Autore: Philip Pullman
Romanzi compresi: La bussola d'oro, La lama sottile, Il cannocchiale d'ambra
Lingua: italiano
Titolo originale: His dark materials (The golden compass; The subtle knife; The amber spyglass)
Genere: fantasy
Prima pubblicazione: 1995 (The golden compass); 1997 (La lama sottile); 2000 (Il cannocchiale d'ambra)
Queste oscure materie è una trilogia complessa, a tratti noiosa, che forse vuol essere filosofica.
Il capitolo migliore è di sicuro il primo,
La bussola d'oro.
Un mondo che, con le pinze, potrei definire steampunk, un popolo nomade - i gyziani -, orsi corazzati, streghe, rapimenti di bambini, una misteriosa "Polvere", sembrano elementi slegati ed eterogenei, eppure, messi insieme, funzionano meglio di quanto si possa pensare.
La storia impiega un po' ad ingranare, e ci presenta una bambina spensierata, curiosa e monella, Lyra, che si ritrova a vivere un'avventura più grande di lei, di cui, anzi, sarà assoluta protagonista.
In questo strano universo tutte le persone sono dotate di "daimon", animaletti parlanti di sesso opposto a quello del proprietario, che, fino all'adolescenza, possono cambiar forma di continuo, mentre, ad un certo punto, ne assumono una definitiva, che rispecchia le caratteristiche dell'umano. Una bella metafora per parlare delle infinite possibilità di ogni essere che viene al mondo, e la cui personalità, inevitabilmente, tende poi ad assumere caratteristiche peculiari.
E' probabilmente per questo che, come viene scoperto, gli adulti sono ricoperti e circondati da una misteriosa e invisibile sostanza chiamata "Polvere", di cui invece sono sprovvisti i bambini.
Lord Asriel, che Lyra crede suo zio, si reca al Jordan College, in cui vive la piccola, per parlare della propria scoperta e ricevere fondi adeguati. Salvato inaspettatamente proprio dalla bambina, egli è in realtà interessato alla presenza di più mondi e alla possibilità di riuscire a visitarli.
Intanto, molte famiglie sono sconvolte dal rapimento dei propri bambini da quelli che vengono chiamati "gli Ingoiatori". Eppure, gli unici che sembrano attivarsi per risolvere il problema sono i gyziani, popolo nomade e fiero, che parte per un lungo e pericoloso viaggio verso il Nord, aiutato da alcuni clan di streghe e da Iorek Byrnison, re degli orsi detronizzato e caduto nella spirale dell'alcol.
Gyziani, streghe e orsi corazzati sono gli elementi meglio caratterizzati e interessanti dell'intera saga. Mi sono piaciuti i primi, leali, coraggiosi, protettivi e tolleranti. Si mettono in viaggio rischiando le proprie vite per salvare non solo i bambini del proprio gruppo, mentre è sottinteso, ma abbastanza chiaro, che nessun non-gyziano avrebbe mosso un dito per salvare un piccolo nomade.
Interessanti le streghe, di cui mi sarebbe piaciuto sapere ancora di più e leggere di altre avventure.
Belli tutti i capitoli dedicati agli orsi corazzati. Il palazzo reale con il nuovo re mi ha richiamato fortemente alla mente
La fattoria degli animali di Orwell, in cui gli animali cominciano a comportarsi come gli uomini e a desiderare, come loro, il potere, mettendo da parte l'uguaglianza e accogliendo la corruzione e le ingiustizie.
E poi c'è la piccola Lyra, che, pur cresciuta in un'istituzione come il Jordan College, non possiede una vera e propria istruzione, è bravissima a raccontare bugie e, nella sua ingenuità, riesce a conseguire grandi obiettivi.
Le azioni degli Ingoiatori verso i bambini mi ha fatto venire i brividi. Se considerata una metafora di ciò che gli adulti possono fare ai piccoli, è efficace e di grande impatto.
Il successivo capitolo della saga,
La lama sottile, introduce il secondo eroe della storia, Will, proveniente invece dal nostro mondo. Il romanzo è per lo più noioso, ma il nuovo oggetto magico, il coltello che può aprire finestre tra i mondi, è interessante per le infinite possibilità a cui potrebbe andare incontro la storia. Mi è piaciuta la descrizione di Cittagazze, che, forse volutamente, richiama alla mente una generica cittadina italiana, mentre gli Spettri e il popolo fatto ormai solo di bambini echeggiano i racconti di Stephen King.
Il terzo e ultimo capitolo,
Il cannocchiale d'ambra, ha mostrato infine il fianco dell'intera storia. Inutilmente lungo ed eccessivamente noioso, è stata quasi una tortura leggerlo. Il mondo in cui finisce l'ex suora ora ricercatrice Mary Malone, popolato dai mulefa, animali che si spostano su "ruote" che crescono sugli alberi, non funziona. C'è qualcosa di troppo stonato, in esso, che non lo rende affascinante né interessante, così come le figure degli angeli, quasi evanescenti, che però combattono, desiderano possedere le donne, invecchiano. La loro mitologia non sembra per nulla chiara.
Uno dei focus della storia è la guerra di Lord Asriel contro Dio, che in realtà non esiste, ma è "impersonato" proprio da un angelo vecchio e demente, tenuto in vita da Metatron, angelo più giovane che pianifica di accentrare tutto il potere nelle proprie mani, e impedire agli esseri umani la conoscenza e il piacere. E tutta questa grande battaglia, per la quale dobbiamo sorbirci svariate descrizioni di improbabili navicelle, sotterranei, e quant'altro (la bomba guidata dai capelli è veramente ridicola), si conclude all'improvviso, in modo tutt'altro che epico e tutt'altro che emozionante.
Il viaggio dei ragazzini nel mondo della morte è invece interessante, benché triste, ma è alleggerito dalla soluzione che viene scelta per liberare gli spiriti.
Successivamente tutto diviene abbastanza piatto. Padre Gomez, per cui si sprecano pagine e pagine, trova una fine silenziosa che vanifica praticamente tutto ciò che era stato fatto per presentarlo e per costruire un minimo di tensione dovuta alla sua presenza.
E Lyra e Will... davvero due ragazzini troppo giovani che si innamorano e, forse, passano una notte insieme, sono la "chiave" di tutto? E poi, dopo centinaia di pagine di disavventure, perché non trovare una soluzione per evitare loro un'eterna solitudine?
Purtroppo nessuno dei personaggi lascia il segno: la stessa signora Coulter, che avrebbe potuto essere affascinante e interessante, perde a mano a mano di spessore, quello spessore che invece Lord Asriel non ha mai avuto.
Alcune scene, tuttavia, riescono ad essere commoventi, e mi è piaciuto il lessico spesso aulico e molto ricco.
L'impressione è quella di un romanzo che si prende troppo sul serio e che, alla fine, non mantiene nessuna delle sue promesse.
Ancor prima di cominciare la saga, avevo letto del suo essere anti-cristiana. Effettivamente, soprattutto nel terzo capitolo, l'autore si schiera apertamente e chiaramente contro la religione cristiana, colpevole di ogni male del mondo, ma soprattutto di voler evitare agli uomini e alle donne di poter essere liberi e felici, ossessionata com'è dal peccato originale e dalla volontà di reprimere e controllare tutti gli impulsi naturali. Io non credo che un romanzo possa incidere su ciò a cui credo o non credo, quindi trovo personalmente esagerato boicottare il libro (che comunque, indipendentemente dal pensiero di cui si fa portavoce, si boicotta da solo a causa del suo essere poco avvincente) o criticare aspramente l'autore, che è liberissimo di esprimere il proprio pensiero e riversarlo in una storia.
Pur non volendo entrare nel merito della discussione antireligiosa, che risulterebbe troppo lunga e complessa, credo che se l'autore non avesse attaccato così chiaramente una delle religioni più professate al mondo, ma avesse portato avanti un discorso più generale, affermando che i dogmi e gli estremismi diventano prigioni per gli uomini, piuttosto che una fonte di consolazione o crescita spirituale, avrebbe di sicuro evitato la censura di innumerevoli persone che a priori non leggeranno i libri, o che hanno evitato ed eviteranno ai propri figli di farlo (ci sono stati casi di associazioni di genitori che ne hanno chiesto l'eliminazione dalle biblioteche scolastiche), ed avrebbe potuto far comunque riflettere i lettori, lasciando loro la
libertà di crearsi una propria opinione.
--
La copertina: molto bello il colore scelto per lo sfondo, nonché la rappresentazione dell'orso Iorek, uno dei personaggi meglio riusciti.
--
Trama: Lyra, ragazzina impetuosa, appassionata, onestissima e ingenua bugiarda, vive al Jordan College di Oxford. Oxford non è lontana da Londra, e Londra è in Inghilterra. Ma il mondo di Lyra è ben diverso dal nostro.
Oltre l'Oceano c'è l'America, ma lo stato più importante di quel continente si chiama Nuova Francia; giganteschi orsi corazzati regnano sull'Artico; lo studio della natura viene chiamato teologia sperimentale. E soprattutto ogni essere umano ha il suo daimon: un compagno, una parte di sé di sesso opposto al proprio, grazie al quale nessuno deve temere la solitudine.
Nel nostro universo vive Will, orgoglioso, sensibile, leale e coraggioso, ma sfuggente come un gatto: i due ragazzi, provenienti da mondi diversi, si incontrano, si scontrano e diventano amici per la pelle.
Will è in possesso della lama sottile, un misterioso coltello che permette il passaggio tra i mondi. Lyra però è al centro di un'antica profezia delle streghe e la Chiesa ha decretato la sua morte. Will e Lyra sono coscienti di avere un compito importante da svolgere, ma non sanno quale sia: perché la profezia si avveri non dovranno obbedire a un destino predefinito, ma essere liberi di scegliere…
Nelle pagine di Pullman, che si è sempre dichiarato agnostico e contrario alle forme di organizzazione religiosa, rivive sotto forma di contrasto la libertà della ricerca scientifica e l'osservanza di principi immutabili stabiliti dall'alto”.
---
Giudizio personale: 3/5