Titolo originale: The evolution of Jane
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Ciò che a suo tempo mi ha spinto a comprare questo libro sono state le prime frasi che vi ho letto: " Avete mai perso un'amica? E' una delle esperienze più tristi e sconcertanti che vi possano capitare. Nessuno vi mostra comprensione, a meno che la vostra amica non sia morta. Ma questo non era il mio caso ".
Pensavo dunque si trattasse della storia di un'amicizia finita, perduta, di qualcosa di delicato, o complicato, o commovente, ad ogni modo, interessante.
Ed invece mi sono ritrovata con un libro piuttosto noioso, una protagonista egocentrica e irritante, una storia familiare che non riesce a coinvolgere il lettore.
Unica nota positiva, le descrizioni delle Galàpagos.
Ma se avessi voluto un libro di viaggio avrei letto dell'altro.
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Retrocopertina: Jane Barlow Schwartz è ossessionata da una domanda: perchè Martha ha smesso di essere la sua più cara amica? Era la sua confidente, il suo idolo, la sua anima. Poi, impercettibilmente, questo sentimento, minato da sottili incomprensioni, si è dissolto, senza che Jane abbia potuto comprenderne la ragione. Per un curioso gioco del destino le due amiche si incontrano di nuovo durante un viaggio alle Galàpagos.
Qui, nell'Eden incontaminato che ispirò Darwin, quasi evocando un rapporto tra evoluzione della specie e dei sentimenti, Jane cercherà di ripercorrere la storia del legame che ha segnato la sua giovinezza per scoprire il perchè di un abbandono tanto doloroso.
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Giudizio personale: 2/5
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