Autrice: Laurie Viera Rigler
Titolo originale: Confessions of a Jane Austen addict
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Shopping con Jane Austen è un libro davvero molto divertente.
La protagonista, Courtney, americana, si risveglia d'improvviso nei panni - e nel corpo - di Miss Jane Mansfield, inglese. Nel XIX secolo.
La cosa non è di sicuro delle più normali, la situazione si rivela sin da subito disperata, e la nostra protagonista teme per la propria salute mentale, eppure affronta quella strana realtà in modo da strapparci più di un sorriso.
La sua vita - o, meglio, quella di Miss Manfield - non è delle più semplici: la donna, infatti, ha trent'anni, un'età alla quale, nell'Ottocento, si era considerate ormai delle "zitelle" senza speranza, e la madre, una sorta di Mrs Bennet molto meno affettuosa, non perde occasione di ricordarglielo.
Un richiamo ad Orgoglio e Pregiudizio è anche la figura del padre di Jane, molto simile a Mr Bennet, un uomo che ama teneramente la figlia, fa di tutto per evitare la sgradevole moglie, e si rifugia nel suo studio in cui dipinge tele che precorrono i tempi.
Courtney ha sempre adorato i romanzi di Jane Austen, ma, una volta catapultata suo malgrado nella società in cui quei romanzi sono ambientati, si rende conto che essa non è fatta solo di balli, inchini, sguardi innamorati e bei vestiti. Scopre una terribile mancanza d'igiene, osserva le condizioni di vita a cui sono costretti i servi, l'ipocrisia e la cattiveria delle classi più elevate, ma, soprattutto, la colpisce la condizione della donna, che già Jane Austen aveva largamente criticato nelle sue opere. Courtney, infatti, non può uscire da sola, non ha privacy, una sola parola calunniosa potrebbe rovinarle la vita, non può avere altre ambizioni se non quella di sposarsi, e si sente vista solo come potenziale madre e moglie ubbidiente. Tutto ciò la impressiona a tal punto da farle esclamare: "Come ho potuto idealizzare questo mondo?". Una domanda che si pone, seppur indirettamente, anche la protagonista di Definitely not Mr. Darcy, che, come Courtney/Jane, scopre tutto ciò che c'è di negativo sotto la patina di romanticismo attraverso la quale tendiamo a guardare quel periodo.
Sul versante della storia d'amore della protagonista, ammetto che mi sarei aspettata qualcosa di più prevedibile, mentre sono rimasta piacevolmente sorpresa da come si sono svolti gli eventi; mi è sembrata invece fuori contesto la scena nella serra, e non per ciò che accade, ma perché mi ha dato l'impressione di essere saltata fuori da un altro romanzo.
Molto bello il momento in cui Mr Edgeworth "trasfigura" in Wes, quasi da film; noiosa invece la lettera finale di Jane, con una lunghissima spiegazione di cui non si sentiva davvero il bisogno.
Nel romanzo compare in un piccolo "cameo" anche Jane Austen. Pensavo che la cosa non mi sarebbe piaciuta, invece l'autrice è stata molto brava e, soprattutto, ha fatto in modo che la Austen non avesse parte attiva o determinante nella storia raccontata.
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Retro copertina: Los Angeles, XXI secolo. Courtney va pazza per i romanzi di Jane Austen e, quando becca il futuro marito con un'altra, si tuffa per l'ennesima volta tra le pagine di Orgoglio e Pregiudizio, insieme con una robusta dose di vodka.
Gran Bretagna, XIX secolo. Courtney si ritrova in una sontuosa magione inglese, intrappolata nelle vesti di Miss Mansfield, "zitella" trentenne, simile in tutto e per tutto a un'eroina della sua amatissima scrittrice. Una situazione paradossale, che dà vita a un romanzo delizioso, ironico, davvero originale.
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Giudizio personale: 5/5
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