sabato 5 novembre 2011

La valle delle rose

Autore: Lucien Bodard
Titolo originale: La valleé des roses

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Yi è una giovane ragazza cinese il cui mito è l'imperatrice Wu-cei, vissuta secoli prima e macchiatasi di innumerevoli atrocità.
Quando l'Imperatrice madre indice un "concorso" al fine di scegliere una moglie e trenta concubine per il figlio Imperatore, Hieng-Fong, Yi è sicura che il suo destino sarà quello di signora e padrona della vita di milioni di cinesi, anche se questo significherà abbandonare per sempre l'uomo che la ama e che avrebbe dovuto sposarla.
"La valle delle rose" del titolo è la parte del suo corpo con cui Yi è convinta di poter scalzare l'Imperatrice consorte e dare un nuovo Figlio del Cielo alla Cina, divenendo in tal modo la nuova Imperatrice madre.
Ma la ragazza non sa che Hieng-Fong è un pederasta che detesta le donne e passa tutte le sue giornate in compagnia dei favoriti, che lo ubriacano di piacere e di alcol al fine di accorciargli la vita e prendere il suo posto.
L'obiettivo di Yi sembra diventare così quasi impossibile, ma la scaltra concubina non ha intenzione di darsi per vinta, ed è pronta a servirsi di qualsiasi astuzia e a subire ogni umiliazione pur di regnare sulla Cina...

La valle delle rose ci apre le porte della Città Proibita, e ci mostra la Cina del XIX secolo con i suoi valori, le atrocità, gli usi e i costumi.
La storia è molto romanzata e interessante, ma subisce due brusche battute d'arresto durante i mesi che Yi passa chiusa nel padiglione in attesa che l'Imperatore la faccia chiamare, e nella seconda parte, in cui i personaggi che hanno animato la prima sembrano sparire, per far posto agli eserciti francese ed inglese che invadono la Cina.
E' questa una parte magnificamente scritta, con un'ironia che accompagna ogni espressione e regge fino alla fine; è interessante che le descrizioni architettoniche, soprattutto quelle riguardanti il Palazzo d'estate, siano qui molto più numerose che nella prima parte, e che paradossalmente trovino la loro ragione d'esistere nella distruzione di ciò che descrivono. Impressionanti le atrocità commesse dagli europei, che però impallidiscono di fronte a quelle dei cinesi, in una sorta di "gara" di malvagità che mette davvero i brividi.
Si rivela questa, tuttavia, una parte troppo lunga, che induce il lettore a chiedersi che fine abbiano fatto Yi e Hieng-Fong, e gli fa tirare un sospiro di sollievo quando la storia torna a focalizzarsi su di loro.
I personaggi sono tutti molto ben costruiti, Yi è bellissima, furba e malvagia; Hieng-Fong uno scherzo della natura che soffoca la propria infelicità nell'ubriachezza, nei piaceri e nelle condanne a morte; Ngan Te-Hai un eunuco che rimpiange la propria virilità e che soffre nel poter amare solo a metà.
E' proprio lui il personaggio più umano del libro, l'unico che mostra di avere dei sentimenti e che agisce per amore, ed è probabilmente solo per lui, che speriamo che, alla fine, la sua gelida ed amata Yi riesca ad uscire indenne dai pericolosi e mortali giochi di potere...

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Giudizio personale: 3/5

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Approfondimenti - L'Imperatrice Tseu-Hi

Il personaggio di Yi, realmente esistito, divenne Imperatrice con il nome di Tseu-Hi, che può avere varie traslitterazioni, come Tzu Hsi, Tz'u-hi e Cixi.
In questo approfondimento manterrò il nome di Tseu-Hi.


Tseu-Hi nacque a Pechino nel 1835 e morì nella Città Proibita nel 1908.
Figlia di un porta insegne imperiale del clan Manciù, alla morte dei genitori la sua educazione fu affidata ad uno zio.
All'età di 15 anni fece parte di un gruppo di donne tra le quali sarebbero state scelte le concubine per l'imperatore cinese Xiangfeng.
Tseu-Hi fu scelta come concubina di rango basso.
Un giorno il suo eunuco personale violò le regole della Città Proibita, e le rivelò che avrebbe potuto fare in modo che l'Imperatore la scegliesse per passare la notte con lei. Tseu-Hi usò così tutta la sua astuzia per entrare nelle grazie del capo eunuco della Città Imperiale, il quale elogiò la bellezza della concubina con l'Imperatore.
Nel 1852 questi la prese come amante, e la tenne presso di sè per tre mesi.
Il 27 aprile 1856, Tseu-Hi diede alla luce un figlio di nome Zaichun, che divenne erede al trono. La concubina divenne così la donna più importante dell'Impero dopo l'Imperatrice consorte. A quest'ultima e agli eunuchi di corte fu affidata l'educazione del bambino, mentre Tseu-Hi divenne consigliere  dell'Imperatore.
Alla morte di questi, la donna divenne Imperatrice vedova insieme all'Imperatrice consorte, e il piccolo Zaichun, di sei anni, fu incoronato Imperatore col nome di Tongzhi.
Nel 1881 l'Imperatrice consorte morì, e Tseu-Hi restò la sola detentrice del potere. Il suo fu chiamato dai contemporanei "regno dietro la tenda", perchè la donna fece installare dietro il trono del Figlio del Cielo -ossia l'Imperatore-, una tenda che le permetteva di vedere senza essere vista, nascondendola, così, mentre dettava il proprio volere all'Imperatore.
Questi lasciava spesso la Città Proibita per andare a divertirsi con le prostitute e fumare oppio; la vita dissoluta e gli eccessi lo portarono alla morte a soli 19 anni, nel 1874. Sua moglie era però incinta, e se avesse messo al mondo un maschio, sarebbe divenuta Imperatrice reggente, scalzando Tseu-Hi.
Questa, allora, con un vero e proprio colpo di stato, fece proclamare imperatore il figlio di sua sorella, Zaitian, di tre anni, che, come il suo predecessore, fu un burattino tra le mani di Tseu-Hi, la quale non riuscì ad accorgersi che la Cina imperiale stava declinando.
Di fronte al desiderio di indipendenza e cambiamenti del nipote ormai cresciuto, Tseu-Hi lo dichiarò incapace di governare, e lo confinò nel suo palazzo, assumendo la reggenza dell'Impero.
Il figlio del suo stretto consigliere fu designato erede al trono.
Per contrastare l'influenza delle potenze straniere, l'Imperatrice appoggiò la rivolta dei Boxer del 1900, ma fu poi costretta a fuggire e, per placare le potenze straniere, ordinò alle truppe imperiali di partecipare alla repressione del movimento.
Zaitian morì nel 1908, probabilmente avvelenato per ordine di Tseu-Hi con uno yogurt all'arsenico.
Il giorno successivo la donna dichiarò nuovo Imperatore il figlio del principe Chun, Puyi -che sarebbe poi stato l'ultimo Figlio del Cielo-.
Il giorno seguente la stessa Tseu-Hi morì.

Fonte:http://fr.wikipedia.org/wiki/Cixi



2 commenti:

L'eclissi ha detto...

mi hanno consigliato questo libro e la tua recensione è veramente utile..
complimenti per il blog,ottime letture! :)

Carmen ha detto...

Grazie mille!
Sono felice che il blog ti piaccia! :)