Sottotitolo: e altri casi clinici sul mistero della natura umana
Titolo originale: The tell-tale brain
Lingua: italiano
Genere: scienze / neuroscienze / medicina
Prima pubblicazione: 2011
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L'uomo che credeva di essere morto è un interessantissimo saggio scritto dal neuroscienziato indiano Vilayanur Ramachandran.
Il titolo italiano si riferisce ad uno degli ultimi casi trattati, in realtà secondo me nemmeno il più interessante, ma sicuramente nella nostra lingua più accattivante della traduzione del titolo originale, The tell-tale brain, pressappoco "Il cervello rivelatore".
Gli argomenti trattati sono numerosi e vari, quali gli arti fantasma, la visione, il linguaggio, l'introspezione e sindromi che potrebbero sembrare a prima vista "bizzarre", come quella che dà il titolo al libro.
In particolare ho trovato molto interessanti i capitoli riguardanti l'autismo con l'intrigante teoria sui neuroni specchio, e quello sulla sinestesia, cioè la capacità di alcune persone di percepire colori nelle lettere o nei numeri.
Ancora, ho scoperto varie connessioni tra l'arte, l'estetica e il cervello, a cui ammetto di non aver mai pensato prima.
L'Introduzione al libro, in cui l'autore parla dell'essere umano come di un "fenomeno assolutamente unico e meravigliosamente nuovo nell'universo", è quasi commovente.
Lo stile è molto chiaro e asciutto (ahimè, qualche volta autocelebrativo), e lo scienziato tratta di esperimenti, aneddoti ed esperienze vissuti in prima persona, quindi di argomenti che conosce bene e di teorie di cui può illustrare lucidamente le ragioni.
Il libro è corredato da numerose illustrazioni e foto che aiutano a comprendere meglio il testo, nonché da un Glossario molto curato e utile.
Di sicuro un libro da rileggere.
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Quarta di copertina: Perché alcune persone ci attraggono sessualmente? Perché ci affascina una certa melodia, un quadro o un tramonto? Come è nato il linguaggio? Come fa il cervello a dare origine alla coscienza? Il famoso neuroscienziato Vilayanur R. Ramachandran indaga le connessioni tra corpo, mente e cervello basandosi sull'osservazione concreta di pazienti che, a causa di difetti genetici o di lesioni cerebrali, presentano sindromi stravaganti e in apparenza inspiegabili.
Coniugando competenza specialistica e talento narrativo, attraverso esempi, storie ed esperimenti, Ramachandran ci guida in una sorta di piacevolissimo "giro turistico" tra le più innovative e feconde scoperte scientifiche sul sottile confine tra neuroscienza e comportamento umano, e lungo il misterioso itinerario dalla percezione alla coscienza. Il risultato è un libro destinato ad aprire prospettive inedite su quelle facoltà che rendono l'uomo davvero unico e speciale fra tutti gli esseri viventi che popolano il nostro pianeta.
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Giudizio personale: 5/5
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