Autore: Daniel Glattauer
Lingua: italiano
Titolo originale: Gut gegen Nordwind
Genere: romance \ "epistolare"
Prima pubblicazione: agosto 2006
Emmi è intenzionata a disdire il suo abbonamento a Like, e le sue email trasudano sempre più irritazione quando la rivista continua a esserle spedita. Peccato che l'indirizzo a cui si rivolge sia quello di Leo Leike, che con Like non c'entra nulla.
A partire da questo malinteso, i due cominciano a scriversi sempre più assiduamente, sino a diventare una parte importante delle rispettive giornate...
Le ho mai raccontato del vento del Nord non mi è piaciuto tanto quanto mi aspettavo. Credevo che sarebbe stato più appassionante, più romantico, forse.
Ho apprezzato invece molto il modo di raccontare: il libro è una sorta di romanzo epistolare del XXI secolo, visto che la storia ci è presentata esclusivamente attraverso le email che i personaggi si scambiano.
L'autore, inoltre, è stato bravo a "creare" due stili di scrittura ben differenziati per i protagonisti, entrambi d'altronde piuttosto caratteristici.
Uno dei punti più dolenti è stato per me la protagonista Emmi. Il suo bisogno di novità, di qualcuno che la ascolti e la desideri è comprensibile, così come molto realistico è il fatto che si racconti di essere "felicemente sposata", quando è lampante sin da subito che nel suo matrimonio qualcosa non funziona. Tuttavia, si tratta di un personaggio che mi ha irritato molto. È egocentrica, invadente, pressante, manipolatrice. Verso la fine del racconto, ciò che prova per Leo sfiora l'ossessione.
Leo è invece più interessante, sembra abbia di più da raccontare - riguardo al proprio lavoro, i viaggi, la famiglia, la relazione con Marlene - e, che, in generale, abbia più spessore.
Per qualche motivo, non sono riuscita a trovare bella la storia tra i due. E non perché lei fosse sposata o non mi stesse simpatica, ma perché il tutto mancava di magia.
Anche nel caso della loro relazione, è comprensibile e realistico, ma non magico il sentimento di attaccamento reciproco che provano l'una verso l'altro, il vedersi a vicenda come una fuga dal mondo esterno, come dei confidenti, il bisogno di incontrarsi davvero, la paura di deludere le aspettative dell'altro e le proprie, e così frantumare quel mondo costruito una email dopo l'altra.
L'intromissione [SPOILER] di Bernhard nella corrispondenza mi è sembrata una mossa banale, e da lì la storia ha cominciato ad interessarmi meno. Tuttavia non mi aspettavo quell'unica parola finale, che ha sovvertito tutto, mi ha risvegliato e fatto in parte riconsiderare il romanzo.
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La copertina: il fatto che il viso della donna della fotografia non sia visibile si adatta perfettamente alla storia, in cui i due protagonisti non hanno alcuna idea di come sia fatto fisicamente l'altro.
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Quarta di copertina: Un'email all'indirizzo sbagliato e tra due perfetti sconosciuti scatta la scintilla. Come in una favola moderna, dopo aver superato l'impaccio iniziale, tra Emmi Rothner - 34 anni, sposa e madre irreprensibile dei due figli del marito - e Leo Leike - psicolinguista reduce dall'ennesimo fallimento sentimentale - si instaura un'amicizia giocosa, segnata dalla complicità e da stoccate di ironia reciproca, e destinata ben presto a evolvere in un sentimento ben più potente, che rischia di travolgere entrambi. Romanzo d'amore epistolare dell'era Internet, Le ho mai raccontato del vento del Nord descrive la nascita di un legame intenso, di una relazione che coppia non è, ma lo diventa virtualmente. Un rapporto di questo tipo potrà mai sopravvivere a un vero incontro?
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Rating: 3,5/5
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