lunedì 27 settembre 2010

Emma

Autrice: Jane Austen
Titolo originale: Emma

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La prima volta che lessi Emma, circa 10 anni fa (come si vede dalla scannerizzazione in alto, il mio costosissimo libro non è certo uno degli ultimi stampati), Jane Austen era per me una scrittrice come le altre, e giudicai il libro senza infamia nè gloria; adesso invece l'ho letteralmente amato!

Il personaggio di Emma da molti è ritenuto il più antipatico uscito dalla penna di Jane Austen; in effetti la giovane donna all'inizio ci appare superficiale, orgogliosa, qualche volta presuntuosa o pettegola (soprattutto se c'è da speculare sulla "perfetta" Jane Fairfax), ma nel corso della storia cambia, cresce, matura, senza perdere la sua freschezza, senza disincantarsi, e diviene assolutamente amabile.

Emma è nata ed è cresciuta ad Highbury, che è tutto il suo mondo, signora assoluta di Hartfield e del cuore del padre, l'ipocondriaco ma tenero signor Woodhouse, viziata dalla signorina Taylor, onorata da tutto il villaggio, in primis dalle signora e signorina Bates.
Le tiene testa solo il signor Knightley, il "cavaliere" (knight) di turno, fratello di suo cognato e assiduo visitatore di Highbury, a cui Emma ha rubato il cuore, ed al quale deve, per altro, le spinte ai cambiamenti che la miglioreranno.

Presenti gli elementi "classicamente" austeniani, la società inglese con la sua "urbanità", i balli, la separazione tra classi sociali, lo splendido paesaggio dell'Inghilterra, la condizione subordinata della donna (memorabile il discorso di Emma a Mr. Knightley, quando questi giudica Harriet più stupida di quanto pensasse, per aver rifiutato la proposta di matrimonio di Robert Martin : 

"...un uomo trova sempre inaccettabile che una donna rifiuti un'offerta di matrimonio. Un uomo pensa sempre che una donna debba essere pronta per chiunque la chieda" 

e ancora: 

"Non è una ragazza dotata di particolari talenti, ma [...] è una bella ragazza [...] e fino a che non sia provato che gli uomini [...] si innamorino di menti piene di cultura, anziché di leggiadri faccini, una ragazza graziosa come Harriet ha la certezza di essere ammirata e desiderata [...]. E poi il suo buon carattere non è un merito così trascurabile, dato che vuol dire una autentica, totale dolcezza d'animo e di modi, un'opinione di sé molto modesta, e una grande facilità a trovare simpatici gli altri. Sbaglierei di molto se il vostro sesso, in generale, non ritenesse una tale bellezza e un tale carattere le qualità più grandi che una donna può possedere".).

Amplissima la galleria di personaggi: il viscido signor Elton; il già citato signor Woodhouse; la dolce e riservata Jane (la cui storia d'amore con Frank è quasi un romanzo nel romanzo); la tenera e petulante signorina Bates; l'insopportabile Augusta Elton (forse uno dei personaggi meglio caratterizzati e assolutamente attuale); il signor Weston sempre pronto agli incontri tra amici; il "farfallone" Frank Churchill; l'arrendevole "povera" ex-signorina Taylor; l'ingenua Harriet; il meraviglioso signor Knightley, e naturalmente Emma, "perfetta pur con tutti i suoi difetti".

È questo -ma credo che ormai sia palese- un libro di cui non mi stancherei mai di parlare e di tessere le lodi, e che ricomincerei a leggere anche subito!

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Quarta di copertina: E' la storia di Emma Woodhouse, affascinante figura di donna che ha ispirato il recente film di successo. Ereditiera bella e un po' viziata, giovane e sola, narcisista e intelligente, Emma, pur ritenendo di non doversi sposare, trascorre il suo tempo cercando di combinare matrimoni tra amici e conoscenti. In questo scenario, solo apparentemente tradizionale, si innesta una serie di fraintendimenti tra la protagonista e gli altri personaggi, quasi una "commedia degli equivoci" che costituisce il motore principale dell'intreccio.
L'eroina austiniana scambia la realtà con la propria immaginazione manifestando, quasi fosse un Don Chisciotte al femminile, una moderna difficoltà comunicativa con gli altri. Alla fine, Emma si rivela una satira divertente e spietata di ogni pretesa di razionalità assoluta.

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Giudizio personale: 5/5

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E' del 2009 una trasposizione per la tv di Emma, ennesimo gioiello della BBC, in quattro episodi. Purtroppo la serie non è stata doppiata in italiano, ma è facilmente reperibile una versione sottotitolata dalle "Italian Romance addict", che hanno fatto un ottimo lavoro, basti ricordare la sciarada di Mr. Elton, tradotta in modo che avesse senso in italiano, e che la soluzione fosse comunque "Corteggiare" (cosa che invece non è stata fatta nella versione con la Paltrow).

È questa sicuramente la trasposizione che preferisco; il fatto che ci siano più episodi permette di rendere la storia così come ce l'ha narrata Jane Austen, e spesso sembra proprio di leggere il libro!

Romola Garai è perfetta nel ruolo di Emma, è carina, fresca, recita benissimo, e ci permette di amare la protagonista così come accade nel romanzo; Jonny Lee Miller/Mr. Nightley è (davvero) molto piacevole, ed in generale tutti gli attori sembrano essere nati per interpretare il personaggio che è stato loro assegnato (la signorina Bates; Jane; i Weston; gli Elton; Harriet; il signor Woodhouse...).

Ne consiglio la visione anche a chi non ha mai letto il libro!



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Il ballo al Corona [Spoiler]

Nella prima scena, il signor Elton umilia Harriet rifiutandosi di ballare con lei, ma il torto viene repentinamente riparato dal signor Knightley, il che rende felice Emma; nella seconda, la stessa Emma ringrazia il signor Knightley per quello che ha fatto per la sua amica, e i due ballano insieme. 



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È del 1996 una versione con Kate Beckinsale, anch'essa disponibile solo con sottotitoli in italiano. Il film è molto ben fatto, la protagonista è carina, anche se non corrisponde all'idea che mi ero fatta di Emma fisicamente (de gustibus...); il signor Knightley è parecchio maturo, il che probabilmente lo avvicina di più al personaggio austeniano, ma indubbiamente lo rende meno affascinante agli occhi dello spettatore contemporaneo.


Mi è molto piaciuto il modo di rendere la storia di Jane e Frank, a cui è stato dato ampio spazio, e che è stata indagata a fondo (ecco scoperto perché Frank ha impiegato così tanto tempo ad aggiustare gli occhiali della signora Bates...), ed anche il finale, che lascia presagire che l'amicizia tra Emma ed Harriet continuerà, nonostante questa abbia sposato Robert Martin (nel romanzoo si dice che le due si sarebbero viste sempre meno, il che, credo, sarebbe risultato logico all'epoca, ma che oggi lascia un po' d'amaro in bocca).

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Sempre del 1996, il film più conosciuto, ma ahimè, anche il più brutto (non me ne vogliano gli estimatori della pellicola).
La protagonista questa volta è Gwynet Paltrow, il signor Knightley è Geremy Northam, ed un giovanissimo ed irriconoscibile Ewan McGregor interpreta Frank Churchill.



C'è da dire che la fotografia è molto bella, ma i tempi ristretti del film non permettono alla storia di svilupparsi a dovere (cosa che invece accade nel precedente, con la Beckinsale). 

Per niente visibile, purtroppo, il cambiamento di Emma; è una ragazza superficiale e snob all'inizio (e antipatica, questa volta bisogna dirlo) e tale rimane fino alla fine, tanto che anche il suo amore per Mr. Knightley pare essere il capriccio di una ragazzina viziata.

Alcuni personaggi sembrano delle caricature, come Harriet e la signorina Bates; e Jane, che dovrebbe essere dolce e riservata, sembra invece una pantera.
La storia della stessa Jane si fonde a volte con quella della signorina Bates (vedi la reazione di questa dopo la gita a Box Hill), e l'intreccio riguardante la giovane Fairfax e Frank Churchill è appena abbozzato.


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