Titolo originale: Duty and desire
Volume: 2 di 3
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Tra dovere e desiderio è il secondo volume della trilogia di Fitzwilliam Darcy, gentiluomo, cominciata con Per orgoglio o per amore, che narra le vicende del più famoso romanzo di Jane Austen, Orgoglio e pregiudizio, dal punto di vista del protagonista maschile.
Il primo volume è molto piacevole e ben scritto, mentre questo successivo lascia molto a desiderare.
Esso copre il periodo di tempo che va dal ritorno a Londra di Darcy dall'Hertfordshire, fino alla partenza per Rosings esclusa. Elizabeth è del tutto assente, e la sua mancanza si fa sentire, benché ci siano sempre i fili da ricamo del segnalibro a farne da "surrogato", e le fantasie ad occhi aperti di Darcy che la immagina accanto a sé.
Tuttavia non è questo a fare di Tra dovere e desiderio un libro deludente.
L'inizio è molto lento e spesso noioso, si batte troppo sulla religiosità di Georgiana -probabilmente davvero troppo maturata ed in confidenza col fratello-.
Una boccata d'aria la si ha quando Darcy, deciso a trovare una moglie degna del suo ceto e che gli faccia finalmente dimenticare Lizzy, parte per il castello di Lord Sayre, in cui è riunita una rappresentanza di quella società rispettabile in cui scegliere la futura padrona di Pemberley.
E' interessante come l'autrice traccia i personaggi, mettendone a nudo le debolezze, i vizi, l'ipocrisia, ma poi la storia prende una piega à la Carrie Bebris, i cui romanzi infarciti di elementi gotici e fantasiosi non ho per nulla gradito.
E questo è un peccato, perché il personaggio di Lady Sylvanie, la bella "principessa delle fate" che avrebbe potuto conquistare Darcy, avrebbe potuto essere interessante anche lasciando perdere la magia nera, la "faccenda di tenebre", sacrifici umani -o quasi- e resurrezioni dalla tomba.
Darcy e il suo fido valletto Fletcher si trasformano in una sorta di "investigatori" Regency, correndo tra bui labirinti sotterranei e lottando con dame di compagnia che non sono quello che sembrano.
Consiglierei davvero di saltare a piè pari questo volume, se non fosse che nel successivo vi sono alcuni richiami ai personaggi incontrati nella storia, e alle vicende svoltesi al castello.
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Quarta di copertina: Fitzwilliam Darcy ed Elizabeth Bennet: una delle storie d'amore più romantiche di tutti i tempi, finalmente raccontata dal punto di vista di lui.
"La musica continuava a scorrere sotto le sue dita, fluendo morbida, cercando in lui ogni anfratto da colmare della nostalgia di ciò che soltanto lei avrebbe potuto dargli. -Elizabeth-, alitò a mezza voce, riconoscendo il suo potere. La musica esitò, poi riprese procedendo nell'intima esplorazione delle sue emozioni. Darcy sapeva di essere preda di una magia, come lo era stato a casa di Sir William e dai Lucas durante il ballo di Netherfield. Lo sapeva, e anziché respingerla, l'accoglieva con una gioia che ora vedeva rispecchiarsi uguale negli occhi di lei".
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Giudizio personale: 2/5
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