discosta molto dalla trilogia di Pamela Aidan, in cui la "missione" di Darcy sembra essere una storia di spionaggio dai toni goticheggianti).

Mi è piaciuto anche il fatto che il Diario non termini con il doppio matrimonio, ma vada avanti a raccontarci eventi riguardanti anche gli altri personaggi (e anche qui, come spesso accade, la povera Anne ottiene la sua rivincita, e Charlotte il suo meritato premio di felicità), aggiungendo così un elemento di novità alla classica storia di Darcy ed Elizabeth.

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Trama: Fitzwilliam Darcy è l'eroe romantico che da duecento anni a questa parte continua a conquistare il cuore di milioni di lettrici in tutto il mondo. In questa coinvolgente e fedele rivisitazione di Orgoglio e pregiudizio, finalmente la storia di Darcy ed Elizabeth viene raccontata dal punto di vista di lui.
Per la prima volta abbiamo accesso ai suoi pensieri e sentimenti più intimi, riversati nelle pagine del suo diario, e a tutti quei momenti e quelle situazioni a cui nell'originale si fa solo cenno. All'apparenza freddo e distaccato, Darcy in realtà ha un temperamento passionale: possiamo condividere la sua furia e la sua indignazione nello scoprire il proposito della sorella di fuggire con George Wickham, la sua buona fede nell'adoperarsi per separare l'amico Charles Bingley da Jane Bennet e il suo disgusto nel dover di nuovo aver a che fare con Wickham, che ora insidia proprio la famiglia Bennet.
Ma, sopra ogni altra cosa, attraverso le parole di Darcy ripercorriamo la sua storia d'amore con Elizabeth in tutte le sue sfumature, dall'iniziale ostilità all'irresistibile attrazione, dal conflitto interiore fino all'indimenticabile lieto fine.

Il diario di Mr. Darcy è un rispettoso omaggio al capolavoro di Jane Austen, e un'occasione imperdibile per rivivere ancora una volta le emozioni e le atmosfere che ha saputo creare.

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Giudizio personale: 4/5

domenica 12 aprile 2015

Only a heartbeat away

Autrice: P.O. Dixon

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Only a heartbeat away è una variation - dal titolo molto bello - di Orgoglio e Pregiudizio, in cui Elizabeth non si è recata al ballo di Meryton e quindi non ha conosciuto Darcy (che, di conseguenza, non l'ha offesa con il famoso: "Passabile, ma non abbastanza bella da tentarmi".), ma è un'affezionata amica di Georgiana, conosciuta durante la visita a Pemberley avvenuta prima dell'inizio della storia.

Oltre a ciò, a ben guardare, non vi sono moltissime variazioni rispetto alla storia originale, ma questo non depone a svantaggio del romanzo, in quanto molto spesso, leggendo, ho pensato che le cose avrebbero potuto svolgersi anche in quel modo.

Pur non avendo fatto la conoscenza diretta di Darcy, infatti, Elizabeth ne ha comunque una cattiva opinione, influenzata, in questo, dai racconti di Wickham e dai pareri unanimi degli abitanti di Meryton.
Vi sono comunque alcune aggiunte, come la partecipazione di Elizabeth alla season londinese, una certa propensione a fare da matchmaker di Georgiana, ed un viaggio insieme in carrozza per Darcy e Lizzy.

In questa variation, inoltre, Mr Bennet si è accordato da anni con un suo vecchio e caro amico affinché una della sue figlie sposasse il figlio di questi, Mr Caseman. Al gentiluomo è riservato davvero poco spazio nella storia (mi sarebbe piaciuto che ne avesse avuto di più). Essendo Jane e Bingley innamorati, tutti danno per scontato che la futura Mrs Caseman sarà Elizabeth, che è quindi molto preoccupata per il proprio futuro, e spera di riuscire a conoscere un uomo di cui possa innamorarsi prima che sia troppo tardi, arrivando persino a redigere una lista di "papabili" gentiluomini. Ho trovato questa idea molto interessante, ed è anche un argomento che fa riflettere sulla condizione delle donne nel XIX secolo.

Alcune scene sembrano palesemente ispirate al film Orgoglio e Pregiudizio del 2005, ma ciò, per quanto mi riguarda, non mi ha dato per nulla fastidio (inoltre, l'aver immaginato i personaggi con i volti degli attori della serie tv BBC del 1980, che avevo appena terminato di guardare, ha contribuito a tenere il più lontano possibile qualunque altro adattamento dalla mia mente). A questo proposito, c'è una scena in carrozza in cui Bingley si esercita con Darcy su come parlare a Jane quando finalmente la rivedrà, e l'ho trovata divertentissima!

Ho anche apprezzato il fatto che l'autrice abbia saputo trasmettere la tensione e la passione tra i due protagonisti utilizzando solo sguardi e parole, e che abbia inserito una scena in cui Mrs Bennet difende strenuamente Elizabeth. Non è raro, infatti, che le variation descrivano la donna come portatrice di sentimenti molto negativi nei confronti di Lizzy, facendole adottare dei comportamenti che ritengo estremi. Pur avendo una spiccata preferenza per Lydia, ho sempre creduto, infatti, che la donna amasse profondamente tutte le sue figlie, e non avrebbe mai fatto loro alcun male, almeno consapevolmente (ricordiamo, infatti, che dice al marito: "Se io volessi giudicare malamente i figli di qualcuno, non sarebbero mai i miei".).

Unico elemento che non mi è piaciuto, il fatto che l'autrice abbia descritto Mr Collins non solo come un uomo ridicolo e sgradevole, ma violento. Anche questo, la povera Charlotte, davvero non lo meritava.

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Trama: Long before they meet, Miss Elizabeth Bennet entertains notions of Mr. Darcy as being good-natured, compassionate, and exceedingly handsome. Indeed, everything a gentleman ought to be.

In light of the ardent disdain that he incites in her family and friends at the Meryton assembly, reconciling her favorable impression of him proves deeply unsettling. Hence she goes about making out his true nature.

Boasting to the gentleman of an acquaintance with his worst enemy hardly recommends her to him.

Tempestuous sparks promise to ignite into passionate flames as Darcy and Elizabeth endeavor to sketch each other’s character.

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Giudizio personale: 4/5

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Della stessa autrice:
- Still a young man: Darcy is in love
- Almost persuaded: Miss Mary King

lunedì 6 aprile 2015

Sotto un sole nero

Autore: Ivano Mingotti

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[attenzione: SPOILER]

Sotto un sole nero è un romanzo distopico in cui l'autore immagina che il mondo sia rigidamente e crudelmente controllato dall'Ordine, al cui vertice troviamo il Ductor.
Il cielo, e con esso il sole, sono stati oscurati da una sorta di cupola, così come appaiono ormai senza alcuna luce i giorni dei cittadini costretti a piegarsi alle rigide regole della dittatura, alle sue parate, agli abusi degli uomini del suo esercito, a cui nessuno sembra potersi mai ribellare. 
Da cui nessuno viene protetto.

Ciò che in primis colpisce di questo romanzo è sicuramente lo stile: a metà tra prosa e poesia, inizialmente mi è piaciuto molto e mi ha affascinato, ma poi l'ho trovato troppo ripetitivo e ridondante. Benché spesso riesca a creare il ritmo adatto agli avvenimenti- incalzante, frustrante, doloroso -, per lo più lo spezza, rendendo la lettura meno piacevole di quella che avrebbe potuto essere, e non permettendomi di immergermi appieno nella storia. In particolare nella parte iniziale e in quella finale del libro vi sono davvero molte ripetizioni, che rendono un po' esasperante andare avanti con la lettura, soprattutto per gli episodi più lunghi, come quello della madre dei tre ragazzi o quello dell'alieno.

Per quanto riguarda la storia vera e propria, benché la descrizione del libro parli di "un presente alternativo", ho apprezzato il fatto che l'autore non abbia dato alcun indizio sul tempo della storia, che infatti potrebbe avere luogo nel passato, nel presente, o nel futuro.
Alcuni episodi mi sono piaciuti molto, come il primo, ed altri sono stati molto toccanti. Se infatti dovessi valutare questo romanzo solo in base ai sentimenti che ha saputo suscitare in me - rabbia, tristezza, senso d'ingiustizia -, gli darei il massimo. In particolare, gli episodi di violenza sulle donne mi hanno turbato molto.

[SPOILER] L'arrivo finale degli alieni è stato una sorpresa, forse a significare che in una situazione del genere, ormai, l'uomo ha perso qualsiasi capacità di salvare se stesso e i suoi simili. Ma questi liberatori extraterrestri porteranno davvero davvero la pace e la giustizia, o si riveleranno solo degli oppressori dall'aspetto fisico diverso?
Significativa anche la fine del Ductor - che incontriamo solo nella sua ora più buia -: una morte somministrata da qualcuno a cui non interessa né l'ordine pubblico, la libertà o la giustizia, ma solo il piacere di togliere la vita ad un'altra persona.

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Trama: In un presente alternativo, un governo totalitario sembra gestire la vita dell'intera popolazione umana. I "cittadini" vivono in un regime di terrore e di ferree regole dettate dal Ductor. Apparentemente salvatore della specie, dopo il disastro ecologico, il Ductor "protegge" il popolo sotto un sole nero, nel silenzio e nell'alienazione in cui sono ridotti, sotto un regime che marcia per le strade "Per la pace. Per la quiete. Per il sangue dei nemici". Ma un'ulteriore minaccia da parte di invasori esterni sembra minare questo equilibrio. Nove vite si intrecciano, ci raccontano e ci conducono verso un epilogo inaspettato.

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Giudizio personale: 3/5

giovedì 2 aprile 2015

L'amore bugiardo

Autrice: Gillian Flynn
Titolo originale: Gone girl

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[attenzione: SPOILER]

L'amore bugiardo è un romanzo che, pur non raccontando una storia originalissima, ha saputo tenermi incollata alle pagine sino alla fine.

Nocciolo della storia è la scomparsa di una giovane donna, Amy, nel giorno del suo quinto anniversario di matrimonio.
Il racconto è diviso in tre parti: "Dove il ragazzo perde la ragazza", "Dove il ragazzo cerca la ragazza" e "Dove il ragazzo si riprende la ragazza (o viceversa)".

Nella prima, il racconto si presenta su due binari, non paralleli (come invece avrebbe potuto essere prevedibile): a capitoli alterni, a parlare sono Nick, il marito, a partire dal giorno della scomparsa, ed Amy, la moglie, attraverso un diario ritrovato dalla polizia durante le indagini. Subito colpisce il fatto che nessuno dei due protagonisti riesca a suscitare simpatia: Nick è un bugiardo compulsivo ed Amy appare subito come una ragazzina ricca e viziata a cui non si può dire di no. Non stupisce, quindi, che alcuni eventi raccontati nel diario e che la vedono nelle vesti di vittima del marito puzzino di bugia: si scopre presto, infatti, che Amy ha architettato tutto da tempo, con la pazienza e  l'abilità di una mente perversa, geniale e vendicativa.

Nella seconda parte, infatti, mentre lo scenario per Nick non cambia, seguiamo Amy nella sua vita da scomparsa/forse morta/probabilmente assassinata dal marito. Possiamo così entrare nei suoi pensieri, conoscere le motivazioni del suo diabolico piano e vederlo rovinosamente fallire. Ma un cervello come quello di Amy si muove più velocemente degli altri, e la donna riuscirà a girare a proprio favore anche una situazione apparentemente senza via d'uscita.

La terza parte è la più breve, ed in essa vediamo il ricongiungimento dei coniugi a causa di una perversa interdipendenza che a primo acchito può lasciare basiti.

Tuttavia la scrittrice ha costruito così bene questi personaggi, che si arriva a comprenderli, a penetrare in quella sorta di follia che li unisce (e che appare a tratti terribilmente realistica) e può renderli odiosi e sicuramente non fa la loro felicità, ma che è l'unica cosa che riesca a farli vivere.
L'uno, senza l'altra (e viceversa) non può esistere.
Anche se il loro è un amore bugiardo.

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Qui le citazioni dal romanzo

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Trama: Amy e Nick si incontrano in una gelida sera di gennaio. Uno scambio di sguardi ed è subito amore. Qualche anno dopo però tutto è cambiato: da Brooklyn sono finiti a North Carthage, Missouri e da giovani professionisti in carriera ora sono disoccupati alla deriva. Finché, la mattina del loro quinto anniversario, Amy scompare. Che fine ha fatto? Che segreto nasconde il diario che teneva con tanta cura? E chi è davvero Nick Dunne?

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Giudizio personale: 5/5

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Nel 2014 L'amore bugiardo è comparso sul grande schermo per la regia di David Fincher e la sceneggiatura della stessa autrice del romanzo, Gillian Flynn, che ne ha fatto - fortunatamente - una sorta di copia carbone del libro.

E' stata proprio la pubblicità ruotante attorno al film che ha destato in me la curiosità di leggere il romanzo.


I protagonisti sono Ben Affleck e Rosamund Pike, che svettano su tutti gli altri, ridotti quasi al ruolo di mere comparse nel dramma del loro (finto) perfetto matrimonio in frantumi.
L'attore rende bene l'apatico marito che si ritrova a fare i conti con una moglie vendicativa e diabolica e molto più intelligente di lui, ma mi ha suscitato meno irritazione del suo corrispondente cartaceo.
Rosamund Pike, invece, mi è sembrata perfetta per il ruolo di Amy (per il quale erano state prese in considerazione anche Charlize Theron, Rooney Mara e Olivia Wilde): può avere un aspetto molto dolce, ma assumere subito dopo l'espressione credibile di una donna estremamente vendicativa e piuttosto disturbata.


Il film mi è piaciuto molto proprio per la sua aderenza al romanzo: non volevo un finale diverso, né che qualcuna delle caratteristiche della storia originale andasse perduta. Nella pellicola troviamo infatti l'apparente perfezione dei primi tempi della relazione dei due protagonisti, entrambi impegnati a recitare la parte del coniuge perfetto; la crisi economica che li mette di fronte alla realtà; l'insoddisfazione; il risentimento; il bisogno quasi vitale, da parte di Amy, di assumere il controllo; il matrimonio da favola che è tale solo agli occhi degli altri.

Benché possa essere naturalmente guardato senza conoscere il romanzo della Flynn, ne consiglio comunque la lettura, per comprendere ancora meglio "l'amore bugiardo" alla base del rapporto malato tra Amy e Nick.