Autrici: Jane Austen / Joan Aiken
Titolo originale: The Watsons & Emma Watson
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I Watson è il romanzo che Jane Austen decise di non terminare, probabilmente a causa della difficile situazione in cui la scrittrice venne a trovarsi nel periodo della stesura (la malattia e poi la morte del padre, un reddito insufficiente, ripetuti traslochi, la dipendenza dai fratelli più ricchi).
Si tratta, non a caso, di una storia più cupa e triste delle altre, senza la luminosità e la speranza che contraddistinguono gli altri romanzi austeniani, anche se di essi possiamo trovare delle briciole nel frammento incompiuto: c'è una Emma, come nell'omonimo romanzo del 1815; c'è un gruppo di sorelle, come in Orgoglio e Pregiudizio, anche se ben lungi dall'essere unite da sincero affetto, ma divise invece dall'egoismo e dall'invidia; c'è un fratello odioso con una moglie vile e avara, come il Dashwood di Ragione e Sentimento; c'è, infine, una protagonista che torna a casa, in miseria, in un ambiente gretto e quasi del tutto privo di affetto, dopo essere stata allevata da una zia ricca e nobile, come la Fanny di Mansfield Park. Infine, come è tradizione, non manca il ballo di rito, la famiglia più in vista, il potenziale futuro amore della protagonista, impersonato questa volta da Mr Howard.
Il frammento copre poco più di cinquanta pagine, ed in questa edizione viene completato da Emma Watson di Joan Aiken.
Bisogna dire che la diversità dello stile che contraddistingue le due scrittrici è palese sin dai primissimi righi del secondo romanzo.
Questo, però, risulta comunque piacevole, anche se lascia un pò perplessi riguardo ad alcuni punti.
In particolare, mi ha colpito molto la violenta fine che la Aiken riserva a Mrs Blake, sorella di Mr Howard, e al suo bambino, il piccolo Charles. Non credo che Jane Austen avrebbe mai inserito un avvenimento del genere in uno dei suoi romanzi; inoltre mi meraviglia che la storia non abbia seguito i progetti originali di Jane Austen -conosciuti dai posteri grazie al Memoir di James Edward Austen-Leigh-, ma probabilmente la Aiken non voleva su di sé la "responsabilità" di mettersi "nella penna" di Jane Austen, cimentandosi in una storia che avrebbe potuto deludere o spingere troppo al confronto tra le due scrittrici.
Il nuovo personaggio maschile, il Capitano Freemantle, che mi ha subito riportato alla mente il Capitano Benwick di Persuasione, ha il sapore di un abbozzo, ma avrebbe avuto tutto le qualità per risultare un buon personaggio. Un pò affrettato il finale; la storia d'amore tra il Capitano ed Emma è raccontata molto poco, non desta emozioni, e la scelta -nonché il cambiamento- di Mr Howard lascia un pò d'amaro in bocca.
Nonostante ciò, il libro risulta comunque interessante, e piacevole -se non ci si aspetta di ritrovare Jane Austen anche nel seguito-, ed ha il "merito" di essere uno dei pochissimi derivati austeniani tradotti in lingua italiana.
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Retro copertina: I Watson, il romanzo incompiuto di Jane Austen, che i fan della grande scrittrice avrebbero sempre desiderato leggere "sino in fondo", trova finalmente compimento.
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Giudizio personale: 3-4/5
1 commento:
non sapevo che ci fosse questo romanzo incompiuto (ora non più) della Austen...
buona a sapersi!
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