Titolo originale: The beating of his wings
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Non l'avrei mai detto, eppure mi sono trovata a leggere anche quest'ultimo capitolo della trilogia di Paul Hoffman, per non deludere chi si offriva di prestarmi il volume, al colmo dell'entusiasmo.
Ebbene, è la cosa più brutta che io abbia mai letto in vita mia.
Ho impiegato dei mesi per finirlo, ed è stata una tortura.
Sembra scritto da un folle, con frasi buttate lì a casaccio e quei soliti richiami al mondo reale (Belgrado, Siracusa, Caracas), alla sua storia (Pearl Harbour) e a personaggi realmente esistiti (Richelieu, Kant, "Hutler"), che già mi avevano infastidito nei precedenti volumi.
Sembra scritto da un folle, con frasi buttate lì a casaccio e quei soliti richiami al mondo reale (Belgrado, Siracusa, Caracas), alla sua storia (Pearl Harbour) e a personaggi realmente esistiti (Richelieu, Kant, "Hutler"), che già mi avevano infastidito nei precedenti volumi.
Se l'autore voleva farne una metafora del nostro tempo, mi dispiace, ma non ci è riuscito. Ha saputo solo tirare fuori un'accozzaglia noiosa di dialoghi improbabili ed eventi da far cascare le braccia.
Eppure fino a un certo punto ho cercato di trovare un senso - o forse ho solo sperato che ci fosse - anche nella bambolina parlante di sorella Wray, vero apice del trash.
Eppure fino a un certo punto ho cercato di trovare un senso - o forse ho solo sperato che ci fosse - anche nella bambolina parlante di sorella Wray, vero apice del trash.
Il protagonista Cale mi è risultato ancora più insopportabile ed antipatico del solito, tutti gli altri personaggi si sono rivelati piuttosto piatti, fatta eccezione, forse, per i due amici del protagonista.
Il prologo probabilmente voleva essere simpatico - almeno spero - ma ha solo contribuito a darmi l'impressione che l'autore si sia preso troppo sul serio. E non mi sembra un caso che abbia voluto in un certo senso "giustificarsi" alla fine del romanzo, in quelle che mi sono sembrate le pagine più belle di tutto il libro, in cui lo scrittore narra della sua infanzia e fornisce spiegazioni riguardo ad alcune sue scelte.
Il prologo probabilmente voleva essere simpatico - almeno spero - ma ha solo contribuito a darmi l'impressione che l'autore si sia preso troppo sul serio. E non mi sembra un caso che abbia voluto in un certo senso "giustificarsi" alla fine del romanzo, in quelle che mi sono sembrate le pagine più belle di tutto il libro, in cui lo scrittore narra della sua infanzia e fornisce spiegazioni riguardo ad alcune sue scelte.
Certo, il primo volume non mi aveva entusiasmato, ma non avrei mai immaginato che si sarebbe arrivati a qualcosa di così illeggibile.
Sconsigliatissimo.
(Non ho trovato un modo di inserirli nel discorso, ma non posso esimermi dal ricordare i fiori di Charta hygienica...).
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Quarta di copertina: L'ultimo capitolo di una trilogia bestseller in tutto il mondo.
"Un buon libro si riconosce dal potere che ha di farci dimenticare di essere qui, con un libro in mano. E' il caso della Mano sinistra di Dio." La Stampa
"Un lavoro sospeso tra realtà e fantasia, mistero e suspance, bene e male." Il Sole 24 Ore
"Un erede dark per Harry Potter." Il Secolo XIX
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Trama: Dicono che sia un condottiero spietato e infallibile. Dicono che abbia mandato al massacro centinaia di soldati soltanto come monito per il resto dell'esercito. Dicono che al suo passaggio non restino altro che morte e distruzione. Ma tutto ciò appartiene al passato. Thomas Cale infatti è gravemente malato: il suo corpo è ormai allo stremo e anche la sua mente ha perso la lucidità di un tempo. In pochissimi sono a conoscenza di questo segreto, e l’unico modo per nasconderlo agli occhi dei nemici è portare Cale al sicuro, presso il Priorato dell'isola di Cipro. Eppure, nell’ombra, due sicari sono già sulle sue tracce. Sono stati mandati dal Pontefice Bosco, l’uomo che per dieci anni ha addestrato Cale nel Santuario dei Redentori perché diventasse la Mano Sinistra di Dio e, un giorno, distruggesse l'errore più grande commesso dall'Onnipotente: l'uomo. Invece, non appena ne ha avuto l’occasione, Cale lo ha tradito, rivelandosi un fallimento. Il Pontefice Bosco però si sbaglia. Sebbene la sua fine sia vicina, Cale è sempre la Mano Sinistra di Dio. È l'Angelo della Morte. E presto i Redentori sentiranno il battito delle sue ali riecheggiare tra le mura del Santuario...
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Giudizio personale: 1/5
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Volumi precedenti:
- La mano sinistra di Dio
- Le quattro cose ultime
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Quarta di copertina: L'ultimo capitolo di una trilogia bestseller in tutto il mondo.
"Un buon libro si riconosce dal potere che ha di farci dimenticare di essere qui, con un libro in mano. E' il caso della Mano sinistra di Dio." La Stampa
"Un lavoro sospeso tra realtà e fantasia, mistero e suspance, bene e male." Il Sole 24 Ore
"Un erede dark per Harry Potter." Il Secolo XIX
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Trama: Dicono che sia un condottiero spietato e infallibile. Dicono che abbia mandato al massacro centinaia di soldati soltanto come monito per il resto dell'esercito. Dicono che al suo passaggio non restino altro che morte e distruzione. Ma tutto ciò appartiene al passato. Thomas Cale infatti è gravemente malato: il suo corpo è ormai allo stremo e anche la sua mente ha perso la lucidità di un tempo. In pochissimi sono a conoscenza di questo segreto, e l’unico modo per nasconderlo agli occhi dei nemici è portare Cale al sicuro, presso il Priorato dell'isola di Cipro. Eppure, nell’ombra, due sicari sono già sulle sue tracce. Sono stati mandati dal Pontefice Bosco, l’uomo che per dieci anni ha addestrato Cale nel Santuario dei Redentori perché diventasse la Mano Sinistra di Dio e, un giorno, distruggesse l'errore più grande commesso dall'Onnipotente: l'uomo. Invece, non appena ne ha avuto l’occasione, Cale lo ha tradito, rivelandosi un fallimento. Il Pontefice Bosco però si sbaglia. Sebbene la sua fine sia vicina, Cale è sempre la Mano Sinistra di Dio. È l'Angelo della Morte. E presto i Redentori sentiranno il battito delle sue ali riecheggiare tra le mura del Santuario...
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Giudizio personale: 1/5
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Volumi precedenti:
- La mano sinistra di Dio
- Le quattro cose ultime
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