sabato 15 settembre 2018
Fai bei sogni
Autore: Massimo Gramellini
Lingua: italiano
Genere: autobiografico
Prima pubblicazione: 2012
Un bimbo di nove anni perde la mamma, malata di tumore. Gli viene detto che è stata colpita da infarto, e che prima di morire è riuscita ad andare a rimboccargli le coperte.
La tragedia influenzerà tutta la vita del protagonista, le sue scelte, il rapporto con il padre, le donne e il mondo intero.
Ma più della immane perdita, a gravare sull'anima del protagonista è la consapevolezza di una verità intuita, ma che gli è stata sempre taciuta...
Fai bei sogni aspettava pazientemente da tempo sulla mia libreria; l'ho cominciato senza documentarmi sulla trama e sull'autore (non guardo nemmeno molto la tv, in cui pare sia stato pubblicizzato e spoilerato) e così ho sperato che la storia raccontata non fosse autobiografica, perché anche se dolori del genere esistono innumerevoli nel mondo, se non altro ce ne sarebbe stato uno in meno. Speranza vana, lo sapevo, vista la partecipazione con cui è stato evidentemente scritto.
La storia è molto commovente, tanto che spesso mi sono ritrovata con un nodo alla gola. Avrei voluto abbracciare quel bambino, giocare con lui e farlo sentire meno solo.
L'autore è stato capace di rendere il punto di vista e i sentimenti di un piccolo di nove anni che si ritrova a crescere senza il suo maggior punto di riferimento. Cosa non semplice, neppure per un adulto che quei sentimenti li ha provati.
Ho trovato molto interessante il suo percorso di crescita e l'epifania finale, ed ho davvero apprezzato lo stile di scrittura, anche se i dialoghi mi sono sembrati un po' deboli.
La consapevolezza a cui giunge infine il protagonista lo porta a rivalutare i propri genitori, l'immagine che si era costruito dei due da tutta la vita. E' stato un passaggio molto duro, un qualcosa che spesso siamo costretti a vivere e che ci pone davanti ad azioni e sentimenti di un'intera vita, rendendoci deboli, disperati, colmi di rimorsi, e la cui soluzione è probabilmente solo perdonare e perdonarsi.
Il romanzo offre molteplici spunti di riflessione, sulle ragioni dei genitori, sul valore degli affetti, sull'influenza che hanno sui bambini le azioni di noi adulti.
Credo che chiunque, pur non avendo vissuto una tragedia del genere, possa, ad un certo punto della storia, immedesimarsi con l'autore o comunque essere spinto a guardarsi dentro e a smettere, anche solo per qualche minuto, di raccontarsi bugie allo scopo di non affrontare la realtà.
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La copertina: bella. Mi piace la preponderanza dell'azzurro e il fatto che sia essenziale e non pasticciata.
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Seconda di copertina: Fai bei sogni è la storia di un segreto celato in una busta per quarant'anni. La storia di un bambino, e poi di un adulto, che imparerà ad affrontare il dolore più grande, la perdita della mamma, e il mostro più insidioso: il timore di vivere.
Fai bei sogni è dedicato a quelli che nella vita hanno perso qualcosa. Un amore, un lavoro, un tesoro. E rifiutandosi di accettare la realtà, finiscono per smarrire se stessi. Come il protagonista di questo romanzo. Uno che cammina sulle punte dei piedi e a testa bassa perché il cielo lo spaventa, e anche la terra.
Fai bei sogni è soprattutto un libro sulla verità e sulla paura di conoscerla. Immergendosi nella sofferenza e superandola, ci ricorda come sia sempre possibile buttarsi alle spalle la sfiducia per andare al di là dei nostri limiti.
Massimo Gramellini ha raccolto gli slanci e le ferite di una vita priva del suo appiglio più solido. Una lotta incessante contro la solitudine, l'inadeguatezza e il senso di abbandono, raccontata con passione e delicata ironia. Il sofferto traguardo sarà la conquista dell'amore e di un'esistenza piena e autentica, che consentirà finalmente al protagonista di tenere i piedi per terra senza smettere di alzare gli occhi al cielo.
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Giudizio personale: 5/5
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