domenica 15 dicembre 2019

Save me (Webtoon)

                                                           Creatore: LICO

Sottotitolo: The most beautiful moment in life

Lingua: inglese

Genere: webtoon / fantasy

Episodi: 16 + Prologo

Prima pubblicazione: aprile 2019


  • I webtoon sono dei particolari "fumetti" di origine coreana creati appositamente per la fruizione attraverso i cellulari. La loro struttura, caratterizzata da vignette posizionate una sotto l'altra, ne permette un'agevole lettura grazie al semplice scorrimento della pagina verso il basso.

Save me è il primo webtoon che abbia terminato. E' la storia di Seokjin, a cui viene data la possibilità di vivere varie volte lo stesso giorno - l'11 aprile - al fine di salvare i 6 compagni da situazioni più o meno gravi, quando non addirittura mortali. Il suo desiderio è quello di riunirsi di nuovo con loro, e passare una spensierata giornata al mare, come quando erano ragazzi. Non tutto, però, sembra andare per il verso giusto, e la "missione" del protagonista si rivela davvero troppo grande per una sola persona...

Il webtoon è caratterizzato da tavole molto belle, dal tratto nitido; mi è piaciuta la scelta dei colori quasi sempre di una gamma molto limitata, e ho apprezzato soprattutto le vignette con la vista dall'alto.

La storia affronta vari temi, in primis quello dell'amicizia, che si mantiene salda anche quando sembra essersi assopita per anni, e, attraverso le situazioni che si ritrovano a vivere i compagni di Seokjin, tratta la violenza domestica, l'ospedalizzazione forzata, l'ideazione suicidaria.
Il tema del viaggio a ritroso nel tempo al fine di aggiustare le cose o evitare tragedie è sempre affascinante, ed è il motivo per cui ho scelto di leggere Save me, che però non posso definire appassionante o del tutto soddisfacente, anche se bisogna menzionare un riuscito colpo di scena nell'ultimo episodio.
Webtoon carino, ma di sicuro non imperdibile.


Grazie ai commenti agli episodi e alle recensioni su Goodreads, ho scoperto che questo webtoon è ambientato in un universo alternativo in cui i BTS, popolarissimo gruppo musicale coreano famoso anche all'estero, non si è mai formato. Nel video musicale I need u si possono vedere i sette membri della band incarnare proprio i loro alter ego bidimensionali.

  • E' possibile leggere gratuitamente Save me, anche in italiano, sull'app Webtoon o sul sito omonimo

--

La copertina: benché mi piaccia molto il semplice sfondo nero con titolo e sottotitolo che passano da un lieve rosa a un altrettanto lieve azzurro, preferisco la copertina raffigurante i personaggi, che dà l'idea dello stile del disegnatore, nonché del mood della storia, metaforicamente rappresentata dal vetro in frantumi.

--

Trama: Seven boys. Best friends. Their fates intertwined through the good times together, but also the tough times. One will do anything to save them, but can he?

---

Giudizio personale: 3/5

mercoledì 20 novembre 2019

Boots and backpacks


Autrice: K.C. Kahler

Sottotitolo: Pride & Prejudice on the Appalachian Trail, Roughly

Lingua: inglese

Genere: retelling

Prima pubblicazione: novembre 2014



In questo retelling di Orgoglio e pregiudizio i protagonisti Elizabeth e Darcy si avvicinano e si innamorano grazie ad una escursione sui monti Appalachi.
Lei è una giovane donna vivace, dalla mentalità aperta e amante della natura, lui l'erede di un impero finanziario perennemente perseguitato da paparazzi e donne interessate al suo patrimonio.

Il punto forte del romanzo è proprio la lunga e accurata descrizione dell'escursione, che mi ha fatto venir voglia di una bella gita tra i monti, lontana dalla città e dalla tecnologia.
L'autrice, inoltre, inserisce nella storia, tramite riusciti cameo, i personaggi di Marianne Dashwood e del Colonnello Brandon, nonché dei fratelli Thorpe - direttamente da Ragione e sentimento e Northanger Abbey - e lascia poco spazio al corrispettivo di Wickham, cosa che non manco mai di apprezzare.
L'amicizia che viene a crearsi tra i due protagonisti è molto ben descritta e naturale, tuttavia alcuni comportamenti di Darcy, dovuti alla sua attrazione nei confronti di Elizabeth, mi sono sembrati abbastanza inquietanti.

I punti a sfavore, sono, purtroppo, altrettanto numerosi.
Innanzitutto mi sembra abbastanza anacronistico ed irrealistico il fatto che Darcy sia costretto, a causa del testamento lasciato dai genitori - per altro descritti come amorevoli e premurosi -, a sposarsi entro i trent'anni, pena la perdita completa dell'eredità. Quel che è peggio, è che il romanzo si fonda tutto proprio su questa premessa, senza la quale ogni altro evento, come la stessa personalità di Darcy, non avrebbe senso.


Altro elemento che non ho apprezzato è stata la sovrabbondanza di esplicite descrizioni di rapporti sessuali - preceduti da un continuo e seccante focus sul posteriore di Elizabeth -. Non sono contraria a priori ai contenuti maturi in un romanzo, ma qui la storia diventa inutilmente lunga proprio a causa delle numerosissime e particolareggiate scene intime. Ad un certo punto non riuscivo a far altro che roteare gli occhi quando, piuttosto che procedere con la storia, ci si fermava per un'ulteriore descrizione.
Inoltre, mi è sembrato che i problemi di Darcy legati alla persecuzione dei media si siano risolti troppo facilmente.

L'impressione generale, è quella di aver letto una storia simile a quella di quei film per la TV che vengono trasmessi nei sonnacchiosi pomeriggi estivi o durante le festività invernali. Più una buona dose di contenuti maturi.

--

La copertina: mi piace molto. Si focalizza sulla parte migliore della storia, ovvero l'escursione sugli Appalachi.

---

Trama: William Darcy counts down the last few months to his 30th birthday with dread. Orphaned as a child, his parents’ will includes a bizarre clause: Darcy must get married by his 30th birthday in order to inherit the family fortune. To make matters worse, the press knows about this deadline, as do the hordes of women chasing him in the hopes of becoming Mrs. Darcy. His family legacy hangs in the balance, but Darcy has little faith in the fairer sex. Will he find a woman he wants to marry, and quickly?

Elizabeth Bennet is determined to pursue her education and career without letting a man get in the way. When her traveling companion drops out, her planned hike on the Appalachian Trial is jeopardized. She meets the spoiled, snobby William Darcy just when he is desperate to escape the spotlight. No one will suspect that the Prince of Manhattan has gone backpacking! Darcy and Elizabeth form a tenuous partnership and begin a 300-mile journey that will transform them both.

In classic romantic comedy tradition, Boots & Backpacks follows our reluctant partners as they build trust, friendship, and even more. Six weeks together on America’s most famous hiking trail may turn out to be just what these two need!

---

Giudizio personale: 3/5

sabato 9 novembre 2019

Kafka sulla spiaggia - Citazioni


" Ogni volta che vedi ai notiziari immagini di inondazioni [...] pensi: Ecco, dentro di me è esattamente così. "

--

" Le lancette dell'orologio [...] appaiono terribilmente indifferenti. Fingono di essere neutrali, ma so che non sono dalla mia parte. "

--

" Sono libero, penso. Eccomi qui, libero e solo come una nuvola che fluttua nel cielo. "

--

" ... sin da quando era bambino si è sempre sentito ripetere che era stupido, quindi ha pensato che doveva davvero essere stupido. "

--

" Il cuore dei bambini è malleabile e può essere modellato come si vuole. Però una volta deformato e indurito, è difficile che ritorni com'era. Nella maggior parte dei casi, non c'è nulla da fare. "

--

" Il silenzio è una cosa che si ascolta. "

--

" Non è che chiudendo gli occhi si spenga qualcosa. Anzi, se lo fai, quando li riaprirai nel frattempo le cose saranno decisamente peggiorate. Questo è il mondo in cui viviamo [...] Mentre tu tieni gli occhi chiusi e ti tappi le orecchie, il tempo avanza. "

--

" ... se uno volesse confrontarsi seriamente ogni volta con le persone senza immaginazione, non gli basterebbero molte vite... "

--

" Il mio cuore è stregato da quel fantasma. [...] Ed è una sensazione molto forte. Tanto forte da non poterla esprimere a parole [...] Forse quella ragazza non esiste davvero. Ma quello che batte così forte dentro di me, è il mio cuore reale. "

--

" Il mondo sovrannaturale, alla fine, sono le tenebre del nostro spirito. "

--

" ... tu vivi nel mondo reale, respiri l'aria della realtà e pronunci parole reali. Parlare con te mi mantiene ancorato alla realtà. "

--

" Che uno sia tornato per vivere o per morire, le cose da fare ogni giorno sono più o meno le stesse. "

--

" Ciò che è fuori di te è una proiezione di ciò che è dentro di te, e ciò che è dentro di te è una proiezione del mondo esterno. "

--

" Per sapere cosa cerca, per prima cosa ha bisogno di trovarla. "

--

" Ma le cose accadute sono come un piatto che si è rotto in mille pezzi. Per quanto uno possa tentare di incollarne i frammenti, non potrà tornare com'era in origine... "

--

" ... la paura e la rabbia... Non ereditarle e ripeterle. "

--

" Mah, [...], quel che è fatto è fatto. [...] Tutto deve seguire il suo corso. Piuttosto, adesso guarda avanti e fai del tuo meglio. "


mercoledì 30 ottobre 2019

Come il vento tra i mandorli



Autrice: Michelle Cohen Corasanti

Lingua: italiano

Titolo originale: The almond tree

Genere: drammatico / fiction storica

Prima pubblicazione: 2012




Questo romanzo è un continuo pugno nello stomaco.
Comincia con la morte di una bambina, continua con una famiglia costretta a lasciare la propria casa e la propria terra, e prosegue con altre morti e ingiustizie, tanto che, durante i primi capitoli, mi sono chiesta se volessi davvero proseguire con la lettura.
E sono felice di averlo fatto. Perché Come il vento tra i mandorli permette di capire cosa accadde, a partire dagli anni cinquanta del Novecento, tra ebrei e palestinesi, cosa significò per innumerevoli famiglie arabe perdere affetti, ricordi e fonti di sostentamento.
Perché una storia, pur se inventata, può aiutare a comprendere gli eventi molto più di qualche scarno paragrafetto presente sui libri di storia.

Protagonista è Ichmad, che, all'inizio del romanzo, è solo un bambino che vede il proprio mondo devastato da qualcosa che non riesce a spiegarsi, e si ritrova a capo di una famiglia sempre più povera, disperata, e piena di odio e rancore nei confronti degli ebrei. Suo punto di riferimento è il padre, che, seppur ingiustamente arrestato, lo sprona a seguire i suoi sogni e a mettere da parte ogni risentimento ed astio.

Pur se punteggiata da disgrazie - e forse quella di Nora l'autrice avrebbe potuto risparmiargliela - la
vita di Ichmad è quindi votata alla tolleranza, alla speranza e alla volontà di spezzare la catena di odio che soffoca i due popoli.

L'ultima parte della storia, ambientata nel 2009, ci mette di fronte alle condizioni della popolazione della striscia di Gaza, e alla totale mancanza di prospettive e speranze per il futuro dei suoi giovani - per cui l'arco narrativo del nipote di Ichmad è facilmente prevedibile, ma lascia anche il lettore con un gran senso di impotenza -.

Di sicuro uno degli aspetti migliori del romanzo è il rapporto tra Ichmad e il suo insegnante ebreo, che ci mostra come l'amicizia tra popoli diversi possa essere possibile e che in fondo, anche quando tutto sembra irrimediabilmente distrutto, l'umanità è capace di riportare alla luce quella speranza data ormai per scomparsa.

--

La copertina: molto belli i fiori e il contrasto tra il loro colore tenue e quelli più forti degli abiti del bambino.

---

Quarta di copertina: Palestina, metà degli anni cinquanta. Mentre il conflitto arabo-israeliano infiamma, Ichmad, dodici anni, un talento non comune per la matematica e un'ammirazione sconfinata per Albert Einstein, scopre per la prima volta cosa siano la violenza e la paura. La sua famiglia viene costretta dall'esercito israeliano a trasferirsi in un misero fazzoletto di terra rallegrato soltanto da una pianta di mandorlo, unica fonte di sostentamento e ristoro. Ma i problemi non sono finiti: quando il padre di Ichmad viene imprigionato con l'accusa di aver nascosto delle armi, spetta al primogenito prendersi cura della madre e dei fratelli. Ichmad deve trovare un lavoro, e in fretta. Suo unico conforto, il mandorlo in fondo al giardino. Anno dopo anno, ingiustizia dopo ingiustizia, i suoi fratelli soccombono all'odio verso Israele, invece Ichmad lotta per dare un senso a ciò che lo circonda e, grazie alla sua intelligenza matematica, vince una borsa di studio per l'università. Intanto il mandorlo resta lì, in fondo al giardino d'infanzia. Mentre la Storia fa il suo corso. Mentre Ichmad, ormai adulto, riesce a emigrare negli Stati Uniti nonostante l'opposizione della famiglia. Mentre capisce cosa siano l'amore e il lutto, la rabbia e il perdono. E, riappropriandosi delle proprie radici, finalmente ricomincia a sognare.

---

Giudizio personale: 5/5

sabato 5 ottobre 2019

Il campo dell'arcobaleno


Autore: Inio Asano

Titolo originale: 虹ヶ原ホログラフ

Lingua: italiano

Genere: manga / drammatico

Volume: unico

Prima pubblicazione: 2003


Il campo dell'arcobaleno è un manga affascinante, ma anche piuttosto complesso da comprendere, soprattutto se si è a digiuno di mitologia e cultura giapponese.

La storia ruota intorno a Suzuki e alle altre persone che popolano il suo mondo, e che l'autore ci mostra in varie età della vita, in un alternarsi di linee temporali che è una delle caratteristiche più interessanti del manga.

I temi sono decisamente adulti. Asano, infatti, sembra scavare nei recessi più bui dell'animo umano, raccontandoci di omicidi, abusi, stupri, pedofilia e indifferenza, tanto che a volte il viaggio in quel mondo crudele ed estremo - che è comunque il nostro - mi è sembrato troppo pesante da sopportare.

Anche solo accennare alla trama equivarrebbe a spoilerarne degli aspetti, tanto risultano strettamente intrecciati tutti i fili di cui è intessuta la storia. E' possibile, però, dire che si tratta di un racconto sì, crudo, ma anche intriso di saggezza e, inaspettatamente, di speranza.


Tutti i personaggi che popolano il manga sono stati segnati da eventi passati, ma soprattutto dal modo in cui li hanno affrontati, e dalle scelte che hanno compiuto. Alcuni sono cresciuti, cambiati, e hanno cercato di migliorarsi, altri non hanno potuto farlo, altri ancora si sono cristallizzati in una forma mentis che non permette loro di andare avanti, o si sono nascosti dietro cinismo ed ipocrisie. Il messaggio di speranza che l'autore ci lascia è proprio questo: possiamo, in ogni momento, "svegliarci", riprendere in mano la nostra vita e scegliere di superare il nostro passato, perdonandoci, perdonando, o lasciarci fagocitare e immobilizzare da ciò che ci è accaduto.

Il tratto è chiaro e pulito, le tavole non sono mai caotiche, ma ricche di particolari, per cui bisogna fare molta attenzione, e magari, tornare indietro per riguardarne qualcuna, riconoscere dei lineamenti di un volto, un oggetto, capaci, da soli, di far chiarezza su un aspetto della storia.


Consiglio la lettura di questa analisi approfondita e interessante, nonché del tutto chiarificatrice, per godere appieno della storia de Il campo dell'arcobaleno.

--

La copertina: interessante come quelli che, a prima vista, potrebbero sembrare dei fili d'erba del campo del titolo, si rivelano poi dei disordinati scarabocchi su cui volano alcune farfalle.

--

Trama: C'è qualcosa di misterioso nell'infanzia, un legame che sembra non spezzarsi mai, ricordi che fanno male, memorie offuscate, storie di un passato che la mente distorce e, a volte, un'eccessiva fiducia, come se quello che ci è capitato da bambini fosse l'unica verità a cui credere.
E poi ci sono i giochi del destino, che incastra esistenze disperate di uomini e donne che non riescono a volersi bene. E un numero eccezionale di farfalle, avvistamenti spaventosi.
Un manga solo per adulti, che dimostra che il fumetto ha la stessa dignità di qualsiasi altra opera d'arte.
Un volume unico di Inio Asano.

---

Giudizio personale: 4/5

venerdì 27 settembre 2019

Queste oscure materie - La trilogia completa


Autore: Philip Pullman

Romanzi compresi: La bussola d'oro, La lama sottile, Il cannocchiale d'ambra

Lingua: italiano

Titolo originale: His dark materials (The golden compass; The subtle knife; The amber spyglass)

Genere: fantasy

Prima pubblicazione: 1995 (The golden compass); 1997 (La lama sottile); 2000 (Il cannocchiale d'ambra)


Queste oscure materie è una trilogia complessa, a tratti noiosa, che forse vuol essere filosofica.

Il capitolo migliore è di sicuro il primo, La bussola d'oro.
Un mondo che, con le pinze, potrei definire steampunk, un popolo nomade - i gyziani -, orsi corazzati, streghe, rapimenti di bambini, una misteriosa "Polvere", sembrano elementi slegati ed eterogenei, eppure, messi insieme, funzionano meglio di quanto si possa pensare.
La storia impiega un po' ad ingranare, e ci presenta una bambina spensierata, curiosa e monella, Lyra, che si ritrova a vivere un'avventura più grande di lei, di cui, anzi, sarà assoluta protagonista.
In questo strano universo tutte le persone sono dotate di "daimon", animaletti parlanti di sesso opposto a quello del proprietario, che, fino all'adolescenza, possono cambiar forma di continuo, mentre, ad un certo punto, ne assumono una definitiva, che rispecchia le caratteristiche dell'umano. Una bella metafora per parlare delle infinite possibilità di ogni essere che viene al mondo, e la cui personalità, inevitabilmente, tende poi ad assumere caratteristiche peculiari.
E' probabilmente per questo che, come viene scoperto, gli adulti sono ricoperti e circondati da una misteriosa e invisibile sostanza chiamata "Polvere", di cui invece sono sprovvisti i bambini.
Lord Asriel, che Lyra crede suo zio, si reca al Jordan College, in cui vive la piccola, per parlare della propria scoperta e ricevere fondi adeguati. Salvato inaspettatamente proprio dalla bambina, egli è in realtà interessato alla presenza di più mondi e alla possibilità di riuscire a visitarli.
Intanto, molte famiglie sono sconvolte dal rapimento dei propri bambini da quelli che vengono chiamati "gli Ingoiatori". Eppure, gli unici che sembrano attivarsi per risolvere il problema sono i gyziani, popolo nomade e fiero, che parte per un lungo e pericoloso viaggio verso il Nord, aiutato da alcuni clan di streghe e da Iorek Byrnison, re degli orsi detronizzato e caduto nella spirale dell'alcol.


Gyziani, streghe e orsi corazzati sono gli elementi meglio caratterizzati e interessanti dell'intera saga. Mi sono piaciuti i primi, leali, coraggiosi, protettivi e tolleranti. Si mettono in viaggio rischiando le proprie vite per salvare non solo i bambini del proprio gruppo, mentre è sottinteso, ma abbastanza chiaro, che nessun non-gyziano avrebbe mosso un dito per salvare un piccolo nomade.
Interessanti le streghe, di cui mi sarebbe piaciuto sapere ancora di più e leggere di altre avventure.
Belli tutti i capitoli dedicati agli orsi corazzati. Il palazzo reale con il nuovo re mi ha richiamato fortemente alla mente La fattoria degli animali di Orwell, in cui gli animali cominciano a comportarsi come gli uomini e a desiderare, come loro, il potere, mettendo da parte l'uguaglianza e accogliendo la corruzione e le ingiustizie.
E poi c'è la piccola Lyra, che, pur cresciuta in un'istituzione come il Jordan College, non possiede una vera e propria istruzione, è bravissima a raccontare bugie e, nella sua ingenuità, riesce a conseguire grandi obiettivi.
Le azioni degli Ingoiatori verso i bambini mi ha fatto venire i brividi. Se considerata una metafora di ciò che gli adulti possono fare ai piccoli, è efficace e di grande impatto.

Il successivo capitolo della saga, La lama sottile, introduce il secondo eroe della storia, Will, proveniente invece dal nostro mondo. Il romanzo è per lo più noioso, ma il nuovo oggetto magico, il coltello che può aprire finestre tra i mondi, è interessante per le infinite possibilità a cui potrebbe andare incontro la storia. Mi è piaciuta la descrizione di Cittagazze, che, forse volutamente, richiama alla mente una generica cittadina italiana, mentre gli Spettri e il popolo fatto ormai solo di bambini echeggiano i racconti di Stephen King.

Il terzo e ultimo capitolo, Il cannocchiale d'ambra, ha mostrato infine il fianco dell'intera storia. Inutilmente lungo ed eccessivamente noioso, è stata quasi una tortura leggerlo. Il mondo in cui finisce l'ex suora ora ricercatrice Mary Malone, popolato dai mulefa, animali che si spostano su "ruote" che crescono sugli alberi, non funziona. C'è qualcosa di troppo stonato, in esso, che non lo rende affascinante né interessante, così come le figure degli angeli, quasi evanescenti, che però combattono, desiderano possedere le donne, invecchiano. La loro mitologia non sembra per nulla chiara.
Uno dei focus della storia è la guerra di Lord Asriel contro Dio, che in realtà non esiste, ma è "impersonato" proprio da un angelo vecchio e demente, tenuto in vita da Metatron, angelo più giovane che pianifica di accentrare tutto il potere nelle proprie mani, e impedire agli esseri umani la conoscenza e il piacere. E tutta questa grande battaglia, per la quale dobbiamo sorbirci svariate descrizioni di improbabili navicelle, sotterranei, e quant'altro (la bomba guidata dai capelli è veramente ridicola), si conclude all'improvviso, in modo tutt'altro che epico e tutt'altro che emozionante.


Il viaggio dei ragazzini nel mondo della morte è invece interessante, benché triste, ma è alleggerito dalla soluzione che viene scelta per liberare gli spiriti.
Successivamente tutto diviene abbastanza piatto. Padre Gomez, per cui si sprecano pagine e pagine, trova una fine silenziosa che vanifica praticamente tutto ciò che era stato fatto per presentarlo e per costruire un minimo di tensione dovuta alla sua presenza.
E Lyra e Will... davvero due ragazzini troppo giovani che si innamorano e, forse, passano una notte insieme, sono la "chiave" di tutto? E poi, dopo centinaia di pagine di disavventure, perché non trovare una soluzione per evitare loro un'eterna solitudine?
Purtroppo nessuno dei personaggi lascia il segno: la stessa signora Coulter, che avrebbe potuto essere affascinante e interessante, perde a mano a mano di spessore, quello spessore che invece Lord Asriel non ha mai avuto.
Alcune scene, tuttavia, riescono ad essere commoventi, e mi è piaciuto il lessico spesso aulico e molto ricco.

L'impressione è quella di un romanzo che si prende troppo sul serio e che, alla fine, non mantiene nessuna delle sue promesse.


Ancor prima di cominciare la saga, avevo letto del suo essere anti-cristiana. Effettivamente, soprattutto nel terzo capitolo, l'autore si schiera apertamente e chiaramente contro la religione cristiana, colpevole di ogni male del mondo, ma soprattutto di voler evitare agli uomini e alle donne di poter essere liberi e felici, ossessionata com'è dal peccato originale e dalla volontà di reprimere e controllare tutti gli impulsi naturali. Io non credo che un romanzo possa incidere su ciò a cui credo o non credo, quindi trovo personalmente esagerato boicottare il libro (che comunque, indipendentemente dal pensiero di cui si fa portavoce, si boicotta da solo a causa del suo essere poco avvincente) o criticare aspramente l'autore, che è liberissimo di esprimere il proprio pensiero e riversarlo in una storia.
Pur non volendo entrare nel merito della discussione antireligiosa, che risulterebbe troppo lunga e complessa, credo che se l'autore non avesse attaccato così chiaramente una delle religioni più professate al mondo, ma avesse portato avanti un discorso più generale, affermando che i dogmi e gli estremismi diventano prigioni per gli uomini, piuttosto che una fonte di consolazione o crescita spirituale, avrebbe di sicuro evitato la censura di innumerevoli persone che a priori non leggeranno i libri, o che hanno evitato ed eviteranno ai propri figli di farlo (ci sono stati casi di associazioni di genitori che ne hanno chiesto l'eliminazione dalle biblioteche scolastiche), ed avrebbe potuto far comunque riflettere i lettori, lasciando loro la libertà di crearsi una propria opinione.

--

La copertina: molto bello il colore scelto per lo sfondo, nonché la rappresentazione dell'orso Iorek, uno dei personaggi meglio riusciti.

--

Trama: Lyra, ragazzina impetuosa, appassionata, onestissima e ingenua bugiarda, vive al Jordan College di Oxford. Oxford non è lontana da Londra, e Londra è in Inghilterra. Ma il mondo di Lyra è ben diverso dal nostro.
Oltre l'Oceano c'è l'America, ma lo stato più importante di quel continente si chiama Nuova Francia; giganteschi orsi corazzati regnano sull'Artico; lo studio della natura viene chiamato teologia sperimentale. E soprattutto ogni essere umano ha il suo daimon: un compagno, una parte di sé di sesso opposto al proprio, grazie al quale nessuno deve temere la solitudine.
Nel nostro universo vive Will, orgoglioso, sensibile, leale e coraggioso, ma sfuggente come un gatto: i due ragazzi, provenienti da mondi diversi, si incontrano, si scontrano e diventano amici per la pelle.
Will è in possesso della lama sottile, un misterioso coltello che permette il passaggio tra i mondi. Lyra però è al centro di un'antica profezia delle streghe e la Chiesa ha decretato la sua morte. Will e Lyra sono coscienti di avere un compito importante da svolgere, ma non sanno quale sia: perché la profezia si avveri non dovranno obbedire a un destino predefinito, ma essere liberi di scegliere…
Nelle pagine di Pullman, che si è sempre dichiarato agnostico e contrario alle forme di organizzazione religiosa, rivive sotto forma di contrasto la libertà della ricerca scientifica e l'osservanza di principi immutabili stabiliti dall'alto”.

---

Giudizio personale: 3/5

domenica 11 agosto 2019

Ardently


Autrice: Caitlin Williams

Sottotitolo: A Pride and Prejudice variation

Lingua: inglese

Genere: retelling

Prima pubblicazione: giugno 2015




Avevo acquistato da tempo questo romanzo, ma aspettavo il momento giusto per godermi il retelling delle vicende di Darcy ed Elizabeth ambientato a Bath, con una storyline che avrebbe seguito da vicino quella di Persuasione.

I richiami all'ultimo romanzo completo della Austen sono effettivamente numerosi, dalla città che fa da sfondo agli eventi, al terzo incomodo che ricorda Mr Elliot, corredato di due sorelle simili ad Henrietta e Louisa, al concetto, soprattutto, di seconda chance.

Sono passati quattro anni dalla disastrosa proposta di Hunsford, e da allora Darcy ed Elizabeth non si sono mai più incontrati. Lui ha nel frattempo sposato la cugina Anne e ne è diventato il vedovo; lei è andata a vivere con la sorella del padre, tale Mrs Mounford, una donna piuttosto ricca che, dopo la morte del marito, trova nella nipote un'amabile e interessante compagnia.

L'incontro tra i protagonisti avviene quindi a Bath, dove i due ritrovano le stesse difficoltà incontrate da Anne e Wentworth in Persuasione...


Purtroppo, probabilmente a causa delle mie alte aspettative, non sono riuscita ad amare questo romanzo come è successo ad altri lettori.
Certo, la storia è stata piacevole, il personaggio di Mrs Mountford si è rivelato simpatico e  sottilmente ironico, e l'autrice ci ha dato anche un - doloroso - assaggio di come sarebbero andate le cose tra Bingley e Jane se l'uomo non fosse mai tornato a Netherfield, ma nulla mi ha conquistato.

Il matrimonio tra Darcy e la cugina Anne è stato per me una novità, in quanto non credo di aver mai letto alcuna variation che lo contemplasse, e mi sarebbe piaciuto sapere qualcosa in più della loro vita insieme. Ho trovato invece irritante il vero, "nobile" motivo dietro le nozze tra i due: il personaggio di Darcy non ha bisogno di ulteriori incensazioni. Avrei preferito che tra i cugini ci fosse stato un "normale" matrimonio combinato, tra un uomo disilluso e con il cuore spezzato e una donna che non aveva mai avuto voce in capitolo nella propria vita. Sarebbe stato più interessante e di più spessore.

--

La copertina: carina ed essenziale, con la declinazione del solo rosso e la foto in bianco e nero sullo sfondo. Mi piace anche più della vecchia cover, a cui avevo finito per affezionarmi.

---

Trama: So much in life depends on chance and sheer luck. How much do we often owe to being in the right place at the right time? 

In Jane Austen's Pride and Prejudice, Elizabeth Bennet plans to visit the Lake District with her uncle and aunt, yet ends up at Pemberley instead, just as, by coincidence, Mr Darcy also arrives home. They meet, understand one another better and all eventually ends well. 

But what if they did not have such luck? What if Elizabeth actually went to the Lake District and was nowhere near Pemberley, and she and Mr Darcy never met again until another four years had gone by? 

Now they are very different people, altered by marriage, time and situation, although, Mr Darcy's failed proposal in the Parsonage at Hunsford still haunts both of them in different ways. 

La vecchia copertina
Elizabeth is a companion to her Aunt, Mrs Mountford, a widow of great standing in society who married exceptionally well and 'Miss Bennet' finds herself accepted in the very best of circles and able to marry whomever she might chose. 

Mr Darcy did his duty by his sickly cousin, Anne de Bourgh, and married her to protect her from the tyrannical force of her mother Lady Catherine. He has come to Bath, however, a widower, with his family, the Fitzwilliams, and his sister, Georgiana. Darcy sees Elizabeth, the woman who rejected him, in the opposite box at the theatre and cannot help falling in love with her all over again. Now though, it seems there are even more hurdles to overcome for them to be together, including Elizabeth's new suitor, the handsome and charming Mr Yorke. 

Mr Darcy is still a little proud, still not able to 'perform to strangers'. Can Elizabeth see past his reserve and awkwardness to the decent man underneath? 

This book is a re-telling of Pride and Prejudice from Chapter 36 onwards (Darcy's failed proposal and the delivering of his letter). 

---

Giudizio personale: 3/5 

mercoledì 24 luglio 2019

Il silenzio dell'onda



Autore: Gianrico Carofiglio

Lingua: italiano

Genere: romanzo

Prima pubblicazione: 2011






Roberto vede uno psichiatra due volte a settimana. E' stato per anni un carabiniere sotto copertura, vivendo gomito a gomito con assassini, ladri e spacciatori, e quella vita, che per un periodo gli  è piaciuta, alla fine lo ha ridotto a pezzi.
Anche Emma si reca dallo stesso medico negli stessi giorni, mentre Giacomo, a soli dodici anni, sente il peso di una richiesta d'aiuto che gli arriva tramite i sogni...

La caratteristica più interessante del Il silenzio dell'onda è sicuramente il modo in cui è narrata la vicenda, affidata quasi del tutto alle pagine di diario di Giacomo e alle sedute psichiatriche del protagonista. Riguardo a quest'ultime, però, c'è da dire che i dialoghi risultano molto forzati, ed i racconti non rendono l'idea dello scorrere dei 50 minuti della visita, dando l'impressione che ne siano trascorsi solo una manciata. Le vicende passate di Roberto sono però interessanti, soprattutto quelle ambientate all'estero.
Le pagine del diario di Giacomo, d'altro canto, purtroppo risultano molto noiose.


Per quanto riguarda il personaggio di Emma, mi è parso poco realistico e ancor meno autentico, anche se nella sua caratterizzazione e soprattutto nel suo modo di esprimersi ho voluto vedere il tentativo dello scrittore di rendere palese il passato da attrice della donna.

Il silenzio dell'onda  è quindi un romanzo dalle ottime premesse e dalla piacevole struttura, che però non è riuscito ad appassionarmi e mi ha dato continuamente l'impressione di qualcosa di finto, fallendo nell'intento di immergermi nella storia, della cui finzione sono stata sempre consapevole.

--

La copertina: belli colori ed immagine scelti.

---

Trama: Da mesi, il lunedì e il giovedì, Roberto Marias attraversa a piedi il centro di Roma per raggiungere lo studio di uno psichiatra. Si siede davanti a lui, e spesso rimane in silenzio. Talvolta i ricordi affiorano. E lo riportano al tempo in cui lui e suo padre affrontavano le onde dell'oceano sulla tavola da surf. Lo riportano agli anni rischiosi del suo lavoro di agente sotto copertura, quando ha conosciuto il cinismo, la corruzione, l'orrore. Fuori, ma anche dentro di sé. Di professione fantasma, ha imparato a ingannare, a tradire, a sparire senza lasciare traccia. Una vita che lo ha ubriacato e travolto. Le parole del dottore, le passeggiate ipnotiche in una Roma che lentamente si svela ai suoi occhi, l'incontro con Emma, come lui danneggiata dall'indicibilità della colpa, gli permettono di tornare in superficie. E quando Giacomo gli chiede aiuto contro i suoi incubi di undicenne, Roberto scopre una strada di riscatto e di rinascita.

---

Giudizio personale: 3/5

domenica 2 giugno 2019

Pentimento


Autore: Cameron Jace

Sottotitolo: An unusual fairytale

Lingua: inglese

Genere: distopico / young adult

Prima pubblicazione: 2014




Il termine "Pentimento" che fa da titolo a questo romanzo, si riferisce ad "un'immagine che sta sotto in un dipinto, che appare quando lo strato superiore dell'opera diviene trasparente con l'andar del tempo". Una sorta di messaggio nascosto, insomma, la verità sotto la menzogna.

Nella storia il concetto viene più volte applicato alla realtà, su cui la protagonista, la diciassettenne Iris, si interroga continuamente.

Ci troviamo in un futuro indefinito, in cui gli esseri umani vivono nei Secondi Stati Uniti, in città fatte completamente d'acciaio in cui è imperante la tecnologia, ma sono assenti piante ed animali, scomparsi a causa di eventi sconosciuti che portarono alla distruzione dei Primi Stati Uniti.
Gli uomini sono ora governati da quelli che vengono chiamati le Bestie, che, in cambio del necessario per vivere e sopravvivere, richiedono piuttosto frequentemente una ragazza diciassettenne, che, allora chiamata la Sposa, viene fatta salire su una navicella spaziale e portata via per sempre.
Iris sembra una delle pochissime persone a non accettare tale imposizione, a chiedersi chi siano e come siano fatte le Bestie, cosa accada alle Spose, e cose sia successo davvero in passato, quando sulla terra cresceva ancora l'erba e i cani erano essere viventi e non freddi robot.
Sua migliore amica è Zoe, che cerca continuamente di coprirla e tirarla fuori dai guai, mentre Colton è il ragazzo di cui è infatuata da tempo, che fa parte dell'élite e sembra inarrivabile.
Le cose però cambiano quando il ragazzo finalmente nota Iris, si interessa a lei e al pentimento, e qualcosa di inaspettato accade...


Pentimento è un romanzo distopico adolescenziale, non proprio il mio genere, ma, essendo presentato anche come un retelling de La Bella e la Bestia, ha risvegliato la mia curiosità.

L'idea alla base della storia è interessante, peccato però che venga svelata solo a circa metà del libro, dopo una prima parte non proprio coinvolgente, ma, anzi, spesso tanto noiosa da avermi fatto pensare di mollare la lettura.
Ho però voluto vedere questa rivelazione tardiva come una sorta di pentimento, temporaneamente coperto dagli eventi della prima metà del romanzo. E se questa era anche l'idea dell'autore, c'è da ammetterne l'originalità.

Rispetto ai prequel dei Grimm diaries, dello stesso Jace, in cui sembrava imperare una gran confusione a dispetto delle buone idee di base, in Pentimento ho trovato una maggiore organicità, e qualche volta mi è sembrato che lo scrittore sia riuscito a rendere piuttosto bene alcune caratteristiche degli adolescenti.
Purtroppo, però, spesso i dialoghi risultano innaturali e forzati, e talvolta avrei preferito che fossero sostituiti dalla voce narrante, come quando Andre spiega la verità a Zoe.

Riguardo al finale, non sono del tutto soddisfatta, e non perché sia aperto. Mi sarebbe piaciuto se non ci fosse stata quell'ultima scena di Colton, e quindi grazie all'intelligenza di Iris i due avrebbero potuto presto ritrovarsi, o se la storia tra i due ragazzi fosse rimasta solo un'infatuazione, e allora avrebbe potuto esserci tranquillamente un futuro tra la protagonista ed Andre.
Ad ogni modo, terminando in tal modo la storia, direi che non si tratta affatto di un retelling de La Bella e la Bestia. Se ci fosse stato un sequel, forse.
Non basta chiamare un personaggio Beast e un altro Beauty, per affermare di aver scritto una nuova versione di una delle più belle fiabe mai raccontate.

--

La copertina: mi piace molto. E' suggestiva, rende bene l'idea dell'ignoto a cui vanno incontro le ragazze, e il paesaggio sullo sfondo fa pensare a un mondo distrutto da qualcosa di catastrofico. Tuttavia, l'immagine della fanciulla avrebbe potuto essere scontornata meglio.

---

Quarta di copertina: The day Iris Beaumont turns seventeen, she is threatened to be taken by the Beasts, the rulers of the new America. After the destruction of the world, the Beasts provide citizens with whatever they need in exchange for the one teenage girl they enslave every week. They call them the Brides, and they never comes back. Iris isn’t the worrying type though; she’s been defying the system since she was ten and never cared for the Beast’s rules. Then she meets Colton Ray, who is not like any other boy she’s ever seen. His confidence and dominance are otherworldly she can’t rationalize the attraction she feels for him. Colton had one slight problem though. It’s rumored he is one of the Beast, and Iris could be the next on the Beast’s list.

---

Giudizio personale: 3/5

venerdì 5 aprile 2019

Il manicomio dei bambini


Autore: Alberto Gaino

Sottotitolo: Storie di istituzionalizzazione

Lingua: italiano

Genere: saggio

Prima pubblicazione: 2017




Rinchiudere dei bambini in manicomio perché poveri o con alterazioni dello sviluppo sembra la trama di un romanzo distopico, eppure è ciò che è successo per anni e anni in Italia, fino a quando la legge Basaglia non ha messo la parola fine ad una pratica crudele ed insensata.

Alberto Gaino ci propone una attenta e lucida disamina di quella che era la situazione manicomiale soprattutto in Piemonte, soffermandosi dapprima sugli adulti e poi focalizzandosi sui bambini e sugli adolescenti, in particolari quelli che ebbero la sfortuna di ritrovarsi a Villa Azzurra, struttura in provincia di Torino che rappresentava un vero inferno per i piccoli ricoverati.
Il contenuto è di certo molto forte, non si può restare impassibili di fronte a ciò che bambini e ragazzi hanno sofferto una volta intrappolati in un sistema che non lasciava loro scampo, né si proponeva di aiutarli, ma solo di mondare la società della loro presenza. E fa rabbia leggere delle lotte di potere condotte sulla pelle dei bambini, degli interessi economici nascosti sotto il sistema dei ricoveri, degli abusi, dei medici indifferenti o, peggio, crudeli, delle vite danneggiate o distrutte, del tempo irrecuperabilmente perso.


La seconda parte è sicuramente quella più toccante, in cui l'autore propone delle testimonianze di persone che hanno vissuto tale realtà e sono riuscite a raccontare la propria esperienza.
La terza parte è invece la più lenta, benché interessante, e, direi, quasi altrettanto avvilente. In essa si sottolinea infatti l'insufficienza di strutture moderne in cui aiutare tali bambini, o anche solo di progetti o cure assicurate all'interno di ASL e ospedali pubblici, la mancanza delle quali spinge i più fortunati a cambiare regione, gli altri, a prolungate attese e a parcheggi nelle scuole, il più delle volte impreparate e lasciate sole a fronteggiare quello che è un problema che non si può fingere di non vedere.

Il saggio pone l'accento su come situazioni si mili a quella di Villa Azzurra possano ancora riproporsi, se la responsabilità di pazienti affettivamente ed intellettivamente bisognosi di aiuto viene posta nelle mani di persone che usano la propria autorità per perpetrare abusi orribili sui più deboli. Paradigmatico risulta il caso del Forteto, struttura a lungo elogiata e additata come esempio, ma in realtà ennesimo luogo di abusi e maltrattamenti, utile solo a rimpinguare le tasche di individui senza scrupoli. Interessante il focus sui ragazzi immigrati arrivati in Italia senza accompagnatori, e per lo più lasciati a vivere giornate vuote senza alcuna speranza per il futuro. Ancora più interessante che l'autore citi il caso di Riace come vero esempio da imitare, visto poi come sono andate le cose...

--

La copertina: trovo il busto scelto come immagine di copertina pregnante e toccante. Ha uno sguardo assolutamente profondo ed umano, ma è rotto - irrimediabilmente, forse - e danneggiato come i bambini che hanno dovuto subire la prigionia del manicomio.

---

Un interessante articolo sul saggio.

---

Descrizione: «Avevo tre anni quando un’assistente sociale mi portò a Villa Azzurra che di quel colore non aveva proprio nulla. Ci finii perché quella buona donna di mia mamma mi aveva avuto da un uomo che della paternità se ne infischiò allegramente, non l’ho mai incontrato. Lei era giovane e sola…». Comincia così – con una storia terribilmente simile a molte altre – questo libro scritto per non dimenticare; per ricordare a chi è vissuto al tempo dei manicomi e per informare chi non c’era. Ma scritto anche per smontare l’illusione che oggi la fabbrica della follia sia altro da quanto era in passato: fenomeno di massa, fenomeno di poveri, manicomi (o realtà troppo simili) come discariche umane e sociali.

---

Giudizio personale: 4/5

giovedì 28 marzo 2019

My daughter's secret


Autrice: Nicole Trope

Sottotitolo: The truth will tear your family apart

Lingua: inglese

Genere: romanzo

Prima pubblicazione: marzo 2019



Un altro incisivo e toccante romanzo di Nicole Trope. In un periodo in cui stavo leggendo meno e più lentamente del solito, ho divorato questo libro, per altro non in italiano, in soli tre giorni. Il tutto grazie allo stile dell'autrice e alla sua capacità di creare delle trame a cui è difficile non appassionarsi.

Questa volta si tratta di una storia molto dolorosa, che non lascia speranze, come invece poteva accadere con Forgotten.
La vicenda si apre con il suicidio di Julia, bellissima ventenne universitaria, trovata impiccata sotto il portico di casa la notte di Halloween. Sua madre, Claire, circa otto anni prima era riuscita a liberare se stessa e i suoi tre bambini da un marito violento, di cui era costante vittima di abusi fisici e psicologici.

Il suicidio della figlia spinge Claire ad interrogarsi di continuo sui propri errori di madre, a scavare nei ricordi e a cercare risposte. Risposte che cominciano a palesarsi in una scatola di lettere trovata nel dormitorio di Julia, e grazie alle quali la donna comincia a mettere insieme i pezzi di un terribile puzzle: la ragazza intratteneva una relazione con un uomo molto più grande di lei che, dopo averla irretita e sedotta, per qualche motivo inizialmente non chiaro, le ha mostrato il suo lato peggiore, spingendola infine al suicidio...


My daughter's secret è un romanzo difficile, crudele, direi. I mostri, qui, sono ben due: il primo marito di Claire e l'uomo di Julia. Non so dire se siano stati più dolorosi i ricordi delle violenze dell'uno, o le lettere e i messaggi dell'altro.
Nel suo incessante torturarsi sui motivi del gesto della figlia, Claire ricorda vari episodi di violenza domestica, che sono un vero pugno nello stomaco e mi hanno più volte spezzato il cuore. D'altro canto, le lettere e i messaggi mi hanno prima provocato disgusto verso un uomo che si stava palesemente approfittando di una giovane ragazza vulnerabile e immatura, poi rabbia profonda, per le sue parole crudeli e l'assenza assoluta non tanto di quell'amore tanto professato, ma del semplice rispetto per la vita umana, e poi dolore per Julia e la situazione insostenibile e tormentosa in cui si era venuta a trovare. Pur essendo ella consenziente, infatti, anch'io, come Claire, che continua a definirla "my little girl", "my beautiful child", non sono riuscita a considerarla altro che una ragazzina, che in quei momenti avrebbe solo avuto bisogno della sua mamma.

Purtroppo l'identità dell'uomo con cui Julia aveva una relazione è stata abbastanza prevedibile, ma mi è piaciuto il modo in cui Claire ne viene finalmente a conoscenza. Da quel punto in poi, però, avrei preferito che la storia scorresse più velocemente. Inoltre, benché alla fine mi sia piaciuto che Claire scelga se stessa, non ho condiviso il fatto che lasci perdere ciò che concerneva Julia: avrei voluto almeno la promessa di una denuncia e di indagini per omicidio o induzione al suicidio (semmai tale reato esista anche in Australia).

Riguardo allo stile della scrittrice, lo definirei "cinematografico". Il suo modo di raccontare, infatti, riesce a creare nella mente del lettore immagini vive e vivide di ciò che accade. Da ricordare in particolare, a questo proposito, la scena in ospedale, quando a Claire viene detto della morte di Julia e tutto il mondo intorno a lei diventa ovattato e sfocato, per poi ripopolarsi di nuovo, a mano a mano, di immagini e suoni.

--

La copertina: mi piace l'accostamento di colori e la semplicità dei font scelti.

---

Trama: In the middle of the night, Claire wakes up to discover that her beloved daughter, Julia, is dead – and life, as she knows it, is over.

Searching for answers, Claire stumbles upon a pile of letters, hidden under Julia’s bed in an old, battered shoebox, and feels closer to her daughter than ever before. They tell her that Julia was happy, that she was thriving at university, that she was in love. 

But as the letters go on, Claire starts to feel uneasy at something hidden between the lines. Even as she grieves, she must prepare to face a shocking discovery. Because Julia was hiding a terrible secret – and when it’s uncovered, it will devastate a family already torn apart by tragedy.

---

Giudizio personale: 4/5 

---

Della stessa autrice:
- Blame
- Forgotten

domenica 24 marzo 2019

La legge e la signora


Autore: Wilkie Collins

Lingua: italiano

Titolo originale: The law and the lady

Genere: giallo / mystery

Prima pubblicazione: 1875




Dopo aver letto La donna in bianco, continuo a subire il fascino dei romanzi di Wilkie Collins. Questa volta la mia scelta è caduta su La legge e la signora, che mi aveva incuriosito in quanto presentato come uno dei primi gialli in cui una donna, ingannata dal marito, veste i panni di detective. Cosa piuttosto singolare, se pensiamo che la storia è ambientata nel XIX secolo, quando alle donne era richiesto semplicemente di avere un bel faccino, e non vi era dubbio che fossero intellettualmente inferiori agli uomini.

Nonostante le premesse, La legge e la signora si è rivelato avere molto meno mordente de La donna in bianco, e spesso la lettura mi ha annoiato.

Protagonista è Valeria Brinton che, poco dopo le nozze, scopre che il marito Eustace l'ha ingannata, prendendola in moglie sotto falso nome. Il motivo risiede nel fatto che sull'uomo pende un verdetto scozzese: accusato anni addietro dell'avvelenamento della prima moglie, Eustace è stato scagionato solo per mancanza di prove. Il fatto di non essere stato esplicitamente dichiarato innocente, porta l'uomo ad allontanarsi da Valeria una volta venuto allo scoperto il suo segreto, temendo una vita matrimoniale funestata dal sospetto e dalla sfiducia.
Intenzionata a non perdere il marito e a riabilitare il suo nome, Valeria decide, in disaccordo con parenti e conoscenti, di indagare di persona e scoprire così la verità.

La donna contatta amici e avvocati del marito, e legge gli atti del processo, convincendosi che uno dei testimoni in particolare, Miserrimus Dexter, possa essere determinante per la riuscita della sua missione...


Valeria è un personaggio da apprezzare, è caparbia e determinata, e, in modo molto "moderno", non accetta di essere limitata dal proprio sesso, ma prende in mano la sua vita e si batte strenuamente per difendere ciò che le è più caro.

Proprio Miserrimus Dexter, invece, è stato per me l'anello debole. Ho trovato interessantissimi gli atti del processo, e mi è piaciuta molto la caratterizzazione del Maggiore Fitz-David, ma sono stata delusa in quello che avrebbe dovuto essere uno dei personaggi più importanti di tutta la storia. Probabilmente il mio interesse ha raggiunto il picco poco prima dell'entrata in scena dell'uomo, dopo di che è scemato senza sosta.
Miserrimus Dexter ci viene presentato come un personaggio fuori dagli schemi (e con ciò non mi riferisco alla sua disabilità), sul baratro della follia, che avrei visto bene in soffitta con la moglie di Rochester in Jane Eyre.
La sua casa sembra uscita da un romanzo gotico, così come la sua parente-schiava, una fanciulla affetta da ritardo mentale, che viene usata dall'uomo come un giocattolo, e che in cambio lo adora incondizionatamente. Mi è sembrato che, con il personaggio di Dexter, l'autore cercasse il clamore a tutti i costi, e ho trovato questa cosa fastidiosa e noiosa.

Ciò che cercavo era un giallo ben scritto, particolare per i suoi tempi, con una storia interessante che mi rendesse curiosa della verità. Tuttavia, benché la trama sia senza dubbio ben congegnata, l'esperienza di lettura non è stata piacevole quanto mi aspettavo.

--

La copertina: elegante come tutte le copertine Fazi che mi è capitato di vedere. La donna del dipinto non si può dire bella, ma credo che si accordi bene con il personaggio di Valeria.

---

Trama: La Legge e la Signora, opera della maturità di Wilkie Collins, oltre a presentare diversi elementi della moderna letteratura di genere, è il primo esempio di romanzo poliziesco che ha per protagonista un investigatore donna. La vita matrimoniale di Valeria ed Eustace Woodville inizia sotto cattivi auspici. Un piccolo incidente durante la celebrazione del rito sembra confermare il clima di diffidenza e sospetto che lo ha accompagnato e che cresce ulteriormente quando, durante la luna di miele a Ramsgate, la donna viene a sapere che il vero cognome del marito è Macallan. Tornata a Londra, decisa ad andare fino in fondo, scopre che anni addietro Eustace è stato accusato di aver avvelenato la prima moglie ed è stato assolto per insufficienza di prove. Per salvaguardare il suo matrimonio, Valeria s’improvvisa detective: è convinta dell’innocenza del marito e determinata a ristabilire la verità. Si troverà così ad affrontare problemi ritenuti “inadatti a una donna”, riuscendo a venirne a capo e dimostrando la fondatezza delle proprie azioni, che tutti stigmatizzavano come folli e avventate.

---

Giudizio personale: 3/5

giovedì 28 febbraio 2019

Corpi senza volto


Autrice: Tess Gerritsen

Lingua: italiano

Titolo originale: The sinner

Genere: mystery / crime

Prima pubblicazione: 2003





Ero abbastanza curiosa di leggere uno dei romanzi di Tess Gerritsen, essendo incappata in alcune scene della serie TV Rizzoli & Isles, ispirata proprio alla serie della scrittrice americana.

In questo volume, la detective Jane Rizzoli e la patologa Maura Isles si ritrovano ad indagare sull'omicidio di due suore, nonché sul mistero di un cadavere reso irriconoscibile. I due casi, a prima vista non correlati, si riveleranno poi strettamente connessi non solo tra loro, ma ad una realtà ben più terribile.
Sul fronte personale, Maura dovrà fare i conti con i sentimenti suscitati in lei dal ritorno dell'ex-marito, mentre Jane dovrà decidere come affrontare un evento inaspettato...

Ammetto di non essere una grande estimatrice dei romanzi gialli, e probabilmente anche per questa
ragione non ho trovato la storia molto avvincente. Ho apprezzato la descrizione della vita claustrale e quel timido sbocciare di sentimenti tra Maura e padre Brophy, ravvisabile anche nelle poche righe dedicate alle loro interazioni.


Pensavo che avrei trovato interessanti gli elementi orizzontali della storia, ovvero le vicende private delle due protagoniste, ma anche su questo fronte devo purtroppo ammettere di essermi annoiata. Non sono riuscita a sentirmi interessata. E l'amicizia tra le due, a quanto pare vero perno della serie TV, sembra, almeno per il momento, appena abbozzata.

Riguardo allo stile, non mi è piaciuto. Amo molto le metafore, ma mi sembra che l'autrice ne faccia un uso eccessivo, appesantendo ulteriormente la narrazione.
La storia è sicuramente ben congegnata, ma credo proprio che questo sarà la mia prima e unica incursione nel mondo di Rizzoli & Isles.

--

La copertina: mi piace la scelta del blu come colore predominante. L'immagine della donna mi fa pensare a Maura; per il resto, l'immagine non è molto pertinente al contenuto.

---

Quarta di copertina: Boston, pochi giorni a Natale. La città è imbiancata dalla neve, serrata dal gelo in attesa delle festività. Maura Isles, patologa della polizia metropolitana soprannominata la «Regina dei Morti», viene convocata dal detective Jane Rizzoli a ora tarda, nella cappella del convento di Nostra Signora della Divina Luce. A terra giacciono due corpi massacrati: la novizia Camille e l'anziana suor Ursula. Per la giovane non c'è nulla da fare, ma sorella Ursula viene trasportata d'urgenza in ospedale. Forse, se riprende conoscenza, potrà fornire qualche indizio... Jane Rizzoli sta per scendere di nuovo all'inferno, sulle tracce di un feroce assassino.

---

Giudizio personale: 3/5

sabato 23 febbraio 2019

Mini recensioni [1]

MARIA LUCAS

Autrice: Jennifer Becton
Lingua: inglese
Prima pubblicazione: novembre 2010

Maria Lucas è un brevissimo racconto che si pone in coda a quello che a sua volta è un sequel dell'austeniano Orgoglio e pregiudizio, Charlotte Collins. Tuttavia, mentre quest'ultimo mi era piaciuto molto, la storia che dovrebbe completare le vicende mi è sembrata del tutto inutile ed insoddisfacente: l'autrice, infatti, aveva già lanciato degli hint alla fine del romanzo principale, affinché il lettore capisse che le cose sarebbero andate per il meglio tra Maria e suo marito.
Il racconto non aggiunge nulla di nuovo, ed è anche piuttosto noioso.

Giudizio personale: 2/5

---

A PERPETUAL ESTRANGEMENT

Autrice: Alice B. Ryder
Lingua: inglese
Prima pubblicazione: novembre 2016

Ero molto contenta di aver trovato un retelling di Persuasione, il mio romanzo austeniano preferito, e per di più ambientato ai giorni nostri, il tipo di setting che prediligo.
Purtroppo A perpetual estrangement è uno dei più brutti romanzi che abbia mai letto.
Lo stile è pessimo e volgare, la storia noiosa e ridicola. Inoltre trovo sempre assurdo quando i protagonisti di questo tipo di libri si ritrovano a leggere gli stessi romanzi di Jane Austen, senza porsi la minima domanda sul fatto che stiano vivendo i medesimi eventi.
Quanto meno, Mr Elliott è ben rappresentato.

Giudizio personale: 2/5

---

SWAY

Autrice: Melanie Stanford
Lingua: inglese
Prima pubblicazione: dicembre 2015

Retelling di Persuasione che ero ansiosa di leggere. Molto ben scritto ed organizzato, di sicuro migliore di molti altri, a giudicare dal giudizio personale dato a caldo. Eppure... non sono mai riuscita a scrivere una recensione su questo romanzo, perché dopo averlo terminato non mi era rimasto nulla. Probabilmente a causa dell'ambientazione musicale, che non preferisco, o per i flashback, che raccontano la storia tra i due protagonisti dall'inizio, mentre in ogni retelling di Persuasione io voglio immergermi immediatamente nel tumulto di emozioni provocato dal ritorno di Frederick Wentworth, e godermi il racconto di una insperata seconda chance.

Giudizio personale: 4/5

domenica 17 febbraio 2019

The other Mr Darcy


Autrice: Monica Fairview

Lingua: inglese

Genere: Sequel

Prima pubblicazione: 2009





Disperata per le nozze di Darcy ed Elizabeth, Caroline Bingley si rifugia in biblioteca, dove però la sua esternazione di dolore trova un inaspettato testimone nell'altro Mr Darcy, Robert, un cugino del facoltoso proprietario di Pemberley, proveniente da Boston.
Per Caroline si tratta non solo dell'uomo la cui presenza l'ha fatta sentire umiliata nel momento peggiore della sua vita, ma, per una lady qual è lei, anche del meno desiderabile e più rozzo scapolo del circondario. Un americano, non certo un gentleman inglese!
Sarà solo quando si ritroverà in un finto fidanzamento proprio con Robert Darcy, che Caroline imparerà a conoscerlo ed amarlo, nonché a scoprire ed amare se stessa...


The other Mr Darcy è un romanzo leggero e gradevole, che si legge in fretta. Non è memorabile, ma mi ha aiutato ad uscire da un brutto book slump (si dirà così?) che mi affliggeva da mesi.

Essendo la protagonista della storia, naturalmente Caroline è amabile. A me è bastato che mostrasse genuino affetto per Jane, per stare dalla sua parte. Tuttavia, benché il suo cambiamento all'inizio del romanzo sia credibile e gradevole, con il procedere degli avvenimenti esso si fa troppo marcato e quasi irritante, rendendo pressoché irriconoscibile un personaggio già così trasformato.
Inoltre un paio di cose mi hanno lasciato perplessa: innanzitutto, Caroline soffre profondamente per le nozze di Darcy, che più di una volta viene indicato come "il suo vero amore". Nel romanzo originale non mi era mai sembrato che la donna fosse sinceramente innamorata di Fitzwilliam. Piuttosto, mi è sempre parso che fosse innamorata della prospettiva di diventare la signora di Pemberley, la ricca e ammirata Mrs Darcy. Inoltre, in Orgoglio e pregiudizio, Caroline è l'unica a chiamare Elizabeth, "Eliza". In questo romanzo, invece, non solo la voce narrante, ma chiunque altro si riferisce a lei in quel modo.


Riguardo agli altri personaggi, devo ammettere di essere contenta che appaiano molto poco, soprattutto Elizabeth, perché l'autrice non è molto brava a mantenerli aderenti agli originali. Ciò che mi è spiaciuto di più è stato però il non sentire quasi nulla nei confronti della storia d'amore tra i due protagonisti. Non sono riuscita ad appassionarmi. Interessante, invece, il percorso di crescita di Caroline.

--

La copertina: mi piace moltissimo! Ho apprezzato la scelta dei colori, delle immagini, dei font e la loro disposizione.

---

Quarta di copertina: When Caroline Bingley collapses to the floor and sobs at Mr Darcy's wedding, imagine her humiliation to discover that a stranger has witnessed her emotional display. Miss Bingley, understandably, resents this unknown gentleman very much, even if he is Mr Darcy's Amrican cousin.

Mr. Robert Darcy is as charming as Mr. Fitzwilliam Darcy is proud, and he is stunned to find a beautiful young woman weeping brokenheartedly at his cousin's wedding. Such depth of love, he thinks, is rare and precious. For him, it's love at first sight. Alas, regaining her good graces seems an impossible mission, and he is left to hope that someday their paths will cross again.

---

Giudizio personale: 3/5

sabato 9 febbraio 2019

Elizabeth è scomparsa


Autrice: Emma Healey

Lingua: italiano

Titolo originale: Elizabeth is missing

Genere: romanzo

Prima pubblicazione: 2014




Maud è una donna che ha visto oramai più di ottanta primavere, e che sta sprofondando nel terribile baratro della demenza senile.
La sua vita è fatta di post-it su cui annotare fatti che troppo facilmente sfuggono alla memoria, di tè preparati e mai bevuti che si freddano in ogni angolo della casa, di pane tostato ripetutamente mangiato e dimenticato.
Una sola cosa è certa, per lei: c'è qualcosa che deve assolutamente ricordare, qualcosa che i suoi post-it continuano a ricordarle, ovvero che la sua cara amica Elizabeth è scomparsa.

Con la caparbietà di un segugio e la disperazione che nasce dal sentirsi sola e abbandonata nella sua ricerca, Maud si mette di continuo sulle tracce dell'altra donna, dimenticando ogni volta il motivo delle sue uscite, e notando particolari importanti a cui però non riesce ad aggrapparsi.

La scomparsa di Elizabeth le riporta alla mente l'altra grande perdita della sua vita, quella della sorella Sukey, sparita improvvisamente nel 1946 e mai più ritrovata.
Eppure, nell'altalenante memoria di Maud, sembrano esserci davvero tutti gli indizi per risolvere entrambi i casi. Se solo lei riuscisse a ricordare...

Elizabeth è scomparsa è un romanzo che mi ha spezzato il cuore. O, meglio, mi ha spezzato il cuore il modo in cui la storia è raccontata. Gli eventi ci vengono infatti narrati dalla stessa Maud, che continua a dimenticare, meravigliarsi, disperarsi e dimenticare ancora...

Tanto di cappello all'autrice che ha saputo così egregiamente calarsi in una mente tanto provata dalla demenza, e rendere il personaggio di Maud credibile e realistico.
Sono però stata sollevata dal fatto che il racconto degli eventi svoltisi nel passato sia più lineare: ciò alleggerisce il racconto, che altrimenti sarebbe risultato troppo pesante da sopportare, sia emotivamente che a causa dello stile.
Mi ha fatto molta tristezza partecipare al declino di questa donna, soprattutto tenuto conto del fatto che la sua è una orribile patologia da cui nessuno può dichiarasi immune a priori. Ma ho sentito anche molta tenerezza e calore per i sentimenti che legano le due anziane donne, che hanno trovato l'una nell'altra il sostegno e l'affetto nella solitudine della terza età.

Molto interessante la parte del racconto ambientata durante l'adolescenza di Maud, un bello spaccato sulla vita quotidiana del secondo dopoguerra.

--

La copertina: mi piace lo sfondo e la cornice che racchiude titolo e nome dell'autrice, ma non capisco il senso della foto delle bimbe, che sembrano due gemelle - mentre tra Maud e la sorella scomparsa vi doveva essere una differenza di età di almeno cinque anni -, e della chiave, che non ha nessun ruolo nella storia (a meno che non ci si riferisca alla chiave che apre la porta della malconcia memoria di Maud, ma sarebbe una spiegazione troppo tirata per i capelli).

---

Seconda di copertina: "Elizabeth è scomparsa!" è scritto sui fogli che Maud si ritrova nelle tasche, appiccicati al frigo, vicino al telefono, e per di più scritti a mano con la sua grafia. Maud sta diventando un po' smemorata e la sua presa sulla realtà a volte vacilla. Continua a comprare barattoli su barattoli di pesche sciroppate quando ne ha la dispensa piena, si dimentica di bere le tazze di tè che ha appena preparato, e scrive un sacco di appunti per ricordare a se stessa le cose. 
Non si dimentica però della sua amica Elizabeth, scomparsa e probabilmente in pericolo. Ma nessuno sembra darle retta, non sua figlia, non le infermiere che vengono a prendersi cura di lei, non i poliziotti, e nemmeno Peter, l'egoista figlio di Elizabeth. Maud è sospettosa, non ha la minima fiducia nelle loro rassicurazioni ed è determinata a scoprire cosa è successo. Ancora non sa che le sue smemorate ricerche stanno per condurla indietro di cinquant'anni, nell'Inghilterra dell'immediato dopoguerra, alla sua infanzia e a un mistero irrisolto che aleggia come un fantasma sulla sua famiglia: la scomparsa dell'adorata sorella maggiore Sukey. E se il mistero della scomparsa di Sukey contenesse la chiave per ritrovare Elizabeth? 
Emma Healey, con un talento impressionante in un'autrice esordiente, intreccia il potere ambiguo dei nostri ricordi con la forza dei sentimenti, in un puzzle misterioso dove i tasselli vengono mescolati di continuo fino all'ultima pagina. E anche se Maud è sempre sul punto di scordare un dettaglio essenziale e la verità sembra sfuggirle per un soffio, voi, statene certi, non vi dimenticherete di lei.

---

Giudizio personale: 4/5