mercoledì 8 ottobre 2014

Revisit Mansfield Park

Autrice: Sarah Ozcandarli
Sottotitolo: How Fanny married Henry

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Probabilmente molti lettori di Mansfield Park - tra cui io stessa - hanno, almeno per un po', tifato per Henry Crawford, e sperato che fosse lui, piuttosto che Edmund Bertram, a conquistare infine il cuore di Fanny.
Forse l'impenitente Don Giovanni sarebbe cambiato sul serio, o forse no, non potremo mai saperlo, anche se, conoscendo il desiderio di Jane Austen di rendere felici tutte le sue eroine, propenderei per la prima ipotesi. Se l'amata autrice inglese avesse fatto prendere a Fanny una scelta diversa, allora la sua unione con Henry credo sarebbe stata molto felice, stimolante, e di sicuro più passionale rispetto a quella con il cugino.

Sarah Ozcandarli nel suo libro Revisit Mansfield Park, regala appunto ad Henry una seconda chance, immaginando che lui e Fanny intraprendano una fitta corrispondenza al fine di conoscersi meglio, e riuscire a confidarsi e raccontarsi cose che non sarebbero mai stati capaci di esprimere di persona.
La forma principalmente epistolare del romanzo lo rende molto fluido, e l'inglese è semplice da comprendere.

Mi piace molto questo Henry che decide, senza alcuna pressione esterna, di cambiare (non è questa poi l'unica forma durevole ed efficace di cambiamento, quella scelta consapevolmente e non imposta da altri?!), per cercare di diventare qualcuno che Fanny possa rispettare ed amare. Significativo, a questo proposito, mi sembra il pensiero di Fanny stessa, che riflette su come Henry pare aver compreso qualcosa che nessuno, nemmeno Edmund, è stato capace di capire: "Tutti loro si aspettavano che Fanny cambiasse - i suoi principi, il suo carattere - per adattarsi all'attaccamento di Mr Crawford nei suoi confronti, ma nella sua lettera Mr Crawford sembrava considerare la possibilità che lui potesse aver bisogno di cambiare, e che lei aveva il diritto di disapprovare qualcosa di lui".
Un bel cambiamento, quindi, ed un bel passo avanti rispetto alla concezione del tempo (pensiamo, ad esempio, che nel romanzo originale Edmund ama Fanny perché, in un certo senso, l'ha plasmata), nonché un atto di coraggio da parte di Henry.

Il Mr Crawfrd della Ozcandarli mi fa pensare a quello, che mi era piaciuto molto, del film del 1999 con Francis O'Connor, quell'uomo innamorato che entra nel tugurio di Portsmouth cantando e recando fiori per la sua Fanny.
Una Fanny che, forse complice la lontananza da Mansfield, riesce a definire anche il rapporto con il cugino, di cui, addirittura, ad un certo punto "dimentica l'infelicità", presa da altre, e più importanti, questioni.

Ritornando all'argomento del cambiamento, mi piace molto il fatto che quello di Henry abbia come conseguenza un cambiamento della stessa Fanny. Ho sempre pensato che l'eroina di Mansfield fosse molto di più che la ragazza timida e timorosa che sembra essere, e in questo romanzo è proprio la scelta di Henry, e la sua considerazione verso la ragazza, a fare in modo che la vera Fanny esca finalmente fuori, come una farfalla dalla sua crisalide.
Un cambiamento è ravvisabile anche in Sir Thomas, che, verso la fine della storia, affronta finalmente i propri errori di padre.

Riguardo agli altri personaggi, credevo che la scelta dell'autrice di far morire uno di loro mi avrebbe disturbato. Penso che Jane Austen non avrebbe mai riservato quella fine a quel personaggio - né lasciato entrare la violenza fisica nei suoi romanzi -, tuttavia l'evento è raccontato in modo da non turbare l'essenza del romanzo (come sembrano invece fare le due dipartite in Emma Watson di Joan Aiken, seguito de I Watson), mentre per il secondo personaggio che lascia la storia avrei preferito una soluzione diversa.

Molto dolce Henry con la sua neosposa (ancora, vedo del coraggio nel suo comportamento: non credo esistessero molti uomini del genere a quei tempi, se non appunto nei romanzi); forse superflua l'ultima lettera di Fanny alla sorella Susan, ma va bene così.

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Trama: It seems everyone at Mansfield Park is blind to Fanny Price's great potential except Henry Crawford, who falls in love with Fanny and wishes to marry her. Despite her uncle's disapproval, Fanny declines Henry's proposal, and her uncle sends Fanny to stay with her own family, in much reduced circumstances, in Portsmouth. Henry visits Fanny there, and asks her advice - should he go to Everingham and work, or to London and play - and Fanny, in this reimagining of Jane Austen's classic, gives her advice and changes everything.

Sembra che chiunque, a Mansfield Park, sia cieco al grande potenziale di Fanny Price, eccetto Henry Crawford, che si innamora di lei e desidera sposarla. Malgrado la disapprovazione di suo zio, Fanny rifiuta la proposta di Henry, e suo zio la manda a stare con la sua famiglia di origine, tra molte ristrettezze, a Portsmouth. Henry fa visita lì a Fanny, e le chiede un consiglio - dovrebbe andare ad Everingham e lavorare, o a Londra e divertirsi  - e Fanny, in questa riscrittura del classico di Jane Austen, dà il suo consiglio e cambia ogni cosa.

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Giudizio personale: 4/5

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