mercoledì 27 giugno 2012

Beautiful malice

Autrice: Rebecca James
Titolo originale: Beautiful malice

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Sono stata molto intrigata dal titolo di questo libro, a causa del gioco di parole tra "malice", "cattiveria" in inglese, ed Alice, il nome della bad girl del romanzo.
La storia non è delle più originali: due adolescenti stringono un forte legame di amicizia. Una delle due, Alice, è la ragazza più popolare della scuola, quella bella, espansiva, la regina delle feste. L'altra, Katherine, vive con una zia per sfuggire ad un trauma del passato e ai sensi di colpa, ha sempre evitato gli altri, ed è quanto meno lusingata dal fatto che Alice le accordi -e poi pretenda- la sua amicizia.
Come è facile immaginare, Alice ha dei secondi fini, il suo carattere e i suoi comportamenti nascondono seri disturbi, e quella che può sembrare una meravigliosa amicizia, si trasformerà ben presto in un incubo.
Soprattutto nella prima metà, il romanzo è molto scorrevole e coinvolgente; interessante la narrazione, che si svolge su ben tre piani temporali: il passato, il presente recente e il presente vero e proprio.
Ad un certo punto, però, il presente recente prende il sopravvento sugli altri piani, i capitoli cominciano a diventare noiosi e si perde interesse per la vicenda.
Soprattutto, c'è poca Alice, che è il vero cuore del libro e l'elemento più interessante della storia.

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Retro copertina: L'omicidio e lo stupro di sua sorella Rachel, figlia modello, ha distrutto la famiglia di Katherine. Katherine, 17 anni, si trasferisce a Sidney da una zia, per sfuggire al senso di colpa (lei era presente e si è salvata), all'invadenza dei giornalisti e cercare di ricostruirsi una vita normale, nell'anonimato. Ma quando Alice, la ragazza più bella e affascinante della scuola, invita proprio lei alla sua festa di compleanno, la sua energia contagiosa irrompe nella vita di Katherine, le restituisce la spensieratezza della sua età e la riscatta dal suo drammatico segreto. 
Alice diventa la sua migliore amica. All'inizio è generosa, comprensiva, trascinante. Poi si rivela sempre più egoista, persino crudele: sembra intenzionata a far soffrire chiunque la circondi. E non accetta che nessuno la metta da parte, tanto meno Katherine. Non solo perché le vuole bene. C'è qualcos'altro che vuole da lei. Anche Alice nasconde un terribile segreto.

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Giudizio personale: 3/5

domenica 24 giugno 2012

La stirpe

Autrice: Meljean Brook
Titolo originale: The Iron Duke

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Mi sono avvicinata a questo romanzo con qualche pregiudizio, ed invece ho trovato una storia molto ben costruita e ben scritta, che mi ha tenuto incollata alle pagine fino alla fine.
Naturalmente -e per fortuna- né l'immagine di copertina, né il titolo dell'edizione italiana c'entrano niente con il contenuto del libro.
Si tratta di un'ucronia, quel genere di narrativa in cui si immagina che la storia, da un certo momento in poi, abbia subito un corso diverso. Ne La stirpe, l'Orda cinese ha invaso l'Europa, l'Asia e l'Africa. La storia si svolge in un'Inghilterra dal sapore vittoriano e dall'atmosfera steampunk, un'Inghilterra finalmente liberata dall'Orda, ed in cui gli inglesi che erano scappati nel Nuovo Mondo stanno facendo ritorno. Essi non hanno dovuto subire i soprusi toccati invece ai cittadini rimasti, "infettati" dall'Orda grazie a nano agenti inseriti in cibo ed acqua, e per questo, di fatto, schiavizzati.
La vita della protagonista, l'ispettore Mina, è probabilmente una delle più difficili: concepita infatti durante una "Smania" (un ordine riproduttivo imposto dall'Orda attraverso i nano agenti), la donna ha tratti anglo-cinesi, e per questo è sottoposta al disprezzo e alle angherie di tutti.
A causa di un'indagine, la sua vita si incrocia con quella del Duca di Ferro, liberatore della nazione, con il quale intreccia una relazione molto passionale ed appassionante.
Non mancano pirati dell'aria, macchine a vapore, zombie e mostri marini (ma questi ultimi, per fortuna, non occupano troppo spazio), per una lettura interessante e piacevole.

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Retro copertina: Londra, diciottesimo secolo. Rhys Trahaearn è diventato un eroe nazionale dopo aver liberato l'Inghilterra dalle orde dell'esercito asiatico. Ma il potere lo ha reso un uomo freddo e calcolatore tanto da fargli guadagnare il titolo di Duca di Ferro. La detective Mina Wentworth non avrebbe mai pensato di avvicinarsi a lui, ma durante le celebrazioni per il trionfo inglese viene ritrovato un cadavere proprio all'interno della casa di Rhys, e tocca a lei condurre l'indagine. Quando Mina scopre che quel corpo appartiene a Roger Heynes, comandante di una nave della Marina Reale, capisce che forze molto più potenti  delle truppe asiatiche stanno tramando contro il suo popolo. Inizierà così, per la giovane detective, un viaggio infernale attraverso terre infestate da strane creature e oceani insidiati da terrificanti mostri. Ad accompagnarla sarà proprio l'affascinante Duca di Ferro, che si innamorerà perdutamente di lei, travolgendola in un vortice di passione e desiderio.

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Giudizio personale: 5/5


domenica 10 giugno 2012

La giostra d'argento

Autrice: Belva Plain
Titolo originale: The carousel

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Le premesse per un romanzo interessante ci sono tutte: una ricca famiglia venerata da chiunque perché dà lavoro praticamente a tutta la città; un'eredità divisa tra cugini; conflitti d'interesse; una bimba molto probabilmente molestata; tradimenti; rancori; cene di famiglia...
eppure, dopo pochissime pagine, la noia prende il sopravvento e sembra di leggere un vecchio e brutto romanzo a puntate.
Molto spesso la narrazione è lentissima, non ci si affeziona ai personaggi, i colpi di scena che potrebbero davvero risollevare la storia -la rivelazione di Amanda; il vero assassino di uno dei personaggi; l'identità del molestatore della piccola- sono trattati in modo superficiale, senza pathos, e il lettore li accoglie con la stessa emozione che proverebbe se qualcuno gli rivelase che il fazzoletto che ha in mano è di carta.
Solo l'episodio della scalata sociale di Roxanne porta un pò di vivacità alla storia, ma dura poco.
Peccato.

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Retro copertina: Una grande giostra d'argento troneggia fra gli arredi di casa Grey, un clan tra i più ricchi dello stato di New York. Ma il prezioso oggetto sembra nasconda terribili segreti di famiglia, quasi che qualcosa insidi da tempo la serenità di quel mondo immerso nel lusso e nell'agio. Sally, madre della piccola Tina, l'ultima nata dei Grey, vuole vederci chiaro, preoccupata di trovare indizi che conducono a un'unica, dolorosa pista... Intanto, tra le mura domestiche, si consumano amori, adulteri, gelosie e accesi conflitti d'interesse...

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Giudizio personale: 2/5


sabato 9 giugno 2012

Malombra - Citazioni

" -Sono sicura che è perfettamente morale; è così pesante!- ".

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" Accennò allora la sedia vuota in faccia a lei e con un gesto della mano destra, senza muovere affatto la testa. Evidentemente quella mano non aveva detto 'prego' ma 'permetto' ".

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" Non vanno alla commedia i padroni? Dunque anche la povera servitù ha da potersi godere la sua 'matta' commedia, già che in casa la danno per niente ".

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" ...ma io ho visto una volta per i suoi occhi il suo cuore... ".

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" ...sopra tutto la immagine di lei, che, tenendosi nell'ombra, empiva la casa di sé ".

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" Non è vero, [...], che la musica è ipocrita [...] e ci dice sempre quello che il nostro cuore desidera? ".

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" Dica Lei, dottore, non è una malattia la tristezza? Non abbassa la fiamma della vita? ".

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Qui la scheda del libro


La mano sinistra di Dio

Autore: Paul Hoffman
Titolo originale: The left hand of God

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La mano sinistra di Dio è un libro scritto abbastanza bene, con un inizio intrigante: in un monastero da cui sembra impossibile scappare, dei monaci folli, crudeli ed invasati educano alla guerra bambini rapiti alle loro famiglie, perché possano un giorno combattere contro gli Antagonisti, che non credono in nessun Dio.
Tuttavia, più si va avanti nella storia, più questa risulta noiosa: i personaggi non hanno spessore, lo stesso Cale, il protagonista, è tratteggiato male, e non si riesce a provare per lui nemmeno un pò di simpatia; le battaglie non emozionano; la storia d'amore tra il giovane e la bella Arbell è piatta e insignificante.
Si tratta palesemente di un libro per ragazzini, ed ho fatto molta molta fatica ad arrivare alla fine.
Il romanzo purtroppo non trasmette nulla, e nulla lascia, è solo un lunghissimo prequel a quella che - credo - sarà la storia vera e propria (vedi Le quattro cose ultime). Alla famosa "mano sinistra" si accenna infatti solo alla fine, e comunque il tutto potrebbe rivelarsi il frutto della mente deviata di un monaco, e risolversi in un nulla di fatto. Alcuni interrogativi restano, come il motivo per il quale uno dei monaci sezionava ragazze vive, ma non sono abbastanza per invogliare il lettore a proseguire con il secondo volume.

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Giudizio personale: 2/5


venerdì 1 giugno 2012

Figli e amanti

Autore: David Herbert Lawrence
Titolo originale: Sons and lovers

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Disillusa dalla sua vita matrimoniale e allontanatasi sentimentalmente dal marito, una donna riversa tutto il suo amore sui figli maschi, soprattutto sul secondo, Paul, condizionandogli la vita e rovinando il suo futuro.
L'attaccamento della signora Morel è infatti morboso, esclusivo, egoistico, ed impedisce a qualsiasi donna di tentare di amare -ed essere amata- dal ragazzo.
Il suo condizionamento è così forte e la sua immagine così onnipresente, che Paul stesso, una volta adulto, sente di non potersi legare a nessuno, avverte in sé l'incapacità di dare amore e donarsi a qualcuno che non sia la madre. Il suo destino è quello di un "derelitto" - titolo, peraltro, dell'ultimo capitolo del libro-; neppure la morte dell'adorata mamma lo libera della sua presenza, al contrario, lo svuota, gli fa perdere la passione per l'arte, il piacere di stare con gli amici e quello stesso di vivere.
Figli e amanti, il romanzo più autobiografico di Lawrence - la sua storia personale fino ad un certo punto si sovrappone a quella di Paul Morel - si rivela così molto amaro, a cominciare dal primo capitolo, in cui lo scrittore racconta il fallimento del matrimonio dei coniugi Morel, fino all'ultimo, in cui ci mostra la rovina della vita di un giovane ragazzo.
La prima parte della storia è piuttosto lenta, a mio parere poco interessante, mentre alcuni capitoli della seconda si lasciano leggere con facilità.
Ben costruiti e sfaccettati i personaggi, dal signor Morel, violento e assente, ma che a volte riesce perfino a far tenerezza, allo stesso Paul, che da amorevole e delicato adolescente si trasforma - probabilmente suo malgrado - in un uomo spesso crudele ed egoista.
Tre le figure di donne: la già citata signora Morel, Miriam e Clara.
Probabilmente solo l'ultima potrebbe essere definita immune da uno smisurato egoismo; è un personaggio che inizialmente non riscuote simpatia, ma che poi si scopre a poco a poco, rivelandosi una donna fragile, dolce e scottata da sofferenze passate.
La signora Morel e Miriam fin dal primo sguardo imbracciano invece i fucili: ognuna vede nell'altra una minaccia, e nessuna delle due è disposta a lasciare nulla di Paul all'altra, in una battaglia che prevede una sola vincitrice ma un unico vero sconfitto: Paul stesso, che entrambe avrebbero dovuto amare tanto.

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Retro copertina: "L'idea è la seguente. Una donna di carattere e raffinata esce dalla sua classe, e non trova soddisfazione personale di sorta. Ella ha amato suo marito, e i figli nati da questo amore sono pieni di vitalità. Ma via via che i figli crescono, ella li ama come degli innamorati: prima il maggiore, poi il minore. Questi figli sono spinti nella vita dall'amore ricambiato che provano per la madre. Spinti sempre più innanzi, lontano. Ma come arrivano a essere uomini non possono amare, perché la loro madre è la forza più grande della loro vita, e li tiene... Appena i ragazzi entrano in rapporto con un'altra donna, c'è strappo. William dà il suo sesso a una vanerella insignificante, e sua madre serba l'anima di lui: ma lo strappo lo uccide, perché egli non riesce a capire dov'è riuscito. L'altro figlio trova una ragazza che vuol conquistargli l'anima, e che quindi lotta con la madre. Egli ama la madre (tutti i figli odiano il padre e ne sono gelosi). La lotta tra la madre e la ragazza continua, con il figlio per posta. La madre, a poco a poco, la vince, per via dei legami del sangue. Il figlio decide di lasciare la propria anima tra le mani della madre, e, come aveva fatto William, cerca la passione. La esperimenta. Poi lo strappo riprende a farsi sentire. Ma, quasi inconsciamente, la madre capisce la situazione, e comincia a morire. Il figlio rigetta l'amante e cura la madre moribonda. Al tirar delle somme, egli rimane privo di tutto, trascinato verso la morte".

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Giudizio personale: 3/5