sabato 29 ottobre 2011

Foto di famiglia

Autrice: Sue Miller
Titolo originale: Family pictures

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Foto di famiglia è un libro doloroso per il suo realismo.
Siamo in America, anni '50-'60, gli Eberhardt sono in otto: padre psichiatra, madre casalinga e "ben" sei figli, di cui il terzo, Randall, affetto da autismo.
La storia è raccontata da Nina, la quarta figlia, una volta divenuta adulta, attraverso numerosi flash-back e riflessioni.
Uno dei personaggi che ci viene presentato per primo è il padre, per il quale ho provato subito poca simpatia, soprattutto a causa del modo crudele con il quale prende in giro le tre figlie più piccole, ridendo della loro perplessità e della loro ingenuità quando, bambine, non capiscono che lui continua a ripetere loro che sono state figlie non volute, incidenti, degli extra, con la vigliaccheria tipica di certi adulti che parlano ai più piccoli con parole ed espressioni che questi di sicuro non capiranno.
Gli altri componenti del nucleo familiare sono la madre, Lainey, che dedica la sua vita al figlio meno fortunato, cadendo in quella degli altri cinque come un fulmine di improvvisa gioia o rabbia; Mack, il primo maschio, adolescente difficile, forse il più colpito dalla tragedia del fratellino e dai cambiamenti che questa ha portato nella sua casa e nella sua vita; Liddie, la sorella maggiore, quasi sempre via; e poi Nina, Mary e Sara, le più piccole, le "anfore della salute", "l'ultima goccia".
L'atmosfera nella casa degli Eberhardt è soffocante così come la vita di famiglia, e i personaggi sono tutti distanti gli uni dagli altri.
Benchè nessun capitolo sia esplicitamente dedicato a Randall, la sua presenza è palpabile in ogni rigo, e la sua malattia condiziona la vita di tutti gli altri personaggi ed i loro rapporti reciproci.
Anche se scritto benissimo, ammetto che non vedevo l'ora di terminare Foto di famiglia, e non per la curiosità di sapere come sarebbe finito, ma per riporlo finalmente in libreria e dirgli addio.
Ciò perchè il ibro è pervaso da un senso di infelicità, ogni personaggio è intrappolato, la famiglia è un luogo claustrofobico in cui nessuno è felice.
Probabilmente voluto, la storia acquista un pò di respiro dopo la morte di Randall, ma allora finalmente gli altri figli si sentono in diritto "di impazzire", come dice Nina, e vediamo ancora più chiaramente quanto le loro vite siano state toccate, oltre che dal fratellino e dalla sua malattia, soprattutto dalle scelte sbagliate dei genitori, in disaccordo fin da subito sulla gestione della cosa e divenuti a poco a poco pianeti distanti e differenti, colmi di rancore e sensi di colpa.

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Retrocopertina: In una grande casa del Midwest americano vivono gli Eberhardt: un padre psichiatra, una mamma a tempo pieno e sei figli di cui uno speciale, enigmatico. Per i medici autistico. Il romanzo racconta i momenti di felicità, le crisi matrimoniali, i drammi, la complessità del rapporto con il figlio più difficile, e ci lascia negli occhi tante istantanee di vita domestica. Sue Miller entra nelle pieghe dei sentimenti e dei legami familiari, ce ne mostra non solo gioie ma anche le sottili violenze. Intorno ai suoi personaggi così veri, si intreccia una storia che offre uno spaccato della nostra società e fa risuonare la musica del quotidiano.

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Giudizio personale: 3/5

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Qui le citazioni dal romanzo


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