Titolo originale: 1Q84
Volume: 1 di 2
Libri: 1 e 2 di 3 - Aprile-Settembre
---
Ho letto tanti bei libri negli ultimi tempi, ma era molto che non me ne capitava uno magnetico come 1Q84.
Non posso dire che la storia sia bellissima, ma è intrigante, e ti risucchia in un vortice che dura quasi fino alla fine. Sebbene i rapporti tra i due personaggi principali, a cui sono dedicati alternativamente i capitoli, risultino definiti solo al capitolo 13, ed in generale tutta la storia non appaia chiara sin dall'inizio, non si può fare a meno di continuare a leggere, e 700 pagine volano via in un lampo.
Mi piace molto il concetto dell'anno 1Q84 (dove la Q sta per "question mark", ovvero "punto interrogativo") come qualcosa di diverso, ma non parallelo all'anno 1984, e nel quale dover rimanere, una volta capitatici.
I personaggi sono profondissimi; interessanti anche quelli secondari, in primis Tamaru, ma anche Fukaeri, la Signora, Komatsu, Ushikawa.
Molto importante, nella storia, il tema della solitudine, probabilmente il più importante: i due protagonisti sono infatti estremamente soli, la vita di Tengo è molto routinaria e senza scossoni (l'unico ricordo importante della sua vita è così censurato e rinchiuso nei meandri della sua mente, che deve farsi largo prepotentemente da solo provocando all'uomo del malessere fisico), mentre quella di Aomame sembra non avere importanza neppure per lei.
Intuiamo che entrambi avrebbero potuto essere felici, insieme, se solo si fossero cercati, ma, d'altronde, quale adulto dà retta ad una sensazione -seppur la più profonda della sua vita- provata a soli dieci anni?
Molto intensi i momenti di Tengo con il padre alla casa di riposo, e la storia della città dei gatti dà molto da riflettere: abbiamo avuto anche noi la sfortuna di trovarci in un posto in cui ci siamo persi? E siamo riusciti ad uscirne?
Il personaggio di Fukada è invece l'emblema di quanto sia difficile separare il bene dal male, e quanto un uomo che riesce a provocare odio e ripugnanza sia anche capace di suscitare profonda pena.
Più confusione generano i Little People (il cui nome in principio non ha potuto non farmi pensare ai famosi giocattolini per bambini), a quanto pare responsabili di un certo "equilibrio" nel mondo -che si tratti del 1984 o del 1Q84-, esserini misteriosi che per il momento non hanno suscitato le mie simpatie, ma che spero siano approfonditi nel terzo libro.
Il romanzo ha inoltre il merito di metterci a parte di una cultura molto diversa dalla nostra e dalle mille peculiarità, qual è quella giapponese (che trovo sempre un pò troppo maschilista); penso inoltre che sia una scelta azzeccatissima quella di ambientare la storia nel 1984, privando in questo modo i personaggi di tutti gli ausili tecnologici (quante volte ho immaginato Aomame con uno smartphone!) che avrebbero reso loro la vita molto più facile, soprattutto nella ricerca di notizie.
Capolavoro come pochi, 1Q84 vale davvero la pena di essere letto, e mi ha reso entusiasta -e insonne- come non capitava da tempo.
---
Quarta di copertina: Aomame è spietata e fragile. È un killer che in minigonna e tacchi a spillo, con una tecnica micidiale e impalpabile, vendica tutte le donne che subiscono una violenza. Tengo è un ghost writer che deve riscrivere un libro inquietante e pericoloso come una profezia. Entrambi si giocano la vita in una storia che sembra destinata a farli incontrare. Ma quando Aomame, sollevando gli occhi al cielo, vede sorgere una seconda luna, capisce che non potranno condividere neppure la stessa realtà. Mai come in 1Q84 Murakami ha esplorato le nostre ossessioni per dare vita a un mondo così personale, onirico e malinconico. Accolto in Giappone come il suo capolavoro, 1Q84 è un romanzo che contiene universi.
---
Giudizio personale: 5/5
---
Qui le citazioni dal romanzo
---
Dalla pagina Einaudi: 1Q84 è stato accolto, alla sua uscita in Giappone, come il capolavoro di Murakami Haruki e immediatamente elevato a oggetto di un autentico culto, tanto che sono comparsi libri e riviste che provano a indagare i misteri e rispondere agli interrogativi che solleva questo romanzo fluviale, ricco di storie (e storie dentro storie), personaggi, idee.
Un Murakami al suo meglio che riesce come non mai a centrifugare le suggestioni più diverse (dal folklore giapponese all'immaginario manga, dalla fantascienza occidentale alla tradizione letteraria orientale) e a esplorare le nostre ossessioni per dare vita a un mondo del tutto personale, onirico e malinconico, in cui nessuna realtà parallela ripaga per la nostalgia di un'amicizia d'infanzia, per un amore mancato.
---
Approfondimenti - La Sinfonietta di Janacek
Nel taxi che la porterà a quelle scale che conducono all'anno 1Q84, Aomame ascolta la Sinfonietta di Janacek, che farà un pò da "tema musicale" all'intero romanzo.
La prima performance della Sinfonietta, del compositore ceco Leos Janacek, si ebbe a Praga nel 1926.
Essa è dedicata "alle Forze Armate Cecoslovacche", e secondo Janacek avrebbe dovuto essere espressione dell'uomo libero contemporaneo, della sua gioia e bellezza spirituale, della sua forza, del coraggio e della determinazione a combattere per la vittoria.
Fu commissionata dagli organizzatori del Sokol Gymnastic Festival, e la sua durata si aggira intorno ai 20-25 minuti.
Il pezzo è diviso in cinque movimenti:
- I - Allegretto;
- II - Andante;
- III - Moderato;
- IV - Allegretto;
- V - Andante con moto.
Fonte: wikipedia.en
Nessun commento:
Posta un commento