mercoledì 30 dicembre 2020

Le ho mai raccontato del vento del Nord

 

Autore: Daniel Glattauer

Lingua: italiano

Titolo originale: Gut gegen Nordwind

Genere: romance \ "epistolare"

Prima pubblicazione: agosto 2006




Emmi è intenzionata a disdire il suo abbonamento a Like, e le sue email trasudano sempre più irritazione quando la rivista continua a esserle spedita. Peccato che l'indirizzo a cui si rivolge sia quello di Leo Leike, che con Like non c'entra nulla.
A partire da questo malinteso, i due cominciano a scriversi sempre più assiduamente, sino a diventare una parte importante delle rispettive giornate...

Le ho mai raccontato del vento del Nord non mi è piaciuto tanto quanto mi aspettavo. Credevo che sarebbe stato più appassionante, più romantico, forse.
Ho apprezzato invece molto il modo di raccontare: il libro è una sorta di romanzo epistolare del XXI secolo, visto che la storia ci è presentata esclusivamente attraverso le email che i personaggi si scambiano.
L'autore, inoltre, è stato bravo a "creare" due stili di scrittura ben differenziati per i protagonisti, entrambi d'altronde piuttosto caratteristici.

Uno dei punti più dolenti è stato per me la protagonista Emmi. Il suo bisogno di novità, di qualcuno che la ascolti e la desideri è comprensibile, così come molto realistico è il fatto che si racconti di essere "felicemente sposata", quando è lampante sin da subito che nel suo matrimonio qualcosa non funziona. Tuttavia, si tratta di un personaggio che mi ha irritato molto. È egocentrica, invadente, pressante, manipolatrice. Verso la fine del racconto, ciò che prova per Leo sfiora l'ossessione.
Leo è invece più interessante, sembra abbia di più da raccontare - riguardo al proprio lavoro, i viaggi, la famiglia, la relazione con Marlene - e, che, in generale, abbia più spessore. 


Per qualche motivo, non sono riuscita a trovare bella la storia tra i due. E non perché lei fosse sposata o non mi stesse simpatica, ma perché il tutto mancava di magia.
Anche nel caso della loro relazione, è comprensibile e realistico, ma non magico il sentimento di attaccamento reciproco che provano l'una verso l'altro, il vedersi a vicenda come una fuga dal mondo esterno, come dei confidenti, il bisogno di incontrarsi davvero, la paura di deludere le aspettative dell'altro e le proprie, e così frantumare quel mondo costruito una email dopo l'altra.

L'intromissione [SPOILER] di Bernhard nella corrispondenza mi è sembrata una mossa banale, e da lì la storia ha cominciato ad interessarmi meno. Tuttavia non mi aspettavo quell'unica parola finale, che ha sovvertito tutto, mi ha risvegliato e fatto in parte riconsiderare il romanzo.

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La copertina: il fatto che il viso della donna della fotografia non sia visibile si adatta perfettamente alla storia, in cui i due protagonisti non hanno alcuna idea di come sia fatto fisicamente l'altro.

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Quarta di copertina: Un'email all'indirizzo sbagliato e tra due perfetti sconosciuti scatta la scintilla. Come in una favola moderna, dopo aver superato l'impaccio iniziale, tra Emmi Rothner - 34 anni, sposa e madre irreprensibile dei due figli del marito - e Leo Leike - psicolinguista reduce dall'ennesimo fallimento sentimentale - si instaura un'amicizia giocosa, segnata dalla complicità e da stoccate di ironia reciproca, e destinata ben presto a evolvere in un sentimento ben più potente, che rischia di travolgere entrambi. Romanzo d'amore epistolare dell'era Internet, Le ho mai raccontato del vento del Nord descrive la nascita di un legame intenso, di una relazione che coppia non è, ma lo diventa virtualmente. Un rapporto di questo tipo potrà mai sopravvivere a un vero incontro?

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Rating: 3,5/5

domenica 27 dicembre 2020

Blood apples

 

Autore: Cameron Jace

Sottotitolo: The Grimm diary prequels#6

Lingua: inglese

Genere: fantasy \ mashup \ retelling

Prima pubblicazione: novembre 2012



Blood apples rappresenta il sesto prequel dei Grimm diaries di Cameron Jace. 
La storia questa volta è raccontata dal Principe Azzurro, alla disperata ricerca di un modo per liberare la sua amata Snow White dalla torre in cui è stata rinchiusa a causa della sua particolare natura.
Il Principe riceve presto l'aiuto di Jack, che, grazie ai semi di fagioli magici e all'aiuto di una sirena, riesce a portare via dalla torre Snow White, nonostante questa sia controllata da Rapunzel...

Blood apples sembra fare parecchi passi indietro rispetto al prequel precedente, Mary Mary quite contrary.
La storia è di nuovo piuttosto confusa, così come i dialoghi, alquanto improbabili. La descrizione da parte di Jack della mela d'oro è prolissa e alla fine inutile; il personaggio della sirena lascia piuttosto perplessi; Rapunzel, che pare l'unico elemento interessante, viene marginalizzata al punto che non sappiamo nulla di lei.
Il fatto che il narratore sia il Principe Azzurro è interessante e abbastanza originale, ma il racconto risulta alla fine presuntuoso - vengono tirati in ballo anche Adamo ed Eva e Romeo e Giulietta di Shakespeare -. 
Il finale dovrebbe essere sorprendente, ma è così piatto e mal scritto che peggio non si potrebbe. 

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La copertina: l'illustrazione tenta di riprendere la bellissima immagine del primo prequel, ma la foto in primo piano è piuttosto bruttina e mal scontornata, anche se è palese un miglioramento rispetto alla copertina del volume precedente.

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Trama: In this short diary, Prince Charming tells how Snow White was really killed -- or was she? -- and how he came to meet Rapunzel's and Jack the Beanstalk. Is it true that he really knows who wrote the original fairy tales and handed them over to the Brothers Grimm? And more importantly, Prince Charming explains why apples are red.

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Rating: 2/5

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sabato 26 dicembre 2020

Mary Mary quite contrary

 

Autore: Cameron Jace

Sottotitolo: The Grimm diary prequels#5

Lingua: inglese

Genere: fantasy \ mashup \ retelling

Prima pubblicazione: settembre 2012



[attenzione: SPOILER]

Mary Mary quite contrary è il quinto prequel della serie dei Grimm diaries scritti da Cameron Jace.
Il narratore è questa volta il demonio, che racconta la propria versione della storia dello specchio al centro della fiaba della Regina delle nevi di Andersen. I frammenti dell'oggetto cadono nel cuore e negli occhi di alcune persone, facendo in modo che queste vedano solo il brutto che c'è al mondo, e diventino malvagie. Satana intreccia i frammenti al personaggio di Elizabeth Bathory, contessa realmente esistita ed accreditata come prima serial killer della storia, la cui vita, però, si è presto fusa con la leggenda.
Secondo il demonio, Elizabeth è la madre della Mary del titolo, ma, non avendola cresciuta, l'ha torturata e uccisa come qualunque altra sfortunata fanciulla capitata nel suo castello.
Essendo immortale, Mary ha però continuato a vivere e provocare morti e tormenti, tanto da spaventare lo stesso principe delle tenebre, che, per sbarazzarsene, l'ha intrappolata in uno specchio.
Specchio che poi, per pura malvagità, ha donato alla più buona e generosa delle regine, tramutandola in quella Queen of Sorrow già incontrata nel primo prequel, nonché madre di quella Snow White dalle caratteristiche... particolari...

Mary Mary quite contrary è un racconto sorprendentemente buono. Il demonio narratore è ironico, cinico, divertente, le varie storie sono fuse senza creare la solita confusione (compaiono anche Rumplestiltskin e Peter Pan) e i dialoghi - spesso tasto dolente della scrittura di Jace - sono ridotti al minimo. La seconda parte perde un po' di mordente, ma il volumetto è sicuramente il migliore tra la prima serie di sei prequel.
Esso risponde all'interrogativo sulla misteriosa abitante dello specchio parlante della Regina di Biancaneve, sulle origini della malvagità della Regina stessa e dà una propria interpretazione della filastrocca del titolo, nonché alla leggenda di Bloody Mary.


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La copertina: la foresta di sfondo è suggestiva, ma la foto in primo piano è di cattivo gusto e scontornata male. Di sicuro la resa è peggiorata rispetto alla bellissima copertina del primo prequel.

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Trama: The Devil's take on fairy tales, exposing the origins of some of the most important, yet never explained, elements in the fairy world. Darker things the Brothers Grimm didn't want you to know about. More hints would just spoil the fun.

Let's just say that at some point in the Dreamworld even the devil was about so sell his soul.

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Rating: 3/5

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Dello stesso autore:

mercoledì 23 dicembre 2020

Holidays with Jane #1 - Christmas cheer

 

Autrici: Cecilia Grey, Melissa Buell, Rebecca Fleming, Jennifer Becton, Kimberly Truesdale, Jessica Grey

Sottotitolo: Modern Austen short stories

Lingua: inglese

Genere: antologia \ retelling

Prima pubblicazione: novembre 2014



Holidays with Jane - Christmas cheer è una raccolta di sei racconti a tema natalizio che riprendono i romanzi di Jane Austen.

- The work of an instant è basato su Persuasione. Era la storia che volevo leggere più di ogni altra, ma purtroppo è stata anche quella che mi è piaciuta meno. 
In questo adattamento, Anne è un medico in una base navale, le più giovani Henrietta e Louisa sono delle infermiere, e il Capitano Wentworth... un Capitano. Il setting mi è piaciuto molto, così come la caratterizzazione del personaggio di Anne, tuttavia la relazione tra i due protagonisti al ballo è cambiata troppo repentinamente, e il tocco di magia inserito alla fine non ha migliorato le cose. 2/5

Mischief and mistletoe si rifà a Northanger Abbey. Anche in questo caso ho apprezzato la caratterizzazione della protagonista, Cate, una ragazza entusiasta della vita, un po' ingenua, con tante speranze per il futuro. Il fatto di renderla una appassionata di moda e una talentuosa sarta che dà nuova vita ad abiti da sera usati è un'idea originale, tuttavia, forse complice il fatto di non aver mai trovato molto stimolante Northanger Abbey, qui e lì il racconto mi ha annoiato. Per fortuna ai Thorpe non è stato dedicato molto spazio. 3/5

A tale of three Christmases è la storia che mi è piaciuta di più. In essa la giovane Maggie di Ragione e sentimento trova un diario lasciatole dal padre, in cui il defunto genitore le chiede di raccontare le festività natalizie di quell'anno e dei due successivi. Tutti i personaggi, anche quelli secondari, sono molto ben caratterizzati. Il fatto di poter narrare solo brevemente gli eventi occorsi durante l'anno - a causa del numero limitato di pagine del diario - fa sì che la storia non venga appesantita troppo da quelli, come l'incontro di Marianne con Willoughby, la loro relazione e la successiva rottura, che avrebbero richiesto troppo spazio e sarebbero risultati noiosi. Mi è piaciuta molto la personalità di Maggie, tranquilla, ma vivace e osservatrice, il suo meraviglioso rapporto con il padre, il suo bisogno di ritirarsi a leggere in pace e solitudine. 4/5


- With Love, from Emma, è quasi del tutto ambientato durante il ricevimento di nozze di Taylor e West, con numerosi flashback che mi hanno leggermente infastidito, ma che si sono presto rivelati necessari per delineare il rapporto tra la protagonista e Lance, il Mister Knightley di questo racconto (chiamato come uno dei "cavalieri" della Tavola Rotonda). Il protagonista è molto sensuale, e questo inizialmente mi ha creato una leggera confusione, in quanto non mi è stato da subito chiaro che la sua personalità da dongiovanni fosse dovuta all'interpretazione di Emma, piuttosto che alla realtà. Ho trovato originale e mi è piaciuto che la protagonista avesse un negozio di fiori e articoli da regalo basato sulla sua attività di apicultrice. 4/5

- It's a wonderful latte riprende invece Mansfield Park. Ho trovato molto simpatica che la stessa Jane Austen fosse inviata in missione nel presente per aiutare la protagonista, e che fosse convocata proprio da "Mr Clemens", vero nome di quel Mark Twain che in vita non era stato proprio il miglior critico dei romanzi austeniani. La storia in sé, quella di Evie e Frank, risulta purtroppo piuttosto piatta. 3/5

- Pride and present è basato su Orgoglio e pregiudizio. Il setting è interessante: Longbourn è un centro sociale che si occupa di bambini ed è per questo sempre chiassoso e rumoroso. In occasione del Natale, la stella del basket Charles Bingley si offre di dare una mano con i preparativi, accompagnato dall'amico avvocato Darcy, che tuttavia non sembra per nulla entusiasta. Liz, nel frattempo, prende in mano le redini dell'istituzione permettendo all'anziano padre di andare in pensione, ma deve ben presto fare i conti con qualcuno che spera che la famiglia Bennet perda per sempre il centro... 
Anche di questo racconto ho apprezzato l'originalità e il fatto di aver saputo rendere moderna la storia austeniana, tuttavia ho trovato Liz davvero troppo incline al pregiudizio nei confronti di Darcy, mentre l'attaccamento di questi alla protagonista mi è sembrato troppo repentino e quasi inspiegabile. 3/5


La raccolta è sicuramente piacevole, i racconti sono originali, ben scritti, e denotano la conoscenza e l'amore delle autrici per  le opere di Jane Austen. Ho apprezzato che i personaggi delle varie storie fossero in qualche modo legati tra loro dal Mansfield Perk, dagli abiti creati da Cate o dai regali del negozio di Emma.
Credo, tuttavia, di aver letto troppi retelling austeniani in passato: tutti i racconti, anche quelli più piacevoli, mi hanno annoiato ad un certo punto, ed ho impiegato più tempo del necessario per terminare il volume.

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La copertina: carina ed essenziale.

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Descrizione: Six talented authors make your Christmas lights twinkle with these modern-day adaptations of Jane Austen's novels. 
Curl up with some peppermint tea and enjoy something special in your stocking this holiday season. 

The Work of an Instant
 by Jennifer Becton 
When Frederick Wentworth's ship docks at the Navy base in Charleston just in time for Christmas, Anne Elliot feels torn between desire to see her former fiance and fear of rejection. Will taking a risk end in humiliation or give Anne a second chance with her first love? To find out, all she has to do is turn around and face him. 

Mischief and Mistletoe 
by Melissa Buell
Thrifty designer and secret Gothic novel enthusiast Cate Morland gets the opportunity of a lifetime to plan the costumes for the upcoming Dickens' Christmas Festival. There she meets Henry Tilney who shows an interest in more than Cate's costume designs. Mistaken by Henry's father as a rich heiress, Cate is invited to stay with the Tilney family at their estate. Will Henry feel the same for Cate once he discovers she is a seamstress paying her own way through design school? 

A Tale of Three Christmases
 by Rebecca M. Fleming 
When their father dies, leaving their brother everything, life changes radically for the Dashwood girls. Librarian Ellie and musician Marianne have their work of course, but what about teenage Maggie? Maggie only has her writing-a surprising saving grace that helps her chronicle the ups and downs of life, love and family in this tale of three Christmases. 

With Love, from Emma 
by Cecilia Gray 
A visit to Emma Gold's flower shop can save a relationship but a date at Lance Knightley's bar can take that relationship to the next level, so who should be considered Heartfield, Oregon's resident romance expert? Emma and Lance square off at their best friends' wedding to settle the score. Sparks fly as bets are made and favors are won in this contemporary Christmas retelling, recounted With Love, from Emma. 

It's a Wonderful Latte 
by Jessica Grey 
Evie St. Laurent can always count on three things: being single during Christmas in Los Angeles, her job as manager at Mansfield Perk, and Frank Nakatomi, her best friend and coworker, cheering her up when she's down. But when the glamorous Piper siblings come to town and sweep everyone off their feet, what Evie thought was sure in her life starts slipping away. It will take some Christmas magic and the help of a very special angel named Jane to help Evie see that the love she's been waiting for has been there all the time. 

Pride & Presents 
by Kimberly Truesdale 
Liz Bennet wants to make this Christmas the best that Longbourn Community Center has ever had. When basketball superstar Charles Bingley shows up to volunteer, it looks like that just might happen-even in spite of his unhelpful friend Will Darcy. But when everything starts to go wrong and Longbourn itself is in danger, Liz must set aside her pride and ask for help. Then she'll discover that the best presents are the ones you never expect.

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Rating: 3/5

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Link correlati:


martedì 8 dicembre 2020

Attorno al fuoco

 

Autrice: Dee Brown

Sottotitolo: Racconti degli indiani d'America

Lingua: italiano

Genere: antologia / folklore

Prima pubblicazione: 1979





Attorno al fuoco è una raccolta di racconti appartenenti alla tradizione di varie tribù di indiani d'America.
Le storie sono divise in nove categorie: la sesta, ad esempio, si occupa di "Maghi e imbroglioni", l'ottava di animali, la nona di fantasmi.

È sempre interessante saperne di più del folklore di un popolo, soprattutto se si tratta di un mondo così lontano come quello dei pellerossa.
Quello che risalta dalle storie contenute in questo volume, è l'amore degli indiani per la natura, soprattutto per gli animali, considerati quasi al pari degli uomini, e non solo temuti, ma anche rispettati e visti come una presenza imprescindibile nella loro vita. In ogni racconto si respira il profumo dell'erba, si sente la durezza delle pietre dei canyon, lo sguardo si perde sulla vastità di territori ricoperti da alberi e lambiti da corsi d'acqua.
E se la maggior parte delle storie appaiono del tutto peculiari, in altre, soprattutto quelle riguardanti la creazione del mondo, ritroviamo incredibili somiglianze con quelle europee e con le narrazioni bibliche.

Tuttavia, benché nell'insieme il volume risulti interessante, molto spesso i racconti si rivelano noiosi o deludenti, come quelli riguardanti gli imbroglioni o i fantasmi, che mi aspettavo più stimolanti.
Purtroppo scarsissima la presenza di personaggi femminili. 


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La copertina: l'illustrazione è sicuramente suggestiva e molto bella, ma ne avrei preferita una che desse maggiormente l'idea di storie narrate "attorno al fuoco".

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Quarta di copertina: Dee Brown - che in Seppellite il mio cuore a Wounded Knee ricostruì l'episodio famoso e culminante del genocidio del popolo pellerossa - ha qui raccolto i più bei racconti di una ventina di differenti tribù (tra i primi a essere stati messi in forma scritta) volgendoli nel linguaggio che potrebbe essere usato da un narratore indiano dei nostri giorni. Sono storie di eroi ed eroine, di mostri e fantasmi, di humor, di mistero e di audaci imprese, e ci riportano a un'imprecisata preistoria in cui uomini, piante, animalie gli stessi elementi della natura (lampo, vento, pioggia, fuoco) non erano ancora ben differenziati, ma altrettante manifestazioni di un unico Grande Spirito. E se al lettore occidentale l'ambientazione e certi ingredienti possono talvolta sembrare insoliti, le situazioni descritte sono tuttavia universali, riflettendo virtù e difetti comuni a tutti gli esseri umani. Così in molti racconti è possibile ritrovare gli echi di narrazioni bibliche, greche o germaniche, mentre in altri prevalgono temi autoctoni e peculiari del folclore indiano. Peculiari e distintivi sono soprattutto il senso della natura e della comunione universale, e quel misto di candore e di disincantata ironia che ne fanno il frutto inconfondibile di infinite generazioni.

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Rating: 3/5
 

lunedì 7 dicembre 2020

L'amore bugiardo - Citazioni


" Ho una capacità inquietante di trattenermi e tenere separati i pensieri: nella cantina della mia mente ci sono centinaia di bottiglie di rabbia, disperazione, paura, ma a guardarmi non lo si direbbe mai."

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" Il sonno è come un gatto: viene da te solo se lo ignori."

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" Non so se a questo punto siamo ancora umani [...] Leggiamo tutti dallo stesso copione pieno di orecchie [...] E se tutti stiamo interpretando un ruolo, allora l'anima gemella non può esistere, perché le nostre anime non sono vere."

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" L'amore ti fa venire voglia di essere un uomo migliore, certo, certo. Ma forse l'amore, quello vero, ti dà anche il permesso di essere semplicemente l'uomo che sei."

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" L'ironia si sgretola sempre, davanti alla buona fede."

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"  ... sforzati di ricordare in ogni momento che parlare serve sempre a uno scopo."

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" Il tempo si trascinava vuoto ed eterno, finché a un tratto è andato a sbattere contro a un muro."

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" - ... perché sei così dolce con me? - [...]
- Perché mi dispiace per te. -
- In che senso? -
- Nel senso che ogni mattina ti tocca svegliarti ed esse te. -"

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Qui la recensione del romanzo


giovedì 3 dicembre 2020

La custode dell'ambra


 Autrice: Freda Lightfoot

Lingua: italiano

Titolo originale: The amber keeper

Genere: romanzo di ambientazione storica

Prima pubblicazione: 2016



Anni Sessanta del Novecento, Inghilterra. Dopo la morte della madre, Abbie torna a casa dalla Francia con la sua bambina, ma i rapporti con suo padre non sono più quelli di un tempo, e tra lei e il fratello è guerra aperta. Mentre cerca di riportare in sesto il negozio di gioielli della madre prima che la sua famiglia possa sbarazzarsene, la donna riesce a fare in modo che la nonna Millie le racconti la propria storia.
Siamo così catapultati nella Russia di cinquant'anni prima, in cui una giovanissima bambinaia si ritrovò a vivere alla mercé di una padrona malvagia e volubile, e ad assistere alla Rivoluzione che avrebbe cambiato per sempre il volto di quel paese...

Posso affermare senza ombra di dubbio che La custode dell'ambra è il romanzo più brutto che abbia letto negli ultimi anni.

Innanzitutto, lo stile è pessimo. Frasi come: "La sua semplice vista mi faceva squagliare" e "... era proprio il tipo di uomo per cui le donne sbavano" non fanno che ripetersi. E se è vero che si tratta di una traduzione, è anche vero che il testo originale non può essere troppo lontano da questo orrore. 
Ancora, non ho potuto fare a meno di ignorare la frase: "... arrivò la nutrice, una donna di cuore che doveva senza dubbio essere madre.", che sembra scritta da qualcuno che non sa minimamente come sia fatto il corpo umano e come funzioni. Per assolvere al compito di nutrice, una donna deve necessariamente essere madre...


I dialoghi sono mal scritti, forzati e non adeguati alle epoche in cui sono ambientate le storie di Millie ed Abbie. 
Alcune occasioni tendono a ripetersi; ad esempio, innumerevoli volte la bambinaia discute con la padrona, la contessa Olga, ed altrettante volte, dopo aver peggiorato la situazione con il proprio comportamento, dice a se stessa che avrebbe fatto meglio a tacere.
La storia in alcuni punti si contraddice, come quando, dopo un lungo periodo in cui, in Russia, la famiglia per cui lavora Millie e tutta la servitù non ha quasi nulla da mangiare, si riesce ad organizzare una "cena grandiosa" per un ballo, a cui sono invitati molte personalità di spicco.
Le storie d'amore delle due protagoniste non emozionano per nulla, e ad un certo punto la trama diventa molto prevedibile.

Riguardo ai personaggi, definirli monodimensionali è anche troppo. Millie ed Abbie non suscitano simpatia, mentre la Contessa Olga non sarebbe adatta nemmeno a fare da cattiva in un cartone animato, in cui ormai nessun personaggio è così estremamente malvagio ed egoista, del tutto privo di zone grigie. Il suo travestimento allo scopo di seguire Millie è la ciliegina sulla torta di una storia che non fa altro che diventare sempre più ridicola. 

Unica nota positiva, l'ambientazione del racconto della nonna, quella Russia che, in un periodo relativamente breve, si vide scossa sin dalle fondamenta.
In altre mani, raccontata in un modo diverso, la storia avrebbe potuto essere piacevole, forse anche commovente ed emozionante. Peccato.


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La copertina: ben fatta, ma non memorabile.

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Trama: Ambientato sullo sfondo della Russia rivoluzionaria, La custode dell’ambra è una travolgente storia di gelosia e vendetta, riconciliazione e perdono.

Nell'Inghilterra degli Anni Sessanta, nel Lake District, la giovane Abbie Myers fa ritorno a casa dopo aver saputo della morte della madre. Da molti anni in cattivi rapporti con i membri della sua turbolenta famiglia, scopre sgomenta che imputano a lei la colpa della tragedia.

Determinata a saperne di più sul passato di sua madre, Abbie si rivolge alla sua adorata nonna Millie alla ricerca di risposte. L'anziana donna le racconta il proprio passato, e Abbie si lascia trasportare nell'impero russo del 1911, con la sua magnificenza, e si lascia ammaliare dai racconti della vita di sua nonna come bambinaia e dalle vicende della rivoluzione che esplose in quel periodo.

Mentre cerca di riconciliarsi con la sua famiglia e di assicurare un futuro a lei e a sua figlia, Abbie si accorge che le ripercussioni degli eventi del passato minacciano di distruggere la fragile pace che sta cercando di creare.

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Rating: 1/5