Titolo originale: Clothar the Frank
Volume: 1 di 4
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Il cavaliere di Artù è il primo volume di una quadrilogia - purtroppo al momento difficilmente reperibile - avente per protagonista quello che sarebbe poi diventato il più famoso dei cavalieri della tavola Rotonda.
Il romanzo comincia con un Lancillotto ormai anziano, che si reca in Britannia per mantenere una promessa fatta anni prima all'amico Merlino, e devo ammettere che questa prima parte è proprio quella che mi ha conquistato per quanto riguarda lo stile, che, a tratti, ho trovato addirittura poetico.
Durante il viaggio di ritorno in Gallia, Lancillotto narra ad uno dei suoi figli, colui che lo ha accompagnato, la propria storia, perché i suoi figli "sapevano che" era "stato al fianco di Artù, re della Britannia, che" era "stato uno dei suoi cavalieri e uno dei suoi più cari amici. Ma nulla sapevano del ruolo che" aveva "giocato nella sua rovina, nella fine di Camelot, nella scomparsa di Excalibur".
La storia, però, comincia molto prima che Lancillotto incontrasse Artù, comincia quando il futuro cavaliere si chiamava Clothar, ed era solo un ragazzino di dieci anni che pensava di essere figlio di Ban, sovrano di Benwick.
Ma una notte il re gli racconta la verità, gli svela le sue vere origini, e così, grazie al suo racconto e a quello di Culderico, assistiamo allo spiegarsi di una storia nella storia, quella dei veri genitori di Clothar, la storia di un tradimento ed un assassinio che probabilmente giocherà un importantissimo ruolo nei volumi successivi.
Il romanzo segue poi Clothar ad Auxerre, dove, nella scuola del vescovo Germano, impara, tra le altre cose, l'arte della guerra, cresce, e diventa fidato amico di Stefano Lorco, con il quale vive la sua prima, reale, e purtroppo tragica avventura - probabilmente la mia parte preferita dopo quella iniziale -.
Ma una notte il re gli racconta la verità, gli svela le sue vere origini, e così, grazie al suo racconto e a quello di Culderico, assistiamo allo spiegarsi di una storia nella storia, quella dei veri genitori di Clothar, la storia di un tradimento ed un assassinio che probabilmente giocherà un importantissimo ruolo nei volumi successivi.
Il romanzo segue poi Clothar ad Auxerre, dove, nella scuola del vescovo Germano, impara, tra le altre cose, l'arte della guerra, cresce, e diventa fidato amico di Stefano Lorco, con il quale vive la sua prima, reale, e purtroppo tragica avventura - probabilmente la mia parte preferita dopo quella iniziale -.
Il volume si conclude con la scoperta di un nuovo assassinio, e di un'incombente minaccia che grava sul regno di Benwick...
Il romanzo mi è piaciuto molto, l'ho trovato interessante, mai noioso, ben scritto, con una buona dose di avventura, intrighi e tradimenti. Non vedo l'ora di leggere il seguito, di conoscere i personaggi di Artù e Merlino, e di scoprire se e quanto la saga farà uso della magia.
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Quarta di copertina: E' Lancillotto, il più famoso e affascinante cavaliere di tutti i tempi, a raccontare la sua storia e quella del leggendario regno di Camelot.
Un romanzo potente ed epico, firmato da un autore che ha conquistato milioni di lettori.
"Abbagliante. Una straordinaria lettura della leggenda di Artù." Publishers Weekly
" Coloro che amano la storia di Artù e della Britannia devono leggere questo libro. Non resteranno delusi." The Telegram
" Uno splendido mix di realtà storica e leggenda." La Stampa
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Trama: Un vecchio cavaliere franco, accompagnato da una scorta di giovani guerrieri, attraversa lo Stretto della Manica e sbarca a Glastonbury. Non molti anni prima in quelle terre sorgeva il meraviglioso regno di Camelot, il dominio di Artù, la patria della nobiltà.
Il vecchio cavaliere conosce bene questi luoghi: lì ha passato gli anni migliori della sua vita, lì ha combattuto, ha sofferto, ha amato. Perché lui è Lancillotto, il cavaliere che gli abitanti della zona chiamavano "il Franco". Ed è tornato per onorare una promessa: dare degna sepoltura all'amico Merlino e recuperare Excalibur, la mitica spada di Artù. Questo è il suo modo di riscattarsi da un tradimento che chiunque altro avrebbe pagato con la vita.
Ma sa che non basta: deve fare qualcosa affinché la splendida epopea di Camelot non venga dimenticata. Tornato in Gallia, decide di scrivere la sua storia, sin da quando era un giovane franco spavaldo e coraggioso che tutti conoscevano come Clothar, figlio di Ban. E quel giovane non sapeva ancora nulla del destino che lo attendeva. Un destino di guerra e di amore, di passione, di amicizia e sangue: il destino dell'uomo che sarebbe diventato il più caro amico di Artù, e il suo traditore.
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Giudizio personale: 5/5
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Quarta di copertina: E' Lancillotto, il più famoso e affascinante cavaliere di tutti i tempi, a raccontare la sua storia e quella del leggendario regno di Camelot.
Un romanzo potente ed epico, firmato da un autore che ha conquistato milioni di lettori.
"Abbagliante. Una straordinaria lettura della leggenda di Artù." Publishers Weekly
" Coloro che amano la storia di Artù e della Britannia devono leggere questo libro. Non resteranno delusi." The Telegram
" Uno splendido mix di realtà storica e leggenda." La Stampa
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Trama: Un vecchio cavaliere franco, accompagnato da una scorta di giovani guerrieri, attraversa lo Stretto della Manica e sbarca a Glastonbury. Non molti anni prima in quelle terre sorgeva il meraviglioso regno di Camelot, il dominio di Artù, la patria della nobiltà.
Il vecchio cavaliere conosce bene questi luoghi: lì ha passato gli anni migliori della sua vita, lì ha combattuto, ha sofferto, ha amato. Perché lui è Lancillotto, il cavaliere che gli abitanti della zona chiamavano "il Franco". Ed è tornato per onorare una promessa: dare degna sepoltura all'amico Merlino e recuperare Excalibur, la mitica spada di Artù. Questo è il suo modo di riscattarsi da un tradimento che chiunque altro avrebbe pagato con la vita.
Ma sa che non basta: deve fare qualcosa affinché la splendida epopea di Camelot non venga dimenticata. Tornato in Gallia, decide di scrivere la sua storia, sin da quando era un giovane franco spavaldo e coraggioso che tutti conoscevano come Clothar, figlio di Ban. E quel giovane non sapeva ancora nulla del destino che lo attendeva. Un destino di guerra e di amore, di passione, di amicizia e sangue: il destino dell'uomo che sarebbe diventato il più caro amico di Artù, e il suo traditore.
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Giudizio personale: 5/5