Disegnatrice: Yumiko Igarashi
Titolo originale: The sword of Paros
Lingua: italiano
Genere: manga
Volume: 2 di 2
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Dopo aver apprezzato, ad una rilettura, il primo volume de La spada di Paros, mi sono avvicinata con una certa curiosità ed elevate aspettative a questo secondo, conclusivo atto della storia di Erminia e del suo regno.
Purtroppo, però, la trama lascia molto a desiderare. Gran parte di essa è dedicata al torneo, espediente quanto meno discutibile, se non del tutto stupido, escogitato dalla principessa al fine di evitare quello che sembra invece inevitabile, ovvero il suo matrimonio. Ho apprezzato, però il colpo di scena,
benché prevedibile, come molte delle vicende narrate. E' questo, però, probabilmente, voluto, per fare della storia un classico in cui si incastona un tema principale piuttosto importante - l'impossibilità di Erminia di sentirsi una donna -, nonché un omaggio ad altre opere più famose: il Milione per lo stesso espediente del torneo, Lady Oscar soprattutto per il personaggio di Julius, che ricalca molto André, la principessa Zaffiro per i due cuori, maschile e femminile di Erminia, e chissà quante altre di cui non sono a conoscenza o che non ho notato.
La storia, purtroppo, alla fine non mi ha soddisfatto: la spada di Paros del titolo non dà alcuna risposta all'interrogativo sul destino del regno, e lo stesso futuro di Erminia e Fiona viene lasciato all'immaginazione.
Parte del mio disappunto è stato però sedato dalla scoperta che La spada di Paros rappresenta una sorta di spin-off, una leggenda antica facente parte dell'universo di Guin saga. Curiosando tra gli eventi della storia principale, si potrebbe pensare che le cose a Paros si siano in qualche modo aggiustate, o semplicemente prendere La spada di Paros per quello che è, una leggenda dai contorni sfumati, ed apprezzarla per il viaggio, piuttosto che per la destinazione finale.
Riguardo ai personaggi, benché la protagonista non cresca durante la vicenda, restando in qualche modo una ragazzina viziata e testarda, e qualche volta anche egoista, non ho potuto fare a meno di stare dalla sua parte per tutto il tempo, per il suo tormento riguardo alla propria identità e per il suo desiderio a prima vista impossibile di viaggiare, vedere il mondo e cercare di essere felice, piuttosto che sacrificare se stessa per un regno che non ha chiesto.
Fiona, l'interesse amoroso di Erminia, che mi sembrava piuttosto insignificante nel primo volume, cresce molto in quest'ultima parte, soprattutto a causa delle proprie disavventure, e riesce perfino a diventare una vera e propria eroina, offuscando la stessa principessa. Riguardo al suo amore sono perplessa: ama davvero Erminia, o la sua è soltanto gratitudine? O ancora, i suoi sentimenti sono dettati dal fatto che la principessa è in realtà qual principino incontrato da bambina, che ha popolato da allora i suoi sogni?
Phaon, il principe di Kauros, è il tipico cattivo dal sorriso sbilenco e un occhio quasi perennemente coperto da un ciuffo di capelli (tratto distintivo dei personaggi negativi nei fumetti degli anni '80), che si rende veramente odioso soprattutto quando interagisce con Erminia.
Julius, il personaggio che ho preferito, come ho già scritto, condivide molto con il personaggio di Andrè, perfino la ferita di cui è vittima, anche se risulta, alla fine, ancora più sfortunato.
Le tavole sono bellissime, ricche di particolari e naturalmente in tipico stile anni '80 (la prima edizione del manga è del 1986), con i personaggi dai grandi occhioni e le capigliature per lo più lunghe e folte. La mangaka è la stessa che ci ha regalato Georgie e Candy Candy, e le due compaiono, insieme ad altri personaggi secondari, in brevi camei.
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La copertina: non mi piace molto. All'interno del manga vi sono innumerevoli tavole in cui Erminia ha un viso molto più bello e fiero. E' anche un peccato che non sia ben visibile la spada di Paros, magistralmente resa sia nelle prime che nelle ultime pagine del volume.
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Terza di copertina: La principessa Erminia della dinastia Paros è una valorosa combattente, e si considera alla pari di qualsiasi altro uomo d'arme del suo regno. Non solo: pur essendo nata femmina, si considera a tutti gli effetti un maschio, per cui non accetta nessun pretendente alla sua mano, cosa che potrebbe portare alla mancanza di un erede al trono per il futuro.
La povera e bellissima Fiona per qualche ragione è convinta che un giorno sposerà un principe: per la precisione, il principe che incontrò da bambina in una stalla, e che la consolò per la perdita dei genitori.
I cammini di Erminia e Fiona sono destinati a incrociarsi, e a diventare il punto cardine attorno a cui l'intero regno di Paros inizierà a ruotare, fra intrighi, tradimenti e una durissima lotta per la sopravvivenza. Sta forse per avverarsi la leggenda secondo la quale chiunque impugni la spada di Paros senza essere destinato a succedere al trono, causerà la rovina del regno stesso?
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Giudizio personale: 3/5
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