Titolo originale: The great Gatsby
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[attenzione: SPOILER]
Il grande Gatsby è un romanzo assolutamente affascinante.
Ambientato negli anni '20 dello scorso secolo, ne racchiude tutta l'atmosfera, con scene di una incredibile plasticità, eppure anche impalpabili e languide (una su tutte, quella delle due donne sul divano di casa Buchanan durante una torrida giornata).
Eppure la storia è quanto mai attuale, trattando temi universali e senza tempo, come il sogno, la cui potenza e il desiderio di realizzare il quale sono capaci di plasmare un'intera vita.
E' ciò che succede proprio a Gatsby, di cui ogni azione mira solo ed unicamente a ricongiungersi con Daisy, il suo amore mai dimenticato, una donna tuttavia diversa da lui per mentalità e classe sociale. Per diventarne degno, per diventare "grande", Gatsby si corromperà in mille modi, perché l'unica cosa che davvero conta è che il suo sogno, sia incorruttibile.
La sola speranza di vedere Daisy lo spinge a dare grandiose feste alle quali non partecipa, a cui intervengono persone che non lo conoscono, che si muovono, ridono e di divertono mentre lui, da lontano, le guarda in silenzio, da solo.
Un altro tema del romanzo è infatti la solitudine, e la vita di Gatsby è fatta, fondamentalmente, di questo. La persona più vicina a lui si rivelerà infatti un vicino -lo stesso che ci narra la storia- conosciuto da poco, tutti quelli che accorrevano alle sue feste non esiteranno ad abbandonarlo, e colei per la quale aveva vissuto non lo accompagnerà nemmeno durante il suo ultimo viaggio.
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Retro copertina: L'essenzialità, la finezza descrittiva, i personaggi indimenticabili hanno fatto di questo romanzo un "classico moderno".
Il misterioso, affascinante e inquieto Gatsby, con le sue feste stravaganti, il lusso e la mondanità di cui si circonda, non mira in verità che a ritrovare l'amore di Daisy. Ma è possibile ricatturare il passato? Nello scenario dei frenetici anni Venti, di cui Fitzgerald e la moglie Zelda furono protagonisti, il desiderio di Gatsby diventa emblema di un sogno di assolutezza, che la realtà frantuma e disperde. Molti grandi attori hanno prestato il loro volto a Gatsby e Daisy, tra i quali Robert Redford e Mia Farrow nel 1974, Leonardo DiCaprio e Carey Mulligan nel 2013.
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Giudizio personale: 5/5
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Qui le citazioni dal romanzo
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Nel 1974, Robert Redford e Mia Farrow interpretarono Gatsby e Daisy nel film Il grande Gatsby, sceneggiato da Francis Ford Coppola.
La pellicola è così aderente alla storia di Fitzgerald, che sembra davvero di guardare il romanzo che prende vita.
Mi piacciono molto i minuti iniziali, che ci mostrano ciò che resta dopo la fine di Gatsby, e soprattutto il modo in cui è stata resa l'amicizia tra il protagonista e Nick (interpretato da Sam Waterston), che fa apprezzare ancora di più i due personaggi.
Forse un pò troppo estremizzato quello di Daisy, ancora più frivola e superficiale che nel romanzo; la scrittura, tuttavia, riesce a rendere appieno l'ipocrisia e l'indifferenza -atroce, per chi guarda-, che caratterizzano la donna e il marito Tom.
Molto accurata la ricostruzione dei luoghi, che permette, a chi ha letto il libro, di riconoscerli ad una prima occhiata.
La storia è naturalmente triste, e lascia l'amaro in bocca e un senso di ingiustizia verso la vita.
Peccato che nella versione italiana alcune scene (tra cui proprio quella finale, con le ultime considerazioni dalla voce fuori campo di Nick) non siano state doppiate.
" L'unica cosa a cui riuscivo a pensare era quella sua straordinaria capacità di speranza, un'inclinazione romantica che non avevo mai trovato in nessun'altra persona, e che non credo troverò mai più... ".
" Sai, è gentaglia. Tu vali più di tutti loro messi insieme ".
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Classic Adventures: The Great Gatsby è il gioco sviluppato dalla Hullabu ispirato al romanzo di Fitzgerlad.
Si tratta di un hidden objects molto ben fatto, che ricalca fedelmente la storia e si rifà molto, nelle ambientazioni, al film del 1974 (che, come ho scritto più sopra, è a sua volta fedelissimo al romanzo).
Click per ingrandire
Ogni personaggio ha la propria voce (tutto in inglese, purtroppo), ed ogni scena in cui cercare gli oggetti ne richiama una del libro.
Oltre alla ricerca degli items elencati in basso, è anche possibile - ma non necessario - cercare lettere per formare una parola che descriva gli eventi.
Una volta trovati, inoltre, gli oggetti possono essere utilizzati per completare ulteriormente la scena, ad esempio, per preparare un drink.
Di tanto in tanto, le scene in cui cercare gli oggetti lasciano il posto ad un mini game molto carino, in cui bisogna completare qualche stralcio del romanzo usando la tastiera come se fosse una vecchia macchina da scrivere, digitando le parole trovate nelle scene prima che scompaiano.
Alcune delle scene si svolgono su un'auto, con lo sfondo in movimento, per cui la difficoltà aumenta.
Ogni livello superato permette di accumulare dei punti, con cui è possibile arredare la biblioteca di Gatsby con mobili, libri, suppellettili, od acquistare animali.
Il gioco mi è piaciuto molto, non l'ho trovato né banale né troppo semplice e la grafica è piuttosto bella e ben curata. Consigliato a chi vuole rituffarsi nel romanzo di Fitzgerald, e passare alcune ore di spensierato divertimento.
6 commenti:
dovrei leggerlo... anche una mia amica mi ha detto che è un bel romanzo!
@Clody: Io aspettavo di leggerlo da tanto... è davvero bellissimo, credimi! :D
Comprato ieri ^_^ presto lo leggerò!
Ho approfittato dell'edizione Newton da 0.99 centesimi :-Dtypirati gr
@Clody: Anch'io ho fatto lo stesso! XD Aspetto di sapere cosa ne pensi! :)
Ciao Carmen, sono d'accordo con quello che hai scritto, tutti gli spunti di questa storia sono affascinanti ed interessanti: i ruggenti anni '20, lo svavillio acceccante delle feste sfernate che nascondo solo un grande vuoto intorno alle persone, il mondo dell'apparenza, la speranza che da sempre anima ogni singolo uomo desideroso di raggiungere il proprio traguardo.... tuttavia, ho trovato una grande distanza fra me, lettrice, e i personaggi. Le situazioni non mi hanno mai coinvolta più di tanto. Lo stile dell'autore per me è ancora stagno, troppo sbrigativo in alcune parti, e interminabile in altre.
Ciao Clody, hai ragione, in effetti sembra quasi di guardare i personaggi attraverso una vetrina: sono lì, ben visibili, ma inafferrabili. Di sicuro non ci si può (almeno credo) immedesimare in nessuno di loro. Eppure è stato proprio lo stile così particolare dell'autore a catturarmi, ed il personaggio di Gatsby ad affascinarmi e commuovermi.
A presto :)
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