Autore: Arthur C. Clarke
Titolo originale: The City and the Stars
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Benchè io non sia una fan della letteratura fantascientifica, devo ammettere che La città e le stelle è scritto davvero benissimo.
La storia è ambientata in un futuro molto lontano, in cui sulla Terra sono sopravvissute solo due città, inconsapevoli l'una dell'altra: Diaspar e Lys.
La storia comincia a Diaspar, una città programmata da un Calcolatore Centrale che mantiene qualsiasi cosa immutabile nel corso dei millenni, anche la popolazione; in questa città, infatti, non esistono più gravidanze nè bambini, la vita comincia con un corpo da ventenne e continua per migliaia di anni, durante i quali affiorano alla mente i ricordi della persona che si era stata in passato.
Qui troviamo Alvin, l'Unico, che, diversamente da ogni suo concittadino, non ha vissuto altre vite, e sogna di uscire da Diaspar e scoprire cos'è rimasto del mondo e del desiderio dell'uomo di raggiungere le stelle.
E' probabilmente proprio la figura del protagonista l'elemento meno originale della storia: è comune a molte altre, infatti, il personaggio diverso da chiunque lo circondi, e per questo unico, speciale, solo, capace di atti coraggiosi che nessun altro compirebbe.
Ed infatti Alvin riesce ad uscire, arriva a Lys, dove la natura è ancora viva e il grembo materno accoglie ancora i bambini, ma l'uomo ha comunque raggiunto uno sviluppo notevole, dimostrato dal potere telepatico degli abitanti...
La città e le stelle si è rivelata una storia interessante, forse con qualche momento di stanca e un pò di perplessità riguardo la storia del Messia -che ho trovato fuori luogo, ma in linea con le convinzioni dello scrittore-; mi piace pensare alla storia di Diaspar come la metafora di una vita monotona e routinaria, da cui però qualcuno sceglie di allontanarsi, barattando la sicurezza e la solidità con l'ignoto che fa paura, ma che riesce a far sentire davvero e finalmente vivi...
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Giudizio personale: 4/5