Titolo originale: The red tent
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La tenda rossa è un bel libro che vede protagonista Dinah, l'unica figlia femmina del personaggio biblico Giacobbe.
La storia comincia proprio con l'arrivo di questi all'accampamento di Labano, che diventerà poi suo suocero.
Giacobbe, infatti, ne sposerà le figlie, prima Leah e poi Rachele, ed avrà dei figli anche con le sorellastre di queste, Zilpha e Bilhah.
Ho scelto questo libro perchè le storie che riguardano Giacobbe -o almeno, le trasposizioni televisive riguardo a queste storie- sono sempre state le mie preferite tra quelle bibliche; l'amore tra l'uomo e Rachele, la moglie che prediligevo, mi sembrava molto romantico (per quanto romanticismo possa esserci in un matrimonio poligamo).
L'autrice, però, mi sembra che accordi la sua preferenza a Leah; Rachele è la più bella, perciò indolente, anche se alla fine non ne esce troppo male.
Quello che vorrei sottolineare è che questo non è affatto un libro religioso, il Dio di Giacobbe non viene esaltato nè è il protagonista, è solo una divinità, come d'altronde lo sono tutte quelle adorate dai personaggi femminili.
Perchè in effetti questa è principalmente una storia di donne, donne vissute in un'epoca non certo facile, in cui le loro vite e le loro emozioni dovevano cedere il passo a quelle degli uomini, completamente ignari del loro mondo segreto e dei loro desideri, tra cui quello di non essere dimenticate (nella stessa Bibbia, dopo l'oltraggio di Sichem, Dinah non viene più menzionata, nemmeno tra i figli di Giacobbe).
Ma, dicevo, la protagonista della Tenda rossa è Dinah; la Diamant ci fa assistere alla sua nascita, ce la fa vedere bambina intenta nei giochi con Giuseppe, poi donna innamorata e donna disperata, madre, levatrice, amica, figlia amata e dimenticata, sorella tradita; sola suo malgrado, ci insegna il coraggio, quello di uscire dall'oblio e ricominciare a vivere.
E' questo un libro davvero emozionante, oltre che un'interessante ricostruzione della vita di quelli che sarebbero diventati i primi ebrei, è una storia mai noiosa, che ci accompagna finché, con dispiacere, non ci accorgiamo che è finita.
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Quarta di copertina: " Entrai nella tenda con un nuovo orgoglio. Da quel momento in poi sarei stata bene accetta in ogni tenda dove Rachele e Inna assistevano una partoriente. Da quel momento in poi avrei potuto versare il vino e fare offerte di pane alla Luna Nuova, e presto avrei appreso i segreti che uniscono uomini e donne ".
Rivolgendosi alle donne di tutti i tempi per lasciare memoria di tradizioni dimenticate e di un duro destino cancellato dalla storia, Dinah rievoca le vicende della propria famiglia, quella del patriarca Giacobbe, di cui è l'ultimogenita e l'unica figlia femmina. Il racconto inizia con l'arrivo di Giacobbe all'accampamento di Labano, padre di quattro ragazze: due di loro diverranno le sue mogli, portandogli in dote anche le sorelle minori. La tribù del patriarca si arricchisce di molti figli maschi, ma le donne sentono la mancanza di qualcuno che possa raccogliere un'eredità di ricordi, canti e leggende. Così la nascita di Dinah viene vissuta come una festa nella tenda rosse, il luogo, precluso agli estranei, dove le donne si riuniscono nei momenti più importanti della vita. Quando Giacobbe decide di partire con la sua famiglia verso la terra di Canaan, Dinah comincia a seguire la zia Rachele, abile levatrice, come aiutante; ha così l'opportunità di conoscere il principe Shalem. Tra i due nasce una passione intensa che provocherà una lacerazione insanabile tra Dinah e la sua famiglia, e segnerà in modo tragico il suo destino.
"L'autrice non si è limitata a ricreare la atmosfere del mito biblico: ha voluto cercare di capire come era la vita delle donne di allora per descriverla attraverso gli occhi della protagonista".
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Giudizio personale: 5/5
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Approfondimenti - Le principali differenze tra il romanzo e il testo biblico
- Nella Bibbia Giacobbe sposa per prima Leah (o Lia) a causa di un raggiro di Labano. Questi, infatti, fa indossare il velo nuziale, che copre il viso, alla figlia maggiore invece che a Rachele, perchè afferma che, secondo la tradizione, non si può permettere alla più piccola di sposarsi prima della più grande;
nel romanzo Giacobbe sposa prima Leah perchè Rachele, terrorizzata da Zilpha riguardo alla prima notte di nozze, supplica in lacrime la sorella affinché prenda il suo posto.
- Nella Bibbia Giacobbe non sa di aver sposato Lia e, quando si accorge del fatto, va su tutte le furie;
nel romanzo Giacobbe già prima delle nozze si accorge che la sua sposa sarà Leah, ma non protesta; in seguito, d'accordo con la moglie, si fingerà arrabbiato.
- Nella Bibbia le mogli adorano il Dio di Giacobbe;
nel romanzo le donne continuano ad adorare i propri dei.
- Nella Bibbia Dinah viene rapita e violentata da Shalem, che però ne è innamorato e la chiede in moglie;
nel romanzo Dinah e Shalem si innamorano l'un l'altra e la ragazza gli si concede di sua spontanea volontà.
- Nella Bibbia la strage di Sichem è raccontata come un atto compiuto dai fratelli per vendicare l'onore della sorella, ma Giacobbe non lo avalla, anzi, ha dure parole per i figli assassini prima di morire;
nel romanzo i fratelli di Dinah compiono la strage solo per avidità ed invidia, e Giacobbe sembra piuttosto indifferente, per non dire d'accordo.